Lucarelli, Carlo - L'ottava vibrazione

Scriba

New member
Un libro diverso dal solito. Appena l'ho visto in libreria, sono rimasto colpito dall'inusitato spessore del libro, che sfiora le 450 pagine, mentre i romanzi di Lucarelli si aggirano di solito sulle 200. Diverso è anche lo stile: contaminato, pieno di sperimentalismo linguistico, infarcito di vocaboli stranieri, usati però non come mero sfoggio dotto, ma come correlativo emozionale. Una parola assume una valenza diversa, a seconda del suono, della pronuncia, della lingua nella quale la dici.
Romanzo evocativo, corale, privo di un vero protagonista, lento, lentissimo all'inizio, e come proiettato spasmodicamente verso la catastrofe finale, è una lettura a mio avviso sconvolgente.
E' stato definito una prova matura di Lucarelli, per me è addirittura il suo capolavoro, apprezzabile però al meglio dopo aver letto qualcos'altro, come Almost Blue, oppure i racconti, per familiarizzare con la sensibilità dello scrittore e la sua poetica.

Aspettavo con trepidazione dall'estate scorsa questo romanzo, annunciato in uscita a novembre del 2007 ma che è stato edito solo da poche settimane.
Pensavo di divorarlo, ma ho preferito assaporarlo pagina per pagina, cogliendone le tante sollecitazioni sensorie che Lucarelli sparge nel romanzo. L'ho letto in circa 10 giorni. Credo che presto lo rileggerò. ;)

Qualcun altro l'ha letto?
 
non dire il finale ti prego.....io ho cominciato a leggerlo e dalle prime pagine mi sembra molto interessante anche se diverso dai suoi soliti....mi piace il mischiare i tempi verbali....mi dà proprio l'idea di pensieri di quell'istante dei personaggi!
 
sono arrivata quasi a metà....e mi piace molto la piega che sta prendno la storia...più che altro trovo questo libro molto scorrevole, mi sembra proprio che ci sia lui a raccontarlo come una delle sue puntate di blu notte....sono molto curiosa di arrivare alla fine!
 
finito ieri sera tardi...ma ne valeva la pena!!!
mi è piaciuto molto, perchè un pò stacca dal solito genere di carlo (ormai gli do del tu!!!! ^_^)....fino alla fine ho sperato che alcuni dei soldati ce la facessero...mi ero immedesimata e non riuscivo a chiudere il libro....davvero molto molto bello!
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Ce l'ho in casa che aspetta, ma non ho ancora avuto il tempo di leggerlo. Anche perchè vorrei trovare un periodo tranquillo per godermelo con calma... :?
 

libraia978

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Io come sempre vado controcorrente. Rievoca bellissime immagini, per il resto l'ho trovato un po' lento e noioso, e pensare che la presentazione mi era piaciuta un casino!!!!
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Ho affrontato, qualche tempo fa, quest'opera di Lucarelli con qualche perplessità
a causa di alcune critiche piuttosto negative che avevo letto
sul web.
Le oltre 400 pagine, nell'eventualità di un libro che potesse
rivelarsi noioso , non erano certo un incoraggiamento.
Alla fine devo dire che il romanzo mi è piaciuto molto, e proprio
in alcuni punti e aspetti su cui avevo letto le critiche più
negative.
Le riepilogo quì brevemente :
"Troppe storie e personaggi che si intrecciano" :
Le diverse storie che si intrecciano non mi sono
sembrate un limite, anzi descrivono un aspetto particolare dell'ambiente
generale. Inoltre sono storie di diverso registro che vanno
dalla lezione di storia, al giallo, al sentimentale.
Il tutto mi sembra che si tenga insieme piuttosto bene.
"E' troppo lungo" :
Non ho incontrato parti che meritassero di essere tagliate.
Comunque non è "monumentale" come altri romanzi e il fatto che sia
diviso in capitoli molto brevi, ciascuno riferito ad una delle
storie narrate, mi sembra un ottimo vantaggio per il lettore.
"Troppi riferimenti linguistici ed etnografici" :
Considerando l'ambientazione esotica e la composizione delle nostre
truppe per quella che era la realtà sociale del tempo, la rappresentazione
della babele di lingue , dialetti e stili di vita sono giustamente
sottolineate dall'autore, attraverso le molte note sulle diverse lingue.
Quindi direi che si tratta di un buon romanzo a sfondo storico.
In un certo senso un bell'esempio di "western" che ha il pregio di far
rivivere vicende storiche del nostro paese che vengono ricordate raramente.
 

