Spero vada bene, prendo le info da ibs.
La campana di vetro (Sylvia Plath, 238 p.)
Brillante studentessa di provincia vincitrice del soggiorno offerto da una rivista di moda, a New York Esther si sente «come un cavallo da corsa in un mondo senza piste». Intorno a lei, l'America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta: una vera e propria campana di vetro che nel proteggerla le toglie a poco a poco l'aria. L'alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell'elettroshock. Fortemente autobiografico, La campana di vetro narra con agghiacciante semplicità le insipienze, le crudeltà incoscienti, gli assurdi tabù che spezzano un'adolescenza presa nell'ingranaggio stritolante della normalità che ignora la poesia. Include sei poesie da "Ariel".
Nelle terre estreme (Jon Krakauer, 267 p.)
Nell'aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell'Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbattè quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista "Outside" che suscitò enorme interesse. In seguito, con l'aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l'America all'inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche.
Tredici (Jay Asher, 229 p.)
"Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori... Ve lo prometto." Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze.
Jude l'oscuro (Thomas Hardy, 381 p.)
Pubblicato inizialmente a puntate e poi in volume nel 1895, "Jude l'oscuro" fu l'ultimo romanzo di Hardy e fu stroncato senza riserve dalla critica e dal pubblico vittoriano del tempo, a tal punto che Hardy ritenne conclusa la propria carriera di romanziere. Il libro, ribattezzato dalla critica "Jude the Obscene" (Jude l'Indecente), venne inoltre bruciato pubblicamente dal vescovo di Exeter lo stesso anno. Il protagonista della storia è Jude Fawley, un giovane uomo appartenente alla classe più umile della società, il cui sogno nella vita è divenire letterato. Altri due personaggi cruciali del racconto sono la volgare prima moglie di Jude, Arabella, e Sue, la cugina di cui si innamora perdutamente. Opera cupa e pessimista, ha avuto un'efficace trasposizione cinematografica nel 1996, per la regia di Michael Winterbottom, con Christopher Eccleston e Kate Winslet nei panni di Jude e Sue.
Il meglio di me (Nicholas Sparks, 392 p.)
Protagonista assoluta, anche in questo caso come in molti suoi romanzi, è una certa periferia americana: piccole città che orbitano intorno ai grandi centri urbani, dove le persone conservano i valori della tradizione anglosassone e i destini delle famiglie si incrociano creando storie e imperi commerciali. La piccola cittadina di Oriental, in North Carolina, non fa eccezione. Da quelle parti tutti conoscono la storia dei Cole, la famiglia di Dawson, una vera e propria dinastia di piccoli delinquenti, a partire dal padre e dagli zii, per finire ai numerosi cugini maschi, cresciuti in un ambiente violento e selvaggio, abbandonati al loro destino di alcolizzati e avanzi di galera.
Ma Dawson è diverso. Figlio di una madre sconosciuta, presto decide di sfuggire alle angherie di suo padre e dei suoi cugini maggiori per stabilirsi nel garage di Tuck. Anche lui è un uomo solo e taciturno, vedovo da qualche anno, non ha molto da offrire a quel ragazzino scappato di casa, ma ogni tanto gli lascia riparare qualche vecchia auto e gli allunga un piatto di minestra. I due uomini non hanno mai fatto delle lunghe chiacchierate, ma si sono sempre capiti fino in fondo, forse perché nel loro cuore pesa lo stesso macigno.
Come abbia fatto Amanda, figlia di ottima famiglia, la più bella ragazza di Oriental, dolce, brillante e con un promettente avvenire, a mescolare la sua vita con quella di Dawson è un mistero che solo un maestro come Nicholas Sparks può spiegare. Tra le pagine di questo trascinante romanzo vediamo come un amore incondizionato riesca a crescere anche nelle situazioni più difficili, vediamo due giovani disposti a rinunciare a tutto pur di stare insieme, ma anche l’inevitabile separazione, la sofferenza e la malinconia che attanaglierà i loro cuori malgrado il passare degli anni.
Sarà la morte del vecchio Tuck, a distanza di venticinque anni dal loro addio, a riportare i due ragazzi, ormai adulti, nei luoghi della loro unione, dove rivivranno le emozioni e le paure che sembravano ormai seppellite. Decidere di assecondare i propri desideri o far prevalere la razionalità? Sarà una lunga lettera di Tuck a stabilire la rotta, un’eredità che nessuno si sarebbe mai aspettato e che forse cambierà le loro vite per sempre.