Aronofsky, Darren - Requiem for a dream

elisa

Motherator
Membro dello Staff
[FONT=&quot]Una donna ossessionata dal peso e dalla voglia di apparire in Tv si avvelena con le pillole per dimagrire. Suo figlio sprofonda con la fidanzata nel tunnel della droga, subisce orrori, sopraffazioni e mutilazioni fino al degrado totale.

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Più che un commento la mia vuole essere una riflessione su un punto importante di questo film: l'incapacità della persona dipendente da sostanze di fermarsi prima del baratro. Perché la "dipendenza" è un nucleo importante del film, dipendenza da televisione e poi da anfetamine per la madre, dipendenza dalle droghe per i re giovani protagonisti. E' veramente una discesa che illude inizialmente perché la droga i fa sentire capace di scalare montagne per poi abbandonarti al destino più atroce. Il regista è bravissimo a mostrarci il punto di non ritorno, in modo assolutamente non compiaciuto, né moralistico, anzi riuscendo a creare disagio e fastidio nello spettatore, se non propria e vera repulsione. Questo con l'aiuto di una regia e di un montaggio piuttosto complesso ma di grande effetto cinematografico.
 

Eve

Member
Concordo su tutta la linea. E aggiungerei: con l'aiuto anche di una colonna sonora pienamente azzeccata, che trasmette la sensazione di un qualcosa che martella e attanaglia l'individuo. Io la adoro.

[FONT=&quot]Una donna ossessionata dal peso e dalla voglia di apparire in Tv si avvelena con le pillole per dimagrire. Suo figlio sprofonda con la fidanzata nel tunnel della droga, subisce orrori, sopraffazioni e mutilazioni fino al degrado totale.

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Più che un commento la mia vuole essere una riflessione su un punto importante di questo film: l'incapacità della persona dipendente da sostanze di fermarsi prima del baratro. Perché la "dipendenza" è un nucleo importante del film, dipendenza da televisione e poi da anfetamine per la madre, dipendenza dalle droghe per i re giovani protagonisti. E' veramente una discesa che illude inizialmente perché la droga i fa sentire capace di scalare montagne per poi abbandonarti al destino più atroce. Il regista è bravissimo a mostrarci il punto di non ritorno, in modo assolutamente non compiaciuto, né moralistico, anzi riuscendo a creare disagio e fastidio nello spettatore, se non propria e vera repulsione. Questo con l'aiuto di una regia e di un montaggio piuttosto complesso ma di grande effetto cinematografico.
 
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