"Facilita l'apprendimento"*

"Cosa aggiunge l’uso del cellulare rispetto ad un libro di testo e a letture e/o spiegazioni integrative?"

Cosa ne pensate della possibilità, anzi dell'autorizzazione, di portare smartphone e tablet a scuola per scopi didattici?

Io sarò antica ma sono contro.
Ho un figlio in età adolescenziale e il cellulare lo usa per tutto eccetto che per nozioni scolastiche; cosa cambierebbe se lo portasse a scuola? Nulla.

E non si rischia che una piccola parte di insegnanti si affidino a questo mezzo tralasciando spiegazioni, discussioni e approfondimenti.

Bah...sono molto perplessa.

:roll:

*Ministra Valeria Fedeli
 

Spilla

Well-known member
No, non aggiunge niente. Anzi.
Il cellulare non viene usato da nessuno (adulti inclusissimi) come strumento di ricerca ed approfondimento. Semmai ci serve per trovare qualche notiziola veloce, l'appagamento di una curiosità momentanea. Non useremmo (noi adulti) il cellulare per studiare, né per fare ricerche. Come possano utilizzarlo a questo scopo gli studenti, che ancora non hanno capacità di usare consapevolmente tempo e concentrazione, è una cosa che non capisco. A meno che per "studenti" si intenda in realtà quella piccola parte di ragazzi che sono già maturi, attenti, responsabili e così via. Ci sono, ma non sono la norma. Io dico sempre che, se avessi avuto internet ai miei tempi, la laurea non sarei arrivata a prenderla :boh:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Io sono a favore, ma con riserva. Mai come per gli smartphone vale la regola del "dipende dall'utilizzo".

Il cellulare, o comunque un pc collegato a internet, aggiunge molto, forse troppo. Sorgono due problemi: il primo è il "mare magnum" informativo all'interno del quale è facile perdersi. Io ho 42 anni, quando penso a quando ero giovane e alle possibilità che ci sono oggi mi stupisco di me stesso, del fatto che sono così poco propositivo nei confronti della tecnologia. Se a vent'anni, d'improvviso, avessi avuto la possibilità di avere un'intera enciclopedia a disposizione in un piccolo schermo, qualsiasi canzone a portata di click e, in generale, ogni "materiale umano" pronto alla consultazione sarei impazzito di gioia. Oggi non solo non ci faccio nemmeno caso, ma mi perdo nel "mare magnum". Con internet sparisce il "senso della conquista", così fondamentale per la nostra psiche.

La mia prima tesi l'ho scritta agli albori di internet, le ricerche che ho dovuto fare sono state manuali e "fisiche". Ogni nozione in più, ogni parola, ogni scoperta era una lenta acquisizione, un'acquisizione "morbida" e sentita. La seconda, nel 2006, è stata una ricerca da casa, nessuna indagine aveva il sapore della conquista. Tutto ciò che trovavo era già stato trovato, non c'erano novità sulle quali lavorare. Mi sono sentito perso, quasi inutile, perché percepivo che non avrei potuto dire nulla che già non fosse stato detto.

Indiana Jones ha una vita molto più attraente del genio informatico, che è bruttino e ha i brufoli.

Il secondo problema è che i ragazzini tendono a utilizzare male gli strumenti. E' una cosa naturale. Un bimbo di sei anni che utilizzasse internet per fare ricerche sui Promessi Sposi, piuttosto che per guardare chi ha comprato l'Inter sarebbe preoccupante.
 
Ultima modifica:

malafi

Well-known member
Il cellulare non viene usato da nessuno (adulti inclusissimi) come strumento di ricerca ed approfondimento. Semmai ci serve per trovare qualche notiziola veloce, l'appagamento di una curiosità momentanea. Non useremmo (noi adulti) il cellulare per studiare, né per fare ricerche.

Mi permetto di dissentire.
Per lavoro ho molto spesso necessità di fare ricerche, a volte approfondite a volte volanti.
Se sono seduto al tavolo del mio ufficio uso PC, se sono in giro (spesso) uso cellulare.

