Keyes, Daniel - Una stanza piena di gente

Zingaro di Macondo

The black sheep member
E’ la narrazione delle drammatiche vicende di Billy Milligan, uno dei casi clinici più disperati.

Billy rapisce, deruba, stupra e uccide tre ragazze minorenni. Ma Billy non è Billy. O meglio Billy non è solo Billy.

Un incredibile caso di personalità multipla che non può non lasciare sbigottito il lettore: erano decine gli individui che giravano dentro il suo corpo, delle quali solo poche agivano in coscienza.

Billy Milligan non era quasi mai Billy Milligan, ma rispettivamente un bambino di tre anni, uno slavo arrogante, un artista, una lesbica assassina e tanti altri individui, ognuno con una propria personalità, un proprio carattere e addirittura un proprio accento. Tutti diversi tra loro, addirittura si parlavano “dentro” per emergere a turno “sul posto”. Tranne Billy, la personalità principale che viene continuamente “addormentata” dagli altri, per non farlo impazzire.

Keynes è troppo freddo nella scrittura e di certo non è tra quelli che rapiscono con la penna.

Insomma uno scrittore non indimenticabile per una storia che invece lo è.

Votato 3/5
 
Ultima modifica di un moderatore:

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Quando si parla di questa storia non si può dire se sia piaciuta o meno, l'unico giudizio che si può dare sta nell'essere scettici oppure credere alle 24 personalità. Comprendo chi lamenta la freddezza della scrittura, molto compilativa, e sono d'accordo che possa causare difficoltà nella lettura, però comprendo perché Keyes abbia scelto questo stile e rispetto la decisione di essere il più obiettivo possibile.
Non sono un'esperta nei temi che qui vengono affrontati, quindi in merito non mi pronuncio, però è stato sconcertante scoprire ancora una volta quanto dannosi possano essere giornalisti e politici, come possano giocare con la vita di un uomo per una pura questione di tornaconto personale. Sicuramente se alcune persone avessero messo da parte l'orgoglio e fossero state un po' più aperte la vita di Billy sarebbe potuta essere decisamente più semplice.
Sono contenta di aver letto questa storia, alla fine si prova una tristezza immensa, specie perché purtroppo non è un racconto di fantasia e chiarisce più che bene che spesso la vita vera non ha affatto un lieto fine.
 
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