LXXI Cineforum - Il grande Lebowski, La battaglia di Hacksaw Ridge

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alessandra

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E' aperto il nuovo Cineforum, che vede protagonisti due film:

Il grande Lebowski di Joel Coen
La battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson

Ciascuno di noi può guardare entrambi i film o uno solo dei due.

Buona visione!
 
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Ondine

Logopedista nei sogni
Il grande Lebowski

Sono sincera, ho guardato questo film solamente per amore del cineforum, il cinema surreale non fa per me.
Non dico che non mi sia piaciuto, solo che non è proprio il mio genere.
Le interpretazioni degli attori sono impeccabili, bravissimi tutti, Bridges, Goodman, Buscemi, Seymour Hoffman e la Moore.
Ma, non so come dire, è un modo di fare cinema che non mi incuriosisce.
Comunque mi è piaciuto l'aspetto dissacratorio della società americana.
 

alessandra

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Lo so che è estate, ma ricordo a chi ha comunque tempo e piacere di guardare un film che qui ce ne sono ben due da vedere :)
 

isola74

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Io dovrei vedere La battaglia di Hacksaw Ridge, utile anche per la sfida movies.... appena posso :MM
 

alessandra

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Visto finalmente Il grande Lebowski ... mi è piaciuto molto :D A breve cercherò di buttare giù un commento più "sensato"
 

alessandra

Lunatic Mod
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Dopo una lunga pausa - direi di aspettare la fine di agosto per aprire il 3d delle proposte per il prossimo cineforum, vista la scarsa partecipazione - tento di scrivere qualcosa su Il grande Lebowski. E' un film basato soprattutto sulla trama surreale e sulle particolarità dei personaggi. Interpretazioni eccezionali e attori perfettamente calati nella parte, immagino che si siano divertiti un mondo girando questo film e che magari abbiano anche battibeccato tra loro, esattamente come i loro personaggi.
Drugo - Jeffrey Lebowski alias Jeff Bridges - è l'emblema della pigrizia; porta perennemente una sorta di pigiamone con un paio di assurdi mutandoni e trascorre il suo tempo giocando a bowling, ascoltando i pipponi dell'amico reduce del Vietnam (John Goodman) e bevendo White Russian. Il suo dolce far niente verrà "disturbato" da due scagnozzi del "re del porno", i quali sostengono che la moglie di Lebowski sia con questi indebitata. Peccato però che Lebowski non abbia nessuna moglie...chiarito che si tratta di un'omonimia (il Lebowski interessato è un miliardario), dopo aver fatto la pipì sul tappeto - dettaglio importante :mrgreen:- i due si rendono conto di essersi sbagliati e vanno via. Ma non finirà così...
Da qui partirà una serie di rocambolesche avventure, di dialoghi demenziali e insieme brillanti, un susseguirsi di eventi surreali che si svolgerà in compagnia di personaggi decisamente singolari. La bravura dei Coen secondo me sta sia nel creare una trama originale, vivace e priva di intoppi, sia nello scegliere gli attori - bravissimi anche Steve Buscemi, John Turturro, Seymour Hoffman e quella pazza di Julianne Moore - e nell'inserire dialoghi intelligenti in una storia apparentemente non impegnata. Drugo è un inetto, ma è un buono. Impossibile non volergli bene.
Brillante, a tratti esilarante, originale e un po' irriverente. A me è piaciuto molto!
 

alessandra

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Il cineforum estivo è andato quasi deserto, comunque lascio ancora aperto fino all'apertura del prossimo. Intanto vado ad aprire il 3d delle proposte :MUCCA
 

Trillo

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La battaglia di Hacksaw Ridge

"La battaglia di Hacksaw Ridge" è uno dei film che ho visto al cinema l'anno scorso e che mi ha particolarmente colpito. Visto che non è stato più commentato, esprimo le mie considerazioni a riguardo. Dico subito che, per quanto io l'abbia molto apprezzato, non credo che lo vedrei una seconda volta, per via della rappresentazione degli orrori della guerra, ma la straordinaria storia (vera!) di Desmond Doss, su cui è incentrato il film, merita davvero di essere conosciuta!

Doss è un giovane ragazzo americano che decide di servire il suo Paese durante la Seconda Guerra Mondiale in un modo del tutto singolare ed eccezionale. Profondamente cristiano e appassionato di medicina, la convinta missione di Doss è infatti quella di salvare vite umane sul campo di battaglia senza però mai toccare un’arma. Niente e nessuno sono in grado di dissuaderlo da questa decisione e lui è disposto a tutto pur di portare avanti il suo ideale. Sembra un folle, un vigliacco, destinato ad una tragica sorte e a portare alla rovina anche i suoi commilitoni. Doss, invece, non solo è più lucido e consapevole di chiunque altro, ma è dotato di una straordinaria forza di volontà, di un ineguagliabile coraggio, di una fede inossidabile e di un'impressionante resistenza che lo spingono a compiere azioni uniche e prodigiose, probabilmente troppo surreali persino per un film di fantascienza. A volte, invece, la realtà riesce ad essere di gran lunga più incredibile e più sorprendente della finzione.

L'ambientazione delle scene di guerra è talmente realistica che si ha la sensazione di essere sul campo di battaglia e di vivere le stesse paure dei protagonisti, col terrore che ogni istante possa essere l'ultimo e con il profondo desiderio che tutto possa risolversi per il meglio il prima possibile. La vivida ricostruzione dello scenario di guerra, invece, fa sì che ogni secondo trascorso sul campo di battaglia sembri un'eternità, ponendoci prepotentemente di fronte a quella condizione di precarietà della vita immortalata da Ungaretti nella poesia "Soldati". Se la rappresentazione di questi drammatici momenti è di indubbia efficacia emotiva, la vera conquista dello spettatore avviene con l’emergere vigoroso della figura di Doss, inesauribile sorgente di umanità e speranza che risplende ardentemente nello sfondo grigio e cupo in cui si dispiegano gli scempi e gli orrori che la guerra porta con sé.

"Aiutami a salvarne ancora uno" è la frase che Doss rivolge al Signore ogni volta che strappa un suo compagno dal suo tragico destino sul campo di battaglia, dopo averlo finalmente calato giù dalla scarpata di Hacksaw con le sue sole forze, dopo un'immensa fatica. E nonostante sia sempre più stremato e vada ogni volta incontro alla morte con una probabilità esponenzialmente aumentata dall'essere indifeso, Doss riesce a salvare uno dopo l’altro dal campo ben 75 persone, nell'incredulità e nell'ammirazione generale.
Quel ragazzo deriso, insultato e maltrattato da tutti per l’assurdità dei suoi pensieri, diventa così il motivo per cui andare avanti e portare al termine la battaglia.

La ricostruzione appassionata, commovente e di grande impatto che Mel Gibson realizza sulla figura di quest'uomo rende a mio avviso "La battaglia di Hacksaw Ridge" un film prezioso che restituisce alla storia e a tutti noi un potente esempio di fede, umanità, coraggio e tenacia che si imprimono indelebilmente nel cuore e nella mente.
 
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