Salvemini, Gaetano - Le origini del fascismo in Italia

elisa

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Le “Lezioni di Harvard” furono redatte intorno al 1943 negli Stati Uniti, dove Salvemini aveva trovato stabile asilo sin dal 1933 e dove ricoprì presso la Harvard University la cattedra di Storia della civiltà italiana. Destinate a un pubblico di studenti americani, esse risentono naturalmente nella loro impostazione di uno sforzo per chiarificare il più possibile e rendere più facilmente comprensibili, a chi non abbia esperienza diretta di cose italiane, situazioni e fenomeni della nostra storia, senza tuttavia cadere mai in una schematica semplificazione dei fatti tale da privarli della loro profondità prospettica. Il risultato è una esposizione di straordinaria nitidezza, che fa di quest’opera uno strumento prezioso specialmente per tutti coloro che il fascismo non conobbero; i quali desiderino invece rendersi conto delle sue origini nel quadro complessivo della storia italiana, e conoscere attraverso quali vie esso riuscì ad affermarsi. Le seminali lezioni di Salvemini sulla nascita del fascismo sono oggi il miglior viatico anche per noi per conoscere effettivamente cosa accadde. (quarta di copertina)

Opera storica raccontata da uno storico e politico antifascista tra i più importanti che ha vissuto in diretta gli anni dell'avvento del fascismo. Nella sua doppia veste di politico e storico riesce a rendere in maniera quasi visiva quelli che sono stati avvenimenti e l'atmosfera di quegli anni. Il libro raccoglie le lezioni che l'autore tenne ad Harvard durante il periodo dell'esilio negli Stati Uniti e anche per questo motivo la lettura non è mai pesante. Libro fondamentale per comprendere lo spirito di quegli anni e quali sono stati i passi per arrivare all'avvento del fascismo in Italia. Da leggere assolutamente in questo momento storico.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Gaetano Salvemini spiega che il fascismo non nacque per via di quella storia della vittoria mutilata, ma che fu solo una scusa: è vero che l'Italia vinse la IGM, è vero che gli era stato promesso questo e quello e poi non lo ottenne, ma è anche vero che nemmeno la Francia ottenne mezza Germania come avrebbe desiderato.

Salvemini spiega che quella storia di Fiume fu un'altra scusa: è vero che la maggior parte degli abitanti di Fiume parlavano l'italiano, ma la minoranza (comunque consistente, no) e comunque la maggioranza di tutti quelli che abitavano intorno a Fiume parlavano slavo, perciò sarebbe stato assurdo pretendere il tutto per l'Italia.
Così come sarebbe stato assurdo (e lo dice) pretendere l'intera quarta sponda.

Salvemini spiega che dopo la IGM l'economia italiana non andava poi così male, infatti le importazioni di molte materie prime non crollarono, anzi, aumentarono, e considerando che tutta la produzione non era più per la guerra, il segno era sicuramente positivo.

Spiega che non era vero che in Italia ci fosse il pericolo della rivoluzione comunista come in Russia: gli operai volevano modificare le regole contrattuali, mica bruciare le fabbriche e uccidere il re!
In Italia c'erano tanti piccoli contadini, non una marea di braccianti moribondi come in Russia.
Volevano modificare democraticamente le regole, non eliminarle.

Gli operai non stavano male, perchè proprio grazie ad un industria in crescita, in alcuni casi erano riusciti a strappare stipendi al di sopra di quelli degli impiegati.

Insomma, Salvemini spiega che ci sono tante leggende, tante scuse sul perchè nacque il fascismo.
Salvemini si sofferma però sul fatto che l'Italia aveva il doppio dei generali in congedo rispetto alla Francia (ma guarda un po', sembra la storia dell'Alitalia e di qualsiasi altro apparato statale italiano...) e una classe dirigente sprezzante del popolo italiano, un disprezzo che poi veniva sdoganato con la scusa del tradimento delle truppe a Caporetto (per altro cercato dalla classe dirigente stessa).
E' come se tutti quei motivi che ci hanno sempre sbandierato diventassero, appunto, agli occhi dello storico, scuse, e che le cause fossero altre.

Ora, io mi guardo intorno e ti vedo la meloni che non solo è prima ma c'ha pure un giro di vantaggio, e gli altri che invece di pedalare si pestano tra loro, e mi domando perchè il popolo sia così stremato, stufo e amareggiato da votarla in massa.
Vediamo:
1. da quando c'è stato il covid, le banche si sono riempite dei soldi di tutti quelli che hanno il posto fisso e non sapendo come spenderli li hanno lasciati lì, perciò insomma, proprio alla fame, almeno una buona parte degli italiani non è.
2. chi invece ha la partita IVA, grazie al sistema forfettario ha visto ridotte le sue tasse anche se fattura 300.000€: basta avere una partita IVA il marito, la moglie, la suocera, il gatto....e già via di flat tax per tutti
3. se sei povero in canna (e anche se non lo sei) da 3 anni c'hai il reddito di cittadinanza
4. se non sei povero e hai la casa, ti rimborsano il 110% delle spese di ristrutturazione che puoi gonfiare a dismisura per farci pure la cresta.
5. volevi il monopattino, lo psicologo, le ferie, il set di pentole nuove, le coperte di lana merinos e lo scaldamani... e ti hanno fatto il bonus pure per quelli.
A me sembra che ce ne sia per tutti di più adesso che quando c'era la Democrazia Cristiana cdhe assumeva tutti alle Poste.
Non capisco.
Ma che c'ha la gente da essere così triste e incazzata da volere il fascismo?
L'altra volta gliel'hanno imposto con un colpo di stato: stavolta se lo votano proprio.
Perchè gli italiani vogliono a tutti i costi farsi del male?
Tornerò a leggere il libro, magari Salvemini con la lente della storia mi aiuterà a capire il presente e gli italiani... o forse no perchè era educato e non diceva parolacce.
 
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Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Alla fine il fascismo lo impose una minoranza violenta, organizzata e armata dalla polizia e parte dell'esercito connivente, ma soprattutto grazie all'appoggio di un re pavido, infame e vigliacco come solo un savoia può essere, e infatti nel 1943, ne diede ulteriore prova.

Non è un libro da ombrellone ma di studio, da tesi di laurea: ovunque note, fonti, rimandi.
Chiunque voglia capire qualcosa sul fascismo e sugli italiani, che siamo legati a filo doppio, dovrebbe leggerlo.
 
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