Kobiela, D. & Welchman, H. - Loving Vincent

Meri

Viôt di viodi
Vincent Van Gogh, l'artista più noto al mondo, pioniere dell'arte contemporanea e personaggio tormentato, nel luglio 1890 si spara in un campo di grano nei pressi di Arles. Il giovane Armand Roulin, figlio del postino Roulin, unico amico di Van Gogh non convinto del suicidio dell'artista, ripercorre le sue ultime settimane di vita incontrando le persone che, anche nei momenti più drammatici, gli sono state vicine.
Un film prodotto con tenace e minuzioso lavorìo in cui più di 100 artisti, con la tecnica del Painting Animation Work Station hanno animato un thriller.

Decisamente un film originale, forse non la trama, a mio parere in certi punti i dialoghi sono troppo lunghi, ma la tecnica è veramente straordinaria.
 
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malafi

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Welchman, Hugh - Loving Vincent

Quando il cinema incontra l'arte l'esito non è mai banale ed è sempre un arricchimento. Soprattutto se, come accade in Loving Vincent, ogni singolo fotogramma del film è realizzato a mano.
Dorota Kobiela, pittrice polacca, e il regista inglese Hugh Welchman, hanno intrapreso questa avventura sei anni fa per raccontare, attraverso uno stile da cinema noir, le ultime settimane di vita del pittore olandese trasferitosi ad Arles, in Francia, nel 1888.

Vincent Van Gogh, l'artista più noto al mondo, pioniere dell'arte contemporanea e personaggio tormentato, nel luglio 1890 si spara in un campo di grano nei pressi di Arles. Il giovane Armand Roulin, figlio del postino Roulin, unico amico di Van Gogh -, non convinto del suicidio dell'artista, ripercorre le sue ultime settimane di vita incontrando le persone che, anche nei momenti più drammatici, gli sono state vicine.

Da Adeline, la padrona di casa del pittore, a pére Tanguy, fino al pescatore o il dottore Paul Gachet e la figlia tutti rigorosamente ritratti a olio, restituendo vita all'immediato e riconoscibile stile di Van Gogh. La casa gialla, il campo di grano e i fiori azzurri, la stanza con la sedia... realizzati con pennellate vivide, colori visionari e brillanti, e quel movimento fluido tipico del tocco "vangogghiano", si alternano al bianco e nero delle parti narrative.

Un film prodotto con tenace e minuzioso lavorìo in cui più di 100 artisti, con la tecnica del Painting Animation Work Station hanno animato un thriller interamente costituito da pittura che coinvolge totalmente lo spettatore.

Lungometraggio intenso ed emozionante, assolutamente non banale. Sia per la profondità con la quale è ricostruita la storia, sia soprattutto per la straordinaria tecnica che ha animato l'opera.

I personaggi dipinti da Van Gogh prendono vita per raccontarci gli ultimi giorni della sua vita, in un'ambientazione dove i suoi dipinti prendono vita e ci restituiscono gli sfondi della narrazione.
Il tutto, ovviamente, con i tratti tipici dell'opera di Van Gogh.

A mio parere un risultato straordinario.

In tre soli (e per ora unici) giorno di proiezione ha fatto il tutto esaurito.
Di nuovo nelle sale il 20 novembre 2017. Secondo me da non perdere.
 
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