King, Stephen - Uscita per l' inferno

Tanny

Well-known member
Un uomo come tanti. Una vita regolare, un buon impiego, una moglie affettuosa e una tragedia con cui convivere, da quando l'unico figlio non c'è più. Da allora George e Mary hanno cercato di riprendere un'esistenza normale, ma in realtà niente è più come prima: qualcosa in George si è spezzato per sempre. Così, quando viene informato che la sua villetta, la sua ditta, l'intero quartiere in cui abita saranno spazzati via da un inutile prolungamento autostradale non ha dubbi e si schiera a fianco dei condannati a morte. Ambientato ai tempi di un'indimenticabile crisi energetica, nell'America angosciata e impaurita dal futuro, un romanzo duro e incalzante di Stephen King firmato con lo pseudonimo di Richard Bachman.


Questo libro l'ho dovuto leggere come compito per le vacanze, se non ricordo male nell'estate del 1996, non so se è stato per il fatto che sono stato costretto a leggerlo da un insegnante, ma lo ho odiato con tutto me stesso e mi ha fatto disprezzare King per molto tempo, ho ripreso a leggere le suoi romanzi (apprezzandoli) soltanto dall'anno scorso.
Nonostante siano passati un sacco di anni ricordo benissimo la trama e non era molto entusiasmante, anzi direi che era alquanto banale.
Del libro ricordo soprattutto che il protagonista continuava a bere southern comfort misto a seven up, continuava a descrivere quell'intruglio come fosse la cosa migliore del mondo e qualche anno dopo (nel 96 ero ancora piccolo), per curiosità lo avevo provato, una cosa orrenda.:paura:
 

Kira990

New member
Letto con un pò di fatica. Non so bene se questo libro di King mi sia piaciuto onestamente. La trama è anche interessante e può dar spunto a qualche discussione interessante, però è un libro che non decolla. Alcune parti sono molto lunghe e un pò noiose, il finale era scontato ma accettabile nel contesto.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Voto: 3,5 stelle su 5

Inizio con una curiosità: questo è l'ultimo libro pubblicato da King con lo pseudonimo di Richard Bachman. Aveva intenzione di continuare con la pubblicazione di Misery, ma essendo stato "scoperto" decise poi di pubblicarlo col suo vero nome. Chissà come sarebbe andata se invece fosse riuscito a pubblicarlo come Bachman, che allora era un nome che non godeva certo della fama che accompagnava il nome King.

Il romanzo è scritto bene e secondo me non è impossibile riconoscere lo stile che associamo ai libri di King. La trama non presenta i tipici elementi soprannaturali dei suoi libri, è anzi una storia che sarebbe potuta accadere in tutto e per tutto. Anche se King non si sbilancia, il romanzo è ambientato nel periodo della crisi energetica del 1973, che però fa solo da sfondo alla storia, definendone per così dire le premesse. Più importanti sono alcuni temi che emergono durante la lettura: l'instabilità mentale, il dolore per la morte di una persona cara, la perdita delle cose a noi care.
Ma come dicevo King non si sbilancia, lascia al lettore la scelta di farsi o meno un'idea su questi temi.

Ho trovato la storia molto scorrevole, anche se in alcuni punti King si dilunga, senza però annoiare. Il finale non è una gran sorpresa perché sin dall'inizio King ci fa immaginare cosa potrà succedere, e nonostante questo riesce a tenere la tensione abbastanza alta per 300 pagine senza annoiare il lettore, entrando via nei dettagli della storia e della vita di Dawes, aiutandoci a immedesimarci in questo personaggio non proprio positivo.

Non è un gran romanzo perché appunto King non entra troppo nei dettagli di questi temi né nella psicologia del personaggio, ma resta comunque un buon libro che si fa leggere tutto d'un fiato. Ho avuto la sensazione che il libro avesse un potenziale, per via di questi temi, che però non è stato completamente espresso perché lo scrittore non si espone, neanche per mezzo dei suoi stessi personaggi.
Può anche darsi che per un lettore statunitense che abbia vissuto, direttamente o meno, la crisi di quel periodo, sia più facile immedesimarsi e sentire questi temi.
 
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