Murakami, Haruki - Uomini senza donne

Kira990

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Una mattina Gregor Samsa si sveglia in un letto e scopre con orrore di essersi trasformato in un essere umano. Non ricorda nulla della sua vita precedente. Che fine ha fatto lo spesso carapace che lo proteggeva? E perché adesso è ricoperto da questa sottile, delicata pelle rosa? Chi, o cosa, era prima di quel risveglio? Insomma, adesso Samsa dovrà adattarsi alla nuova e "mostruosa" condizione di uomo. Quando però alla sua porta bussa una ragazza il cui fisico è deformato da un'enorme gobba, Samsa dovrà fare i conti con qualcos'altro di sconosciuto: il desiderio e l'erotismo visto con gli occhi nuovi di chi sa andare oltre le apparenze. Habara, il protagonista di "Shahrazàd", è un uomo solo, confinato in una casa nella quale gli è vietato ogni contatto col mondo. Non sapremo mai perché, e in fondo non è importante: quello che sappiamo è che il suo unico svago sono le visite regolari di una donna misteriosa che lo rifornisce di libri, musica, film... e sesso. Ma soprattutto gli racconta delle storie, proprio come faceva Shahrazàd. E in queste storie Habara si tuffa come un bambino, finalmente libero. Ecco, è proprio questo che vive il lettore di Murakami: la sensazione di inoltrarsi in un altro universo, di essere "come una lavagna pulita con uno straccio umido, libero da preoccupazioni e brutti ricordi". Almeno fino alla storia successiva.


Una serie di racconti brevi e particolari. Si leggono velocemente. Sono strani e diversi da come mi aspettavo. In tutti i racconti ho trovato figure maschili deboli e fragili per un motivo o per l'altro. Racconti in cui le vere protagoniste sono le donne, le grandi assenti che lasciano questi uomini al loro destino. La solitudine, la scissione dell'io, l'erotismo sono grandi temi che pervadono le storie in un'atmosfera rarefatta, quasi onirica, in cui le emozioni sono attutite da una cultura che le percepisce come un tutt'uno, la morte è la conseguenza della vita, è un'opzione di vita. Il libero arbitrio fatica ad emergere in uomini predestinati da una cultura dai valori rigidi e da antiche tradizioni.
Non amo particolarmente gli scrittori giapponesi, non so se alla fine questo libro mi sia piaciuto o meno ma almeno una volta nella vita si deve provare una lettura di questo genere.
 
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