Ray, Satyajit - Il lamento sul sentiero

elisa

Motherator
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In una povera famiglia bramina bengalese, all'inizio del Novecento, nