36° Poeticforum - Le poesie che amiamo

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Salve, pronti per il 36° Poeticforum?
Attendo una pioggia di poemi di ogni genere, vostri e non :)
Per i nuovi partecipanti (se ce ne saranno): proponiamo una poesia a ciascuno e poi, finita la fase delle proposte, passiamo a commentarle una per una.

A voi :HIPP
 

Ondine

Logopedista nei sogni
La passione mi divorò giustamente
la passione mi divise fortemente
la passione mi ricondusse saggiamente
io saggiamente mi ricondussi
alla passione saggistica, principiante
nell’oscuro bosco d’un noioso
dovere, e la passione che bruciava
nel sedere a tavola con i grandi
senza passione o volendola dimenticare
io che bruciavo di passione
estinta la passione nel bruciare
io che bruciavo di dolore nel
vedere la passione così estinta.
Estinguere la passione bramosa!
Distinguere la passione dal
vero bramare la passione estinta
estinguere tutto quel che è
estinguere tutto ciò che rima
con è: estinguere me, la passione
la passione fortemente bruciante
che si estinse da sé:
Estinguere la passione del sé!
estinguere il verso che rima
da sé: estinguere perfino me
estinguere tutte le rime in
“e”: forse vinse la passione
estinguendo la rima in “e”.

Amelia Rosselli
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ieri ho sofferto il dolore (Alda Merini)

Ieri ho sofferto il dolore,
non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure,
una mancanza netta d’orizzonti.
Il dolore è senza domani,
è un muso di cavallo che blocca
i garretti possenti,
ma ieri sono caduta in basso,
le mie labbra si sono chiuse
e lo spavento è entrato nel mio petto
con un sibilo fondo
e le fontane hanno cessato di fiorire,
la loro tenera acqua
era soltanto un mare di dolore
in cui naufragavo dormendo,
ma anche allora avevo paura
degli angeli eterni.
Ma se sono così dolci e costanti,
perchè l’immobilità mi fa terrore?
 

qweedy

Well-known member
Una poesia che amo molto:

Il confine

Cerco il principio del male
come da bambina cercavo i margini della pioggia.
Con tutte le forze correvo per trovare
il luogo dove
sedermi a terra a contemplare
da una parte pioggia, da una parte niente pioggia.
Ma sempre la pioggia smetteva prima
che ne scoprissi i confini
e ricominciava prima
di capire fin dove è sereno.
Invano sono cresciuta.
Con tutte le forze
corro ancora per trovare il luogo
dove sedermi a terra e contemplare
la linea che separa il male dal bene.
Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene.
Io cerco il principio del male
su questa terra
volta per volta
grigia e assolata.

Ana Blandiana
 

maclaus

New member
Non ricordo se l'ho già proposta in altri poeticforum... l'ho "ritrovata" ieri tra i miei fogli in un cassetto e, siccome ho avuto un flash-back, il ricordo nitido di quando e perché l'avevo scritta, ve la sottopongo:

Lacrime

E' come osservare
lucenti cristalli
attraverso cui scorgere
tutto il dolore
e la tristezza del mondo...

laghi dorati
e immense distese
dove perdersi
per non ritrovarsi più...

piccoli oceani
tumultuosi
che si riflettono
nella grande tempesta
della vita...
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
La più bella del reame

penne sgargianti sul piumaggio variopinto
occhi come perle sull’irrefrenabile capino
coda e cresta erette, con vanità ostentate
melodioso canto, d’amore esplicito richiamo

vagante tra i fioriti arbusti di compare bosco
frenetica frulla l’alata moltitudine la brezza
toste rivaleggian per contendersi i più ambiti
da poter eleggere a domestica dimora

pochi modesti fiori ricoprivano il mio ramo
nè tra gli altri mille ero certo quel più in alto
ma umile, con forza foglie e frutti sostenevo
e riparo generoso a tutti prodigo elargivo

finché su me a cercar riposo un dì planasti;
accoccolata sul tepor del mio ampio petto
del mio respiro il lento ritmo presto amasti
a costruirti il nido così infine rimanendo

con vanto fui da allora il tuo robusto ramo
forte e lungo per tenerti sempre in alto
elevandoti sul bosco come assisa a un trono
della tua vista per saziar la riverente plebe

sopraggiunte le avvisaglie dell’autunno
rassegnarti al tuo tramonto non potevi:
reo di non tenerti più abbastanza in alto,
forte mi beccavi ove mi univo al tronco

gocce copiose della mia residua linfa
corrotta per l’età ed oramai allo stremo
cadevano a nutrire il muschio ansioso
rendendo il vecchio ramo ancor più secco

le cristalline acque interrogavi, stolta,
come il fatato specchio la fiabesca strega
vantando del bosco esser la regina eterna
divin diritto per l’immacolata tua bellezza

quando il ramo logoro stremato infin cedette
le infide unghie a infliggermi dolore aduse
il volo ti negarono ancorate al legno
ali ora incapaci, rade le appassite penne

precipitammo insieme, a me aggrappata stretta,
-l’abbraccio invan sognato per tutta la mia vita-
nell’odoroso muschio dove, tra ciclamini e funghi
fiorito arbusto presto rinascerò io nel bosco …
mentre già la riverente plebe avida accorre
di te l’ultima volta per saziarsi ancora!
 

