De Marchi, Emilio - Demetrio Pianelli

bouvard

Well-known member
E’ un vero peccato che questo libro sia così poco conosciuto e letto. Per la storia e per il linguaggio potrebbe essere definito un “classicone ottocentesco”. Ma il suo linguaggio un po’ desueto in alcune sue sfumature a me non ha infastidito, né mi ha appesantito la lettura, al contrario ho trovato la valorizzasse.
Il libro è un ritratto della Milano di fine Ottocento che mi ha ricordato tanto la “Milano da bere” di qualche decennio fa, con tanta “apparenza” e tante persone a vivere al di sopra delle proprie possibilità.
Lord Cosmetico – Cesarino Pianelli – e la bella pigotta – sua moglie Beatrice – sono due di queste persone. E proprio questo loro stile di vita frivolo porterà Cesarino al suicidio – niente paura non è uno spoiler perché il libro è la storia di quello che avviene dopo questo suicidio – e farà comparire sulla scena il vero protagonista del libro suo fratello Demetrio.
Cesarino e Demetrio sono fratellastri e non potrebbero essere più diversi, tanto uno è frivolo e spendaccione tanto l’altro è attento e parsimonioso. D’altronde la vita non è mai stata generosa con Demetrio e lo ha costretto a fare continui sacrifici regalandogli in cambio poche felicità. Mentre con Cesarino è stata fin troppo generosa.
Cesarino è infatti una di quelle persone che grazie al loro aspetto e ai loro modi affascinanti riescono ad incantare gli altri e a farsi riconoscere più meriti di quelli che hanno effettivamente. E per sovrappiù danno anche per scontate queste fortune, senza quindi neppure saperle apprezzare. Mentre Demetrio è uno di quegli uomini onesti, corretti, che compiono sempre in silenzio le loro buone azioni e sopportano in silenzio anche di pagare per le colpe altrui.
Proprio per questo mentre leggevo spesso mi veniva da gridargli “Apri gli occhi! Renditi conto di quanto è egoista tua cognata!”, ben consapevole di quanto fosse inutile. Per fortuna però ci ha pensato Arabella – la nipotina – a darmi qualche soddisfazione e a regalare a povero Demetrio un po’ di affetto.
Ci sarebbe molto altro da dire su questo bel personaggio, ma vi lascio il piacere di conoscerlo leggendo il libro.

Consigliato
 

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d'ya think i'm stupid?
E’ un vero peccato che questo libro sia così poco conosciuto e letto. Per la storia e per il linguaggio potrebbe essere definito un “classicone ottocentesco”. Ma il suo linguaggio un po’ desueto in alcune sue sfumature a me non ha infastidito, né mi ha appesantito la lettura, al contrario ho trovato la valorizzasse.
Il libro è un ritratto della Milano di fine Ottocento che mi ha ricordato tanto la “Milano da bere” di qualche decennio fa, con tanta “apparenza” e tante persone a vivere al di sopra delle proprie possibilità.
Lord Cosmetico – Cesarino Pianelli – e la bella pigotta – sua moglie Beatrice – sono due di queste persone. E proprio questo loro stile di vita frivolo porterà Cesarino al suicidio – niente paura non è uno spoiler perché il libro è la storia di quello che avviene dopo questo suicidio – e farà comparire sulla scena il vero protagonista del libro suo fratello Demetrio.
Cesarino e Demetrio sono fratellastri e non potrebbero essere più diversi, tanto uno è frivolo e spendaccione tanto l’altro è attento e parsimonioso. D’altronde la vita non è mai stata generosa con Demetrio e lo ha costretto a fare continui sacrifici regalandogli in cambio poche felicità. Mentre con Cesarino è stata fin troppo generosa.
Cesarino è infatti una di quelle persone che grazie al loro aspetto e ai loro modi affascinanti riescono ad incantare gli altri e a farsi riconoscere più meriti di quelli che hanno effettivamente. E per sovrappiù danno anche per scontate queste fortune, senza quindi neppure saperle apprezzare. Mentre Demetrio è uno di quegli uomini onesti, corretti, che compiono sempre in silenzio le loro buone azioni e sopportano in silenzio anche di pagare per le colpe altrui.
Proprio per questo mentre leggevo spesso mi veniva da gridargli “Apri gli occhi! Renditi conto di quanto è egoista tua cognata!”, ben consapevole di quanto fosse inutile. Per fortuna però ci ha pensato Arabella – la nipotina – a darmi qualche soddisfazione e a regalare a povero Demetrio un po’ di affetto.
Ci sarebbe molto altro da dire su questo bel personaggio, ma vi lascio il piacere di conoscerlo leggendo il libro.

Consigliato

visto in TV lo sceneggiato a puntate, nei primi anni 60, se non erro con Paolo Stoppa, Tino Scotti e, non vorrei sbagliare, Loretta Goggi ...
:MUCCA
 
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