Risi, Dino - Poveri ma belli

elisa

Motherator
Membro dello Staff
[FONT=&quot]In un caseggiato di uno dei più antichi rioni di Roma vivono due giovani bulli, Romolo e Salvatore, vanagloriosi e spacconi, poco amanti del lavoro, con l'animo intento ai facili amori. Romolo fa il bagnino in uno stabilimento balneare sul Tevere e Salvatore è commesso in un negozio di dischi. I due sono amici intimi ed anche le loro famiglie sono tra loro legate. Accade che non lontano dalla loro casa apre bottega un sarto che ha una bella figliola, Giovanna. I due giovani si mettono a fare la corte alla ragazza, che lavora nella bottega paterna e non disprezza i loro omaggi. I due sono molto diversi di temperamento: Romolo è gioviale e scherzoso, mentre Salvatore ha un carattere un po' aspro ed è geloso. Ciascuno dei due si crede il prescelto, mentre in realtà Giovanna è in dubbio e non sa decidersi. Alla fine risolve di promettersi a Salvatore, ma quando Romolo finge di uccidersi per il dispiacere di perderla, le cose tornano al punto di prima. E così continuerebbero per un tempo indefinito se Giovanna non incontrasse un precedente fidanzato, del quale è ancora innamorata. Romolo e Salvatore restano delusi, ma non tardano a consolarsi: ciascuno dei due supera la crisi corteggiando la sorella dell'altro.


Commedia che ebbe un enorme successo ai tempi in cui uscì e che diede l'avvio ad una trilogia. Dà l'immagine di un'Italia che ha voglia di divertirsi, in buona fede e senza troppo impegno, con uno stile di vita che creava una frattura da quello impegnato e consapevole del primo dopoguerra. Rivisto al giorno di oggi rimane un documento dell'epoca fortemente datato. Resta la freschezza dei personaggi e una bellissima Marisa Allasio, sensuale e sbarazzina nello stesso tempo. I completi dei protagonisti sono indimenticabili come la parte di sciupafemmine dello zio interpretato da Mario Carotenuto.

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Meri

Viôt di viodi
Film che ho visto diverse volte, semplice, ma esprime la realtà del tempo.
 

isola74

Lonely member
Film grazioso, datato- ovviamente- ma con un interessante scorcio sull'Italia che fu...
La domanda sorge spontanea: si stava meglio quando si stava peggio? chissà..... forse i sentimenti si esprimevano più facilmente, anche sbagliando, ma sapendosi riprendere presto
 
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