Dopo le uccisioni, da parte della mafia, dell'ispettore Giuliano, di Pier Santi Mattarella e di Pio La Torre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa è nominato prefetto di Palermo, senza però che gli vengano concessi i poteri che egli ritiene indispensabili per sconfiggere la mafia, potente anche a Roma, fino a bloccare le leggi che l'avverserebbero. Il 3 settembre 1982 Dalla Chiesa e sua moglie Emanuela vengono assassinati con l'agente di scorta.
Purtroppo il film non è del tutto riuscito, se non nel suo spirito di denuncia e di ricerca della verità, perché Ferrara mantiene una regia un po' piatta, più adatta alla televisione che al cinema, la sceneggiatura non è chiarissima e spesso non si capiscono diversi passaggi, per cui si perde un po' l'intreccio della storia per. Di gran pregio invece l'interpretazione di Lino Ventura nei panni del generale, invece Giuliana De Sio poco credibile nei panni della moglie. Tutto sommato un'opera con intenti importanti che però non riesce ad essere all'altezza del suo soggetto.
Purtroppo il film non è del tutto riuscito, se non nel suo spirito di denuncia e di ricerca della verità, perché Ferrara mantiene una regia un po' piatta, più adatta alla televisione che al cinema, la sceneggiatura non è chiarissima e spesso non si capiscono diversi passaggi, per cui si perde un po' l'intreccio della storia per. Di gran pregio invece l'interpretazione di Lino Ventura nei panni del generale, invece Giuliana De Sio poco credibile nei panni della moglie. Tutto sommato un'opera con intenti importanti che però non riesce ad essere all'altezza del suo soggetto.
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