Mara_z

New member
Il titolo si rifà ai versi di un poeta etiope, e le atmosfere che Lucarelli crea si vestono davvero del Nero.
Nelle descrizioni delle notti stupende, del colore della pelle delle belle e selvagge indigene, il nero degli incubi di molti personaggi che sono andati in quelle terre per sfuggirvi inutilmente.
Lucarelli rappresenta luoghi e fatti con l'occhio occidentale dell'epoca, ma senza cadere in stereotipi di propaganda, l'avventura colonialista è una delle pagine più volutamente dimenticate della nostra storia, accennate appena e "colorate" di buonismo e ingenuità. Non è stato proprio così.
Il luogo dove si svolge la storia è Massaua, 1896, ciò che colpisce e che si riesce a sentire è soprattutto il caldo e il sole, elemento fondamentale per la storia, caldo, sole, sudore condizionano, ubriacano, stordiscono e alterano i personaggi.

"Vittorio Cappa (….) voleva solo sospirare, lanciare un fiato umido e denso, tutto di gola, lanciarlo lontano, lanciarlo fuori dal suo corpo caldo, fuori da quella baracca afosa, fuori da Massaua, via, veloce, fino al mare, ma gli pare di non riuscire a spingerlo che appena fuori dalle labbra, impastato, fuso, con quell'aria bagnata e rovente che neanche le pale della ventola potevano spostare."
E' un romanzo epocale, tutti sono protagonisti, ogni storia confluisce in un'unica storia umana. C'è di tutto, anche un "giallo", forse un modo di Lucarelli di "firmare" il suo romanzo, perché il lettore non dimentichi che lui è soprattutto uno scrittore noir.
Il senso epocale è maggiormente dato dall'epilogo rappresentato dalla terribile battaglia di Adua, quasi tutti i personaggi maschili sono tragicamente presenti in quel campo, 17.000 uomini mandati allo sbaraglio, con armi e scarpe inadeguate, con scarsa conoscenza del territorio, cartine ricavate a mano sulla base di "ricordi personali", un esercito mandato a morire ancor prima di combattere. Una disfatta, un bagno di sangue, oltre 7000 morti, 3000 prigionieri, 1500 feriti.

Alcuni passaggi, specialmente all'inizio risultano faticosi, tende a ripetersi, e per tutto il libro non fa altro che focalizzare l'attenzione su dialetti, inflessioni, descrivendo dettagliatamente la "c" aspirata o la spinta di una vocale sui denti ... oppure la traduzione delle varie parole dei vari dialetti africani
ecco, tranne queste innocenti evasioni, il libro è godibile, interessante e nel complesso ne risulta un buon lavoro. Da leggere senza dubbio.
 

nathan

lunga vita agli ultras
a me questo libro è piaciuto....
un buon mix di avventura,amore,guerra.....
tante storie che si intersecano a mio avviso sono un pregio,tengono sempre viva l'attenzione del lettore....
finale drammatico,le immagini scorrono lente,ma il risultato è la lettura quasi più partecipe...
 

111erre

New member
Adoro Lucarelli, lo trovo davvero uno dei migliori scrittori Italiani contemporanei, e cerco di leggere tutto quello che propone. Però "L'ottava vibrazione" mi ha deluso. Profondamente. Penso che il grande lavoro di approfondimento sull'ambientazione e le vicende storiche abbia preso la mano all'autore. Quel che ne risulta è un accumulo di stereotipi ambientali, fra i quali si dipanano storie squallide che si trascinano stancamente fino a una fine che si raggiunge con gran sollievo... non perchè finalmente si è dipananta la trama, ma solo perchè si può chiudere questo libro e prenderne subito un altro.
 
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