Tati, Jacques - Le vacanze di Monsieur Hulot

elisa

Motherator
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[FONT=&quot]A bordo della sua vecchia automobile, Hulot parte per le sospirate vacanze al mare di Bretagna; incurante dei commenti della gente che incontra per strada, arriva finalmente a destinazione. La pensione a gestione familiare è piena di clienti (una ragazza che fa strage di cuori, un uomo d'affari che non riesce a non pensare al lavoro, bambini che giocano, un comandante dell'esercito che crede di avere a che fare con i suoi sottoposti). Suo malgrado, Hulot mette tutti in subbuglio.

Non c'è niente e nessuno che assomiglia a quello che fa Tati in questo suo secondo lungometraggio, anche se l'ispirazione è quella del muto di Charlot e Keaton, ma anche alla comicità del muto in genere. Tati ha creato un personaggio unico, un uomo alto e goffo, con la perenne pipa in bocca e un cappelluccio sghembo, che con il suo comportamento scombina ogni cosa sottolineando l'assurdità della società degli anni '50 cone le sue mode globalizzanti, come questa della vacanza ad esempio. Non a tutti può piacere perché a volte il garbo e la misura dell'autore non sempre scattano nella comicità, piuttosto nel sorriso, ma guardare questo film, come gli altri da lui realizzati, permette di cogliere l'ironia, l'unicità, la genialità di un'artista ancora non rivalutato come meriterebbe. [/FONT]
 
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