Brooks, Adam - Certamente, forse

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Certamente, forse(Definitely, maybe; 2008) di Adam Brooks

Will sta perdivorziare, la figlioletta Maya insiste per sapere come si innamorò della madreSara; Will racconterà la sua storia, scenario New York, cambiando i nomi delletre donne più importanti della sua vita (Emily, April, Summer). Starà a Mayacapire sotto quale delle tre si cela l’identità di Sara…

Lacommedia sentimentale non è esattamente nelle mie corde, trovo che questogenere, sebbene abbia alcuni punti a favore, spesso pecchi di un difettocapitale: con tonalità a volte vivaci, a volte seriose, mette in mostra unmondo che non è reale. Nelle intenzioni dovrebbe esserlo ma alla resa dei contila realtà che ognuno di noi conosce non è quella mostrata in queste pellicole;pellicole che, in virtù di ciò, scadono nel surreale, nella fiaba e nelgrottesco. Il realismo, dunque, è ilprincipale elemento che latita; basti dire che il 90% dei film sentimentaliterminano con il lieto fine, fatto che chiunque, pensando alla proprio vitareale, potrebbe confutare. Qualcuno, molti in verità, potrebbe gioire dallavisione di questi idilli ma io credo che sentimentale non dovrebbe far rima conirreale.
Ilnoioso preambolo m’è occorso per poter affermare che “Certamente, forse” non faeccezione, va di diritto nel cumulo dei film sentimentali irreali.
Lamia curiosità era stata destata dalla presenza del (per me) ottimo RyanReynolds e incentivata dall’originale struttura che prevedeva una sorta dimistero riguardo a chi fosse il suo vero amore (a ben guardare non ci si puòsbagliare). Lo svolgimento è anche piuttosto piacevole però è tutto unlasciarsi/prendersi che vede le tre ragazze protagoniste sempre pronte aritornare sui propri passi come niente fosse e a rimanere costantemente inottimi rapporti con l’ex (Will); d’accordo che Reynolds è super affascinante manella realtà le cose non vanno così, anzi, in maniera diametralmente opposta!Questo rende tutta l’operazione, a mio avviso, fastidiosa e stucchevole! Ladomanda posta dal regista del film è sempre la stessa: cos’è l’amore? Unarisposta inequivocabile non viene data, viene invece mostrato come l’amorepossa essere declinato a seconda delle vicissitudini e dei capricci del caso.Si tratta in definitiva di un film sufficiente, privo della verve dei lavori diAllen e della densità di quelli di Kasdan, ma con un cast discreto e conl’interessante trovata del racconto “misterioso” che tiene bastantemente destol’interesse dello spettatore. Il finale è scontatissimo e zuccherosissimo,sconsigliato ai diabetici. Appena passabile.

VOTO6
 
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