Ohlsson, Kristina - Bambini di cristallo

Jessamine

Well-known member
TRAMA
A Billie non piace affatto la nuova casa in cui si è trasferita con sua madre. Mobili tarlati e oggetti polverosi, resti spettrali dei precedenti inquilini, riempiono la vecchia abitazione, la vernice si scrosta dai muri e ovunque c'è un odore particolare, come se nessuno la abitasse da parecchio tempo. Ma non solo: strane cose accadono, specialmente di notte, quando tutti dormono. Tutti tranne Billie che, con gli occhi sbarrati nell'oscurità, sente con crescente terrore inquietanti rumori sul tetto, e movimenti misteriosi che provengono dal piano di sotto. I vicini e la comunità locale stanno nascondendo qualcosa, un segreto sull'edificio e sul suo passato. Quando appaiono dal nulla due misteriose statuette di cristallo il mistero si infittisce, ma la madre di Billie pensa che si tratti solo di fantasie della figlia e del suo nuovo amico Aladdin. Così i due ragazzi si troveranno a fare i conti da soli con la tragica storia della casa...

COMMENTO
Avevo iniziato a leggere questo romanzo un paio di anni fa, spinta dall'entusiasmo e dall'insistenza di un undicenne che di libri se ne intende abbastanza: purtroppo non l'ho mai potuto finire, per una semplice questione logistica (mi sono trovata sprovvista di una copia del libro). Purtroppo questo undicenne entusiasta non ha voluto lasciarmi struggere nell'ansia di sapere come il libro andasse a finire, e così mi ha raccontato tutto il finale per filo e per segno. Ecco, leggere un mystery senza più il mistero non è esattamente la mia cosa preferita, così ho cercato di far passare del tempo prima di ordinarne una copia in biblioteca, confidando nella mia memoria da pesce rosso e sperando di dimenticare tutto. Quando, qualche giorno fa, ho incrociato nuovamente “Bambini di cristallo”nella pila dei libri restituiti, mi sono detta che ormai non ricordavo più nemmeno la parte di libro che avevo già letto, quindi poteva essere il momento buono per ricominciare a leggerlo.
Ecco, niente di più sbagliato: il tempo di qualche pagina, e tutti i problemi di Billie con la sua nuova, ostile casa mi sono tornati alla mente come se li avessi letti ieri, e con loro anche la voce di quell'undicenne - che ormai è alto dieci centimetri più di me - che mi raccontava ogni singolo colpo di scena . Mi è un po' dispiaciuto, perché in effetti la trama di questo romanzo è costruita estremamente bene, e nonostante io sia ormai abbondantemente fuori target, sono certa che avrei apprezzato molto il lento costruirsi della tensione che si accumula pagina dopo pagina.
Eh, immagino che diventare adulti e lavorare con i ragazzini e con i libri voglia dire anche sopportare pazientemente che qualcuno con la metà dei tuoi anni ti rovini il finale di un libro senza dare di matto, no?
In ogni caso, si tratta di un romanzo estremamente valido: ci sono tutti gli elementi perché venga apprezzato dai ragazzini (ma perché no, anche gli alunni un po' più svegli degli ultimi anni della primaria secondo me potrebbero apprezzarlo) ma anche tanti risvolti che vengono colti solamente dagli adulti.
Billie ha undici anni e ha appena perso il papà, quando è costretta a lasciare la sua casa in città, le sue abitudini, e i suoi amici per trasferirsi in una vecchia casa in campagna assieme alla mamma, che invece è convinta che cambiare aria e non doversi confrontare ogni giorno con i ricordi possa fare bene ad entrambe. Il lutto c'è, è presente e ovviamente influisce su Billie, ma il romanzo non indulge mai in facili patetismi: Billie soffre e la Ohlsson non lo nasconde mai, non cerca di proteggere il lettore, ma al tempo stesso non permette mai che questa tragedia monopolizzi la vita di Billie. E' un dettaglio, ma l'ho apprezzato moltissimo. Billie preferirebbe restare nella sua vecchia casa, circondata da abitudini confortevoli e rassicuranti, ma la sua voglia di andarsene dalla campagna cresce di giorno in giorno quando si rende conto che la casa sembra reagire in maniera ostile alla loro presenza. Inizia così un crescendo di tensione, dove la razionalità comincia a cedere ed arretrare, in un intreccio mystery e horror perfettamente riuscito.
Da quel che so, dovrebbe essere il primo volume di una trilogia (per quanto in realtà secondo me anche un finale come questo è già perfetto), ma non ho notizie di eventuali date di pubblicazione in Italia dei volumi successivi.
 
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