Stout, Rex

Lark

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Ho scoperto di recente quest'autore statunitense, famoso per essere il padre di Nero Wolfe e del suo assistente Archie Goodwin, e ne sono rimasto affascinato. Ho letto solo alcuni dei gialli finora (una decina, tra cui qualche racconta di racconti) e li trovo molto particolari e ben fatti, dallo stile elegante e con trame avvincenti. Lui nasce nel 1886 e pubblica il primo libro su Nero Wolfe nel 1934, a 48 anni - e la maturità si sente tutta, tra le righe, piene di riferimenti colti e logiche elaborate. Le storie sono raccontate dal punto di vista di Goodwin, dongiovanni trentenne molto in gamba e assistente personale del mastodontico Nero Wolfe, detective molto peculiare, dalle origini yugoslave ma americano d'adozione e dal passato oscuro, che ama dedicarsi al proprio lavoro solo dietro lauto compenso e negli intervalli del tempo dedicato alle sue vere passioni: la cucina e la coltivazione delle orchidee.
Altra scoperta recente che mi ha entusiasmato - e guarda caso proprio nel periodo di lettura di Stout - è un autore italiano molto bravo, Hans Tuzzi (all'anagrafe Adriano Bon) che dal 2014 ad oggi si è cimentato in tre romanzi (oltre a quelli sul commissario Melis, nella Milano della fine degli anni '70, molto belli) con protagonista Neron Vukcic, un giovane montenegrino che da spia imperiale si avvia sulla strada dell'investigazione privata oltremare. Una lettura che è un piacere, divertente per chi ama Nero Wolfe ma eccezionale per chiunque - con una ricostruzione del periodo perfetta.
Ricostruzione del periodo non necessaria a Rex Stout, che ambienta tutti i suoi romanzi al presente (nel suo presente) rendendo un bello spaccato di quel che era un pezzo di quotidianità newyorkese degli anni della guerra e del dopoguerra.

L'avete letto? Cosa ne pensate?
 
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