Rooney, Sally - Parlarne tra amici

Jessamine

Well-known member
TRAMA
Frances è una ragazza acuta e razionale, analizza ogni istante della sua esistenza e decide qual è la posizione più adatta da assumere per sembrare a proprio agio. Anche se forse non si è mai interrogata su cosa significhi essere davvero a proprio agio con se stessa. Frequenta l'università a Dublino, e scrive poesie che la sua amica Bobbi mette in scena durante serate frequentate da un'umanità molto attenta a occupare il posto giusto. Frances ha con Bobbi, che è lesbica, un rapporto strano, fatto di ammirazione e sudditanza; Bobbi le sembra così certa del suo ruolo, quasi non lo stesse soltanto recitando. Durante uno dei loro reading incontrano Melissa, una fotografa e scrittrice molto apprezzata. E iniziano a frequentare lei e il marito Nick, un attore di una certa fama. Parlano tra di loro di qualsiasi cosa: sesso, politica, arte, religione, convinti di potersi mettere al riparo dai sentimenti che intanto dentro di loro crescono. Sono belli, intelligenti, votati al successo e anticonformisti, pensano che le piccole meschinità dei rapporti umani non li riguardino, e invece scopriranno di essere soggetti alle stesse irrazionali leggi emotive di chiunque altro. E scopriranno di potersi fare molto male.

COMMENTO

Questa non è una recensione, e non è nemmeno un commento.
Sono solo poche righe intrise di grande delusione, perché di questo romanzo avevo letto meraviglie (almeno fra i lettori italiani, già cercando fra recensioni straniere il numero di stelline mi pare abbassarsi sensibilmente), e invece non sono riuscita nemmeno ad andare oltre pagina 124.
Sulla carta, avrei dovuto apprezzare moltissimo tutto questo: una scrittrice della mia generazione che parla dei disagi, delle insicurezze e del modo di intessere relazioni della mia generazione, il tutto con uno stile sorprendente, brillante e incisivo. Fantastico, mi dicevo.
Ecco, e invece no.
Mi è sembrata tutta una irritantissima posa pseudointellettuale, scritta in maniera piatta e noiosa (davvero basta togliere la punteggiatura ai dialoghi per parlare di stile sorprendente e innovativo? E Saramago allora che cos’è, un alieno capitato su questa terra per errore?), e quando dopo 124 pagine mi sono resa conto che non era successo niente, ma proprio niente , non ce l’ho più fatta, e l’ho rispedito al mittente (la lunga coda di prenotazioni in biblioteca).
La trama (fin dove sono arrivata io) si potrebbe riassumere così: Frances è bisessuale, ha ventun anni, è convinta di essere intelligentissima, scrive poesie ma si limita a performace di spoken word (visto che bello? Parlo di cultura, uso termini giovani, sto scrivendo un romanzo moderno sulla nuova generazione!) ma non vuole pubblicare nulla, perché dopo massimo sei mesi tutto quello che ha scritto le fa schifo. E’ comunista, vuole distruggere il capitalismo e non vuole lavorare, e come darle torto, dato che può vivere nell’appartamento lasciatole dalla zia senza sborsare un centesimo, e per di più ha anche gli assegni di entrambi i genitori (separati) per pagarsi università e tutto quello di cui ha bisogno? Al liceo Frances stava con Bobbi, Bobbi è fantastica, esagerata, anarchica, pure lei vuole distruggere il capitalismo ma si rigira fra le mani bicchieri di champagne agli eventi letterari e culturali della Dublino (Dublino, New York, Londra, mettete quello che vi pare, vi giuro che non cambierebbe assolutamente nulla) più intelligente e artistica. Ora Bobbi e Frances sono amiche, e conoscono Melissa e Nick: dieci anni più di loro, una fotografa importante e un attore che potrebbe essere più famoso, belli e impossibili. Bobbi si invaghisce di Melissa, che sembra ricambiare, Frances invece si invaghisce di Nick, ma non lo vuol dire a nessuno. Tutti si scrivono mail, tutti chattano, tutto è molto giovane, progressista e moderno, e dopo 124 pagine non era ancora successo praticamente nulla.
Non ce l’ho fatta.
In alcuni, brevi tratti mi sono riconosciuta in certe insicurezze di Frances, ma il più delle volte la sua voce è quella di una bambina capricciosa che si lamenta di ogni cosa solo per darsi un tono, e, davvero, non ce l’ho proprio fatta.
Oh, magari sono io quella troppo ottusa per comprendere il genio di Sally Rooney, magari nelle altre duecento pagine che ho saltato ci sarebbe stata qualche rivelazione catartica in grado di dare un senso a tutta la noia e l’irritazione, eh, ma temo non lo scoprirò mai.
 

Spilla

Well-known member
Per carità, a tante persone che di solito hanno gusti simili ai miei è piaciuto, quindi magari sono solo io, eh... ma in tutta onestà non riesco proprio a consigliarlo!

Guarda... la tua recensione mi ha convinto del tutto. E poiché non avrò l'imbarazzo nella scelta del prossimo (buon) libro, e dal momento che ci saranno sempre più buoni libri che tempo per leggerli, sapere che non è necessario farmi sedurre da chi decanta questo mi è di sollievo... :mrgreen:
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Eh... questi romanzi pseudo-innovativi sono rischiosi. Leggendo la trama si capisce che la cantonata può essere dietro l'angolo purtroppo: ti può capitare davvero l'autore sensibile e profondo che sa trattare un tema inflazionato con originalità, ma può capitare anche chi crede (crede soltanto) di saperlo fare. Comunque grazie, lo eviterò anch'io per le stesse ragioni di Spilla.
 

Meri

Viôt di viodi
Frances è una giovane universitaria che vive a Dublino. Insieme alla sua amica ed ex compagna di vita Bobby conosce una coppia Nick e Melissa: lei è un'editrice e lui un attore.
Tra Frances e Nick nasce una relazione fatta di alti e bassi...

Pue non avendo nemmeno 300 pagine ho faticato a leggere questo libro, pieno di descrizioni prevalenti sulla storia, a mio parere poco corposa.
 
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