Bernardi, Alberto - Non commettere atti impuri

SoniaBelli

Lettrice
Non commettere atti impuri” di Bernardi, è un thriller che mi ha sorpreso. Trasversale con derive che spaziano dall’onirismo, alla religione, alla metafisica, all’introspezione psicologica, ma con un testo scorrevole che non vuole appesantirsi con personaggi e nomi non necessari al racconto.

Io, che ho poca memoria per i nomi, ho particolarmente apprezzato questa soluzione dovendo così ricordare solamente quelli dei personaggi principali.
Il tema che si capirà solamente alla fine perché all’inizio sembra una storia di solitudine compensata dall’amore, è celato dalla storia del protagonista che ha un unico scopo: risolvere il proprio “handicap”. L’affannosa frustrante ricerca tra ansie e inquietudini, all’interno di quel che sembra un incubo kafkiano (che appare senza spiegazione), lo spingerà a perseguire strade oscure e aleatorie nella speranza di una risoluzione.

L’entrata in scena dell’antagonista, in un punto preciso del racconto, violento, depravato e ossessionato dalle donne che considera oggetti da usare in tutti i modi che la sua mente malata gli suggerisce, segna il giro di boa e ogni cosa comincia a precipitare; lo svolgimento diviene per soli adulti. La narrazione si fa parallela, separandosi in due vicende apparentemente agli antipodi, ma destinate inevitabilmente a scontrarsi.

Il messaggio, le belle frasi e i pensieri che s’incontrano, l’indagine introspettiva del personaggio principale alla ricerca di sé piuttosto che da parte di un detective che cerca l’ennesimo assassino, fa sì che la trama di questo romanzo non vada a confondersi ad altre sempre molto simili tra loro e rimanga un chiaro ricordo nella mente del lettore. Almeno lo è per me.
 
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