shvets olga

Member
Sera

Tenero e di nuovo giovane, femminile, il cielo della sera estiva arrossisce.
Tondo, lungo e soffice come un braccio avvolto, il cielo della sera sulla povera città che riposa.
Spazi di freddo blu meditano −
porteranno tutta la nostra tristezza, oh spazi di freddo blu.
Oh città, in te visse una volta, oh Manhattan, l’uomo Walt Whitman.
Le nostre mani sono già inutili, forse; ma basteranno per assistere la bellezza,
basteranno a una grande tristezza,
sera estiva, sera estiva che s’addormenta
sul letto purpureo, sopra i teneri fiori del tramonto.
Molte altre sere ho nel cuore − ho amato così tanto, tanto a lungo e così bene − non ricordate assorti spazi di freddo blu?
Vi penserò ancora,
vi penserò ancora se la follia mi siederà accanto passandomi le mani nei capelli.
Un tempo sfioravo religiosamente le cose, un tempo una ragazza mi amò, un tempo passeggiavo a lungo con i giovani sulle Palisades,
una volta piansi e ne valeva la pena.

EMANUEL CARNEVALI
 

Evy

Member SuperNova
Se sono ancora in tempo tra poco posto la mia...
 

Evy

Member SuperNova
In silenzio
Ti lascio andare.
Non ti ho mai avuto
Se non nei sogni.
In silenzio
Ti saluto,
E cammino
Prendendo un’altra strada
Allontanandomi da te.
Forse ci ritroveremo,
in un altro sogno.

***
Poesia tratta dal mio nuovo libro :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire,
ma con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani dentro, non voglio che
nessuno ti veda.

Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma gli verso addosso whisky e aspiro
il fumo delle sigarette
e le puttane e i baristi
e i commessi del droghiere
non sanno che lì dentro c'è lui.

Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
ma io con lui sono inflessibile,
gli dico: rimani giù, mi vuoi fare
andar fuori di testa?
vuoi mandare all'aria tutto il mio lavoro?
vuoi far saltare le vendite dei miei libri in Europa?

Nel mio cuore c'è un uccello azzurro che
vuole uscire
solo di notte qualche volta
quando dormono tutti.
Gli dico: lo so che ci sei,
non essere triste
poi lo rimetto a posto,

ma lui lì dentro un pochino canta,
mica l'ho fatto davvero morire,
dormiamo insieme così
col nostro patto segreto
ed è così grazioso da far piangere
un uomo, ma io non piango,
e voi?



Charles Bukowski
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
E vai con i commenti sulla prima poesia :YY


La passione mi divorò giustamente
la passione mi divise fortemente
la passione mi ricondusse saggiamente
io saggiamente mi ricondussi
alla passione saggistica, principiante
nell’oscuro bosco d’un noioso
dovere, e la passione che bruciava
nel sedere a tavola con i grandi
senza passione o volendola dimenticare
io che bruciavo di passione
estinta la passione nel bruciare
io che bruciavo di dolore nel
vedere la passione così estinta.
Estinguere la passione bramosa!
Distinguere la passione dal
vero bramare la passione estinta
estinguere tutto quel che è
estinguere tutto ciò che rima
con è: estinguere me, la passione
la passione fortemente bruciante
che si estinse da sé:
Estinguere la passione del sé!
estinguere il verso che rima
da sé: estinguere perfino me
estinguere tutte le rime in
“e”: forse vinse la passione
estinguendo la rima in “e”.

Amelia Rosselli
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Questa poesia mi ipnotizza, adoro il delirio con cui scrive questi versi questa mia amatissima poetessa.
E' tutto un ripetersi di parole, quasi come un balbettio infinito, ossessivo, in preda ad una passione amorosa che vuole liberarsi dalle catene della logica.
Questo componimento è emotività senza controllo allo stato puro, direi quasi borderline.
Eppure in questo delirio avverto una musicalità disperante e liberatoria.
 

qweedy

Well-known member
Questa poesia mi ipnotizza, adoro il delirio con cui scrive questi versi questa mia amatissima poetessa.
E' tutto un ripetersi di parole, quasi come un balbettio infinito, ossessivo, in preda ad una passione amorosa che vuole liberarsi dalle catene della logica.
Questo componimento è emotività senza controllo allo stato puro, direi quasi borderline.
Eppure in questo delirio avverto una musicalità disperante e liberatoria.