Quanto alla scuola non mi pronuncio, anzi no, una cosa la dico.
Credo comunque che fatto usare bene sia, per gli studenti, un buon esercizio.
Dato un tema, era molto più facile fare una 'ricerca' sull'enciclopedia: aprivi la pagina ed era fatta.
Su internet, paradossalmente, è molto più complesso: devi selezionare le fonti, capire quali sono attendibili e quali no, ridurre e sintetizzare la complessità che deriva da fonti alternative.
Un ottimo esercizio mentale che nella vita si deve fare spesso.
 

ila78

Well-known member
Non lo so....Voi credete che una classe di 20 16enni con in mano uno smartphone o un tablet collegato ad internet senza limitazioni, fornito gentilmente dall'istituto scolastico farebbe veramente ricerche utili a sviluppare un tema assegnato o a risolvere un problema matematico? Per me 5 chattano su whatsapp, 5 giocano al fantacalcio, 5 aggiornano gli account sui social e 5 guardano you porn...
Forse sono io che ho poca fiducia nelle nuove generazioni e, a differenza di Ziggy, che era indubbiamente uno studente modello, :wink: se avessi avuto in mano uno strumento di "distrazione di massa" come un dispositivo collegato a Internet tutto ci avrei fatto meno una ricerca sui Promessi Sposi. Noi se andavamo in biblioteca in più di due per "studiare" facevamo caciara, scrivevamo le letterine all'amica, facevamo i giochini scemi tipo Nomi, cose città" e alla fine nessuno aveva studiato niente. Sarò all'antica ma per studiare ritengo ci voglia il vecchio metodo: solitudine,libro aperto, pennarello per sottolineare.:wink:
 
Ultima modifica:

Spilla

Well-known member
Mi permetto di dissentire.
Per lavoro ho molto spesso necessità di fare ricerche, a volte approfondite a volte volanti.
Se sono seduto al tavolo del mio ufficio uso PC, se sono in giro (spesso) uso cellulare.

Quanto alla scuola non mi pronuncio, anzi no, una cosa la dico.
Credo comunque che fatto usare bene sia, per gli studenti, un buon esercizio.
Dato un tema, era molto più facile fare una 'ricerca' sull'enciclopedia: aprivi la pagina ed era fatta.
Su internet, paradossalmente, è molto più complesso: devi selezionare le fonti, capire quali sono attendibili e quali no, ridurre e sintetizzare la complessità che deriva da fonti alternative.
Un ottimo esercizio mentale che nella vita si deve fare spesso.

Infatti, tu parli di adulti. Un adulto che abbia bisogno di internet per lavoro può egregiamente utilizzare lo smartphone, di sicuro tu non sei l'unico. L'adulto che non ne abbia necessità, mediamente lo usa per altro, ma questa è solo un'opinione, non ho dati per affermarlo. Quanto ai ragazzini, soprattutto se giovani, il discorso è profondamente diverso. Poi hai ragione, è importante acquisire un utilizzo consapevole del mezzo. Sei sicuro che questo si ottenga senza aver prima fermato l'attenzione su cose come gli elementi che compongono il testo, l'esame dei linguaggi, la acomposizione logica del ragionamento (che ti accompagna a stabilire quale sia correttamente argomentato e quale no)?
Non demonizzo le nuove tecnologie, ci mancherebbe. Una formazione seria, fondata su elementi poco " volatili "però può diventare il modo in cui se ne possa fruire in modo intelligente e utile
 

Apart

New member
Ciao ila78, dissentisco con il tuo commento. Il metodo del libro aperto con sottolineature è proprio quello che funziona meno. Rende più difficile e macchinoso l'apprendimento, richiede tanto tempo da dedicare alla memorizzazione, senza contare che non ne consente un ricordo duraturo. E' poco personalizzante e avvantaggia soltanto quegli studenti che utilizzano un tipo di attenzione e memorizzazione.
Gli strumenti informatici sono estremamente potenti, se affiancati al lavoro attivo, partecipato, di gruppo, alla presenza del professore e del libro, se usati nel modo consono ed efficace dal punto di vista formativo. Bisognerebbe ripensare gli stessi libri e gli stessi programmi formativi ministeriali. Pensiamo alla forza delle immagini, del suono, quanto questi possono consentirci di apprendere e ricordare le cose in maniera nuova e stimolante. La memoria visiva è molto potente e consente un immagazzinamento più duraturo. Pensiamo all'e-learning, che consente anche di rimanere a casa ed ascoltare il professore, o addirittura di partecipare ad una lezione. Pensiamo alle ricerche veloci ed immediate che possono essere effettuate senza dover ricorrere a tutti quei lenti passaggi come andare in biblioteca e cercare fra pagine e pagine di libri. Pensiamo alla globalità delle informazioni da cui possiamo attingere, alle costanti novità a cui possiamo far riferimento. Potrei portarvi innumerevoli altri esempi. Qualcuno potrebbe obiettare che c'era più gusto in nel vecchio modo di studiare, non posso dargli torto. Ma sull'efficacia del metodo direi che gli strumenti informatici, se diffusi ampiamente a scuola, consentirebbero un apprendimento più facile, più divertente, più ampio, più efficace e personalizzato. E' comunque innegabile che bisognerebbe far fronte a tutti i problemi connessi ad un uso inappropriato degli stessi, come: la diffusione di informazioni e di fonti inaffidabili; l'incapacità di gestire i momenti di noia, ma anche di relax, ricorrendo a questi strumenti; la distrazione costante e conseguente; le modificazioni della postura corporea; il rischio che corriamo di perdere abilità relazionali e sociali, a scapito della mediazione dei mezzi informatici; e via dicendo.
 
