Wells, John - I segreti di Osage County

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Profondo, intenso, doloroso, scorre veloce nonostante duri più di due ore, perché possiede il ritmo e i dialoghi incalzanti di una piece teatrale.
Una prova attoriale strepitosa, in particolare - ma che lo dico a fare? - da parte della grande Meryl Streep, che qui interpreta una donna decisamente sopra le righe, malata, drogata, disturbata, razzista, verbalmente aggressiva, incontrollata, ma incredibilmente vera.
Tutto inizia quando Beverly, il marito alcolizzato di Violet/Meryl, scompare all'improvviso. Non vi dico perché e dove si trova, ma vi dico che questo è il punto di partenza affinché tutti i nodi vengano al pettine nella storia di una famiglia in cui il malessere e la tossicità si sono ormai insinuati irreversibilmente.
Tre figlie: Barbara/Julia Roberts, la più ragionevole, Karen che ha scelto di non vedere e di vivere fingendo di essere un'oca, e la "trattenuta" Ivy ... le quattro donne, insieme ad una zia fin troppo esuberante, al marito e al figlio estremamente insicuro di lei, al disgustoso compagno di Karen, l'ex marito e la figlia di Barbara, e la silenziosa donna indiana assunta da Beverly (come? Un'indiana in casa mia?) per più di due ore parlano ininterrottamente, gridano, piangono, ridono sgangheratamente, accusano.
Un film che parla di rapporti familiari malati, di amori improbabili o instabili, di dolore urlato o represso. Di solitudine. Ciascun componente della famiglia è irrimediabilmente solo. Mi dispiace dirlo, ma a parte alcuni eccessi - ma non di tutti - e di alcuni strani colpi di scena che giungono soprattutto nella parte finale, lo ritengo un film reale, la storia di una famiglia come tante.
Bellissima e commovente la scena finale di Violet.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E' un film di chiara impronta teatrale che si basa oltre che su una storia complessa e torbida anche sulla notevole prova attoriale che se a teatro ha un respiro dovuto alla contemporaneità tra attori e spettatori rischia di diventare eccessiva in un film tanto da risultare forzata e quindi poco credibile.
 
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