Mann, Thomas - Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull

Grantenca

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Sembra che a questo libro, rimasto poi incompiuto, Mann abbia lavorato tutta la vita.
E’ la storia di un truffatore di grande talento, un argomento forse atipico per l’autore.
Il protagonista, fin dall’adolescenza, si rende conto della sua capacità di mutamento, di finzione, con la quale riesce ad irretire qualsiasi persona. “ In quale momento la lucciola mostra il suo vero aspetto?. Quando si libra nella notte estiva come poetica scintilla o quando giace sulla nostra palma ridotta ad un misero insetto?” Questo dice l’autore per spiegare le capacità di mutamento del protagonista.
Oltre al resto il protagonista ha un aspetto fisico affascinante del quale è del tutto consapevole, e ciò rafforza la sua sicurezza nella convinzione di poter raggiungere qualsiasi obbiettivo gli possa interessare.
Il libro, come direi tutta la produzione di questo autore, è scritto in maniera mirabile, e mi è piaciuto molto per almeno tre quarti. Mi ha convinto meno l’ultimissima parte, dove, secondo me, ci sono troppo nozioni scientifiche a filosofiche per il contesto nel quale è ambientato. Che sia questo il motivo che ha impedito all’autore di terminare l’opera? Nel senso che forse si sia reso conto che, per l’argomento trattato, il meglio l’avesse già espresso?
Comunque, per chi ama la narrativa e in particolare questo autore, una lettura consigliatissima.

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