Ultima modifica:

ila78

Well-known member
Ciao ila78, dissentisco con il tuo commento. Il metodo del libro aperto con sottolineature è proprio quello che funziona meno. Rende più difficile e macchinoso l'apprendimento, richiede tanto tempo da dedicare alla memorizzazione, senza contare che non ne consente un ricordo duraturo. E' poco personalizzante e avvantaggia soltanto quegli studenti che utilizzano un tipo di attenzione e memorizzazione.
Gli strumenti informatici sono estremamente potenti, se affiancati al lavoro attivo, partecipato, di gruppo, alla presenza del professore e del libro, se usati nel modo consono ed efficace dal punto di vista formativo. Bisognerebbe ripensare gli stessi libri e gli stessi programmi formativi ministeriali. Pensiamo alla forza delle immagini, del suono, quanto questi possono consentirci di apprendere e ricordare le cose in maniera nuova e stimolante. La memoria visiva è molto potente e consente un immagazzinamento più duraturo. Pensiamo all'e-learning, che consente anche di rimanere a casa ed ascoltare il professore, o addirittura di partecipare ad una lezione. Pensiamo alle ricerche veloci ed immediate che possono essere effettuate senza dover ricorrere a tutti quei lenti passaggi come andare in biblioteca e cercare fra pagine e pagine di libri. Pensiamo alla globalità delle informazioni da cui possiamo attingere, alle costanti novità a cui possiamo far riferimento. Potrei portarvi innumerevoli altri esempi. Qualcuno potrebbe obiettare che c'era più gusto in nel vecchio modo di studiare, non posso dargli torto. Ma sull'efficacia del metodo direi che gli strumenti informatici, se diffusi ampiamente a scuola, consentirebbero un apprendimento più facile, più divertente, più ampio, più efficace e personalizzato. E' comunque innegabile che bisognerebbe far fronte a tutti i problemi connessi ad un uso inappropriato degli stessi, come: la diffusione di informazioni e di fonti inaffidabili; l'incapacità di gestire i momenti di noia, ma anche di relax, ricorrendo a questi strumenti; la distrazione costante e conseguente; le modificazioni della postura corporea; il rischio che corriamo di perdere abilità relazionali e sociali, a scapito della mediazione dei mezzi informatici; e via dicendo.

Dici? Io ho sempre studiato sottolineando capitoli e paragrafi con vari colori e mettendo post it con i concetti chiave (i miei libri erano un caos per gli altri) e questo metodo è sempre risultato efficace.
Quello che scrivi è molto giusto ma presuppone un uso"interattivo"dello strumento collegato a Internet anche da parte dell'insegnante durante la lezione, qui invece mi pareva di aver capito che si parlasse di studenti che vedendosi assegnato un tema di letteratura da svolgere in classe, reperissero le informazioni sullo smartphone fornito al posto dei libri. Bello ma, a mio parere, utopico con dei ragazzini lasciati in autogestione del mezzo.
Ps Ciao caro! :wink:
 

Apart

New member
Dici? Io ho sempre studiato sottolineando capitoli e paragrafi con vari colori e mettendo post it con i concetti chiave (i miei libri erano un caos per gli altri) e questo metodo è sempre risultato efficace.
Quello che scrivi è molto giusto ma presuppone un uso"interattivo"dello strumento collegato a Internet anche da parte dell'insegnante durante la lezione, qui invece mi pareva di aver capito che si parlasse di studenti che vedendosi assegnato un tema di letteratura da svolgere in classe, reperissero le informazioni sullo smartphone fornito al posto dei libri. Bello ma, a mio parere, utopico con dei ragazzini lasciati in autogestione del mezzo.
Ps Ciao caro! :wink:

E' infatti risultato efficace per te, ma non può valere come metodo per tutti.
Si, ora che ho riletto non posso darti torto. Ma forse lo stessa discussione andrebbe posta in maniera più chiara, ovvero: lo smartphone è di per sè deleterio? Se non lo è, come integrarlo in una lezione scolastica o più in generale nei programmi formativi? Non se la prenda vialemanidagliocchi.
:wink:
 
Alto