L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo
Il regista di questo biopic, Roach, non vuole tanto raccontare il Trumbo sceneggiatore ma il Trumbo uomo, interpretato da un volto per me fino ad ora sconosciuto ma che si è rivelato una bellissima sorpresa, il sobrio Bryan Cranston.
Dalton fu membro della "Hollywood Ten", un gruppo di professionisti del cinema che si rifiutarono di testimoniare davanti alla Commissione per le attività antiamericane.
Dalton era un comunista, schierato con i sindacati e in favore dei diritti civili.
Dopo la sua iscrizione nella lista nera di Hollywood si trasferì in Messico dove scrisse più di trenta sceneggiature sotto diversi pseudonimi, vincendo due oscar.
La cosa che più mi ha colpito di questo film è stata la fedele aderenza di quest'uomo ai propri ideali e al suo lavoro.
Lavorò tantissimo, scrisse e corresse sceneggiature (anche dei suoi colleghi) giorno e notte (scriveva perfino nella vasca da bagno), sacrificando tempo per la moglie e i figli, che consegnavano al posto suo le sceneggiature e limitando la loro vita sociale (questo non me lo ha reso molto simpatico anche se in parte riesco a capirlo).
Finì undici mesi in prigione ma alla fine riuscì a far cancellare la lista, insomma un film che incoraggia a credere e a lottare per le proprie idee di giustizia sociale.
La macchina da scrivere ha sempre il suo antico fascino.