Zangardi, Tonino - L'esigenza di unirmi ogni volta con te

estersable88

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Giuliana e Leonardo. Lei cassiera in un supermercato. Lui, poliziotto. Lei, sposata, un matrimonio tranquillo e una vita fin troppo normale. Lui deluso
dalle donne e un mestiere che è una vocazione. Poi c'è Martino, il marito innamorato e devoto di Giuliana. Leonardo e Giuliana si incontrano alla cassa
del supermercato, lui la salva da un tentativo di rapina. Nasce un amore che è più forte di tutto: dei vincoli, del passato, della razionalità. Nasce un
amore che è un'esigenza di stare insieme, di prendersi, di affondare l'uno nell'altra. E che presto si trasforma in una fuga dalle vite di prima e da una
colpa senza rimedio. Un viaggio on the road verso una nuova vita e dentro se stessi. Una strada non facile tra cedimenti improvvisi, cadute e risalite.
Una corsa contro il tempo in cui non possono esserci vincitori. Una storia raccontata a due voci in cui misurare distanze, avvicinamenti, identità, in
una spirale che lascia senza fiato.

Leonardo, Giuliana, Martino. Lui, lei l’altro. E’ questo il refrain su cui si dipana – anche visivamente – questa storia: un racconto corale di un matrimonio finito e di un nuovo amore ancora fragile che sfocia in dramma. Un percorso ad ostacoli che passa dall’appiattimento al risveglio dei sensi, alla ribellione, al distacco, alla perdita. Un intreccio di vite come ce ne sono tante che si perde in un grigio finale.
Che dire di questo libro? A spingermi a leggerlo è stato il titolo, che riprende un verso de “l’esigenza” dei Radiodervish, una delle canzoni preferite mie e a quanto pare anche della protagonista. Avevo visto, un paio d’anni fa, il film tratto da questo libro che mi aveva lasciata perplessa ed insoddisfatta. Così ho voluto leggere il libro sperando che vi fosse un riscatto… non è stato così: certamente le parole hanno reso più chiari alcuni punti che nel film erano rimasti nebulosi, ma comunque la storia è quella, il film è fedele al romanzo. Diciamoci la verità: questo libro non è brutto… e non è neanche bello… semplicemente è prevedibile, non lascia nulla se non un velo di tristezza e disincanto ed è pure un po’ troppo volgare, di quella volgarità voluta che finisce per suonare forzata. Alla fine della fiera no, non lo consiglio, proprio perché non aggiunge né toglie nulla, né sul piano delle emozioni, né su quello della storia… niente. Mi dispiace perché avevo aspettative alte sul film, un po’ meno sul libro avendolo letto dopo. Va beh, pazienza, meglio averlo letto che restare col dubbio.
 
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