Bellissimo commento, che mi ha permesso di apprezzare e forse comprendere meglio questa poesia, un delirio -musicale- di passione e morte.
Passione disperata, dolore da "estinguere" per non soffrire più, "estinguendo" anche se stessi. Trasmette un infinito dolore, senza speranza.
Invocherei un po' di razionalità...

"Mi truccai a prete della poesia
ma ero morta alla vita"
 
Ultima modifica:

maclaus

New member
L'ossessiva ripetitività delle parole è il punto di forza di questa poesia.
Le parole ripetute esprimono fortemente concetti che l'autrice volutamente estremizza...
L'intreccio dei concetti è intrigante.
Alla fine tutta la poesia risulta musicale e non banale...
L'ho apprezzata molto.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
frasi brevissime e taglienti
ritmo serrato e ossessivo
qualcuno direbbe tipico modo di esprimersi di persone al limite della tenuta nervosa...
beh, leggerla mi ha procurato sofferenza e ansia.
per questo mi piace parecchio!

:MUCCA
 

maclaus

New member
frasi brevissime e taglienti
ritmo serrato e ossessivo
qualcuno direbbe tipico modo di esprimersi di persone al limite della tenuta nervosa...
beh, leggerla mi ha procurato sofferenza e ansia.
per questo mi piace parecchio!

:MUCCA

...scommetto lo stipendio che il verso che ti è piaciuto di più è "io che bruciavo di dolore nel vedere la passione così estinta"...:YY
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Sì, lo so che la particolarità della poesia sta proprio nella ripetitività ossessiva che (credo) dovrebbe sottolineare la forza della passione, però per me prevale la musicalità respingente.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ed ecco a voi ... la prossima poesia :)

Ieri ho sofferto il dolore (Alda Merini)

Ieri ho sofferto il dolore,
non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure,
una mancanza netta d’orizzonti.
Il dolore è senza domani,
è un muso di cavallo che blocca
i garretti possenti,
ma ieri sono caduta in basso,
le mie labbra si sono chiuse
e lo spavento è entrato nel mio petto
con un sibilo fondo
e le fontane hanno cessato di fiorire,
la loro tenera acqua
era soltanto un mare di dolore
in cui naufragavo dormendo,
ma anche allora avevo paura
degli angeli eterni.
Ma se sono così dolci e costanti,
perchè l’immobilità mi fa terrore?
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ed ecco a voi ... la prossima poesia :)

Ieri ho sofferto il dolore (Alda Merini)

Ieri ho sofferto il dolore,
non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure,
una mancanza netta d’orizzonti.
Il dolore è senza domani,
è un muso di cavallo che blocca
i garretti possenti,
ma ieri sono caduta in basso,
le mie labbra si sono chiuse
e lo spavento è entrato nel mio petto
con un sibilo fondo
e le fontane hanno cessato di fiorire,
la loro tenera acqua
era soltanto un mare di dolore
in cui naufragavo dormendo,
ma anche allora avevo paura
degli angeli eterni.
Ma se sono così dolci e costanti,
perchè l’immobilità mi fa terrore?

Avevo proposto questa poesia sulla scia del MG poetico che stava per iniziare (x chi fosse interessato eccolo: http://www.forumlibri.com/forum/showthread.php?t=23251). Proprio ieri ne ho commentato un'altra, Il pericolo, in cui c'è sempre una critica alla fissità (qui è immobilità) e mi riferivo al fatto che la Merini era stata internata e forse non voleva essere identificata e condannata con quel marchio infame, perciò chiedeva di non incatenarla ad un simbolo del passato.
Questa è ancora più coinvolgente perché tratta il tema del dolore a me caro, nel senso che non mi piace soffrire né fisicamente né psicologicamente ma purtroppo spesso mi ritrovo a subirlo.
una mancanza netta d’orizzonti.
Il dolore è senza domani

questi versi li sento molto miei, è da qualche tempo che mi ritrovo priva di orizzonti e non riesco più a pensare al futuro, sto vivendo (sarebbe meglio dire che sopravvivo) alla giornata senza farmi troppe domande su cosa mi riserva il domani, tanto non avrei le risposte.
era soltanto un mare di dolore
in cui naufragavo dormendo

anche la sensazione del naufragio la uso spesso nei miei pensieri, l'ho usata anche in qualche mia vecchia poesia, associata al dormire è ancora più profonda perché per me indica che si è in uno stato di torpore supremo che ci pervade totalmente
Non riesco però a capire il finale... gli angeli eterni chi sarebbero?
 
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