Zontini, Athos - Orfanzia

velmez

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Tutti i bambini a un certo punto spariscono. Ma sono solo in pochi a sapere come. Il protagonista di Orfanzia lo sa. Lo sa a tal punto che si rifiuta con tutto se stesso di obbedire all'imperativo quotidiano dettato dai genitori: mangia. E così combatte una guerra che lo vede opporsi alle insistenze della madre, alla severità del padre, alle cure del pediatra. Perché lui lo sa, che cosa fanno gli adulti con i bambini troppo buoni. Lui lo sa, che tutti i genitori sono cattivi. E solo finché non cederà al cibo, anche a costo di rigettare il mondo che lo circonda, potrà salvarsi. Ma la vita ha un sapore al quale è difficile resistere, e crescere può essere una sfida, se gli altri hanno più fame di te. Un romanzo di crescita nella dissoluzione, un esordio forte e oscuro, nero come lo sono le fiabe.

Questo romanzo è davvero interessante. La scrittura è semplice e scorrevole, non proprio quella di un bambino delle elementari, ma i pensieri e i tormenti di questo bambino sembrano proprio autentici.
In realtà quello che più vorrei commentare è il finale... quindi

ATTENZIONE SPOILER (in bianco)
L'ultimo capitolo sembra cadere verso la banalità, inizia ad essere più noioso e prevedibile, ma il meglio si rivela nelle ultime due pagine, dove la metafora irrompe e le immagini surreali fanno quasi trasalire! L'immagine finale rende giustizia a tutto il libro. Ottima prima prova per uno scrittore italiano (finalmente qualcosa di un po' audace!) Ovviamente rimane metafora, ma davvero evocativa!
 
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