De Matteo, Ivano - Gli equilibristi

elisa

Motherator
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Giulio si ritrova da un momento all'altro a dover cambiare vita quando la moglie , dopo aver scoperto il suo tradimento, chiede la separazione e, all'improvviso, la realtà intorno a lui non è più la stessa. Quarantenne e padre di due figli, Giulio è costretto dalle circostanze a dire addio al benessere familiare ed economico e a studiare nuove soluzioni pur di rimanere a galla e non affogare in una nuova povertà fatta di doppi affitti e doppie bollette da pagare, di pranzi solitari in trattorie di quart'ordine, di desideri dei figli da non disattendere e di creditori da cui nascondersi.

Il film parte sull'orlo della depressione sin dai primi fotogrammi dove il tradimento viene consumato nello scantinato che contiene gli archivi di un ufficio anagrafico romano e da lì non si rialza più. Giulio interpretato da Valerio Mastandrea che sembra sconfitto ancor prima di essere scoperto dalla moglie è un moderno Giobbe che pur di non affrontare se stesso e le proprio difficoltà lascia che il destino si accanisca su di lui. Scende sempre più in basso senza quasi reagire. Più che un film sui padri separati non abbienti che si devono barcamenare per sopravvivere è un film sugli uomini che vogliono far finta che nulla sia cambiato, che nulla sia successo e che quindi non affrontano la realtà riconoscendo i propri limiti. Alla fine sono sempre le donne a metterci delle pezze.
 
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