Contu, Gabriella e Casertano,Giampiero-Dylan Dog: Il terrore

wolverine

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Numero 370 di luglio 2017,pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore. La copertina poco azzeccata, tuttavia bellissima è di Gigi Cavenago. È la storia di quest’albo si può riassumere con una frase di Fabrizio De André: ‘ qui chi non terrorizza,si ammala di terrore.’. Come non si può apprezzare un Dylan così? Mai scontato anche in temi attuali…dove lo stile un po’ retrò fa apparire tutto ancora più affascinante.Ahmed è un ragazzo come tutti gli altri con la passione per la scienza (un po’ alla big bag theory) ama i videogiochi e non è interessato alla questione Dio o non Dio e quale sia quello giusto…insomma è un ragazzo come gli altri che non ha nulla di diverso da nessun coetaneo se non l’origine araba…qual è il problema? Apparentemente nessuno…se non fosse che distrattamente dimentica il suo progetto di scienza per la convenction a casa e per sbaglio va a scuola e si ritrova da solo in mezzo ad aule vuote, cosa dire? Che è sbadato! No! Il suo professore lo incontra e vedendolo così pensa al peggio…non si pensa che dopo una lunga corsa uno si affatichi soprattutto scapicollandosi per mezza Londa..nooo,figurati. Il professore pensa che Ahmed sia un terrorista e da l’allarme…Dylan incontrerà per caso i genitori del ragazzo e cercherà di aiutarli...finalmente Ahmed si ritroverà al festival della scienza e si troverà circondato. Il panico è questo che si è diffuso,la paura stessa della paura che non conosce e non si ferma…ci acceca e non riusciamo più a comprendere cosa succede intorno a noi ed insorgiamo prima ancora di sapere.Dylan si frappone tra ragione e paura (non per niente è l’indagatore dell’incubo)e ciò che cerchiamo la strada del sentimento quello che ci libera e ci fa sentire felici…è la forza sorriso.Ardua è la via di Dylan e Ahemd gli rivela la sua invenzione che purtroppo a noi non viene rivelata e viene distrutta dai fomentatori che verranno puniti per aver provocato il panico e tentativo di omicidio…però rimaniamo con quel dubbio e l’amaro in bocca,..che cosa era quell’invenzione che ha fatto trovare al nostro eroe la pace con se stesso e con il mondo,la nuova consapevolezza irradiata da una luce di calore e puro amore che lo ha portato alle lacrime? Ci sarà mai un equilibrio come quello cercato da Ahmed e poi riprodotto nella sua creazione? A giudicare da come vanno le cose direi di no.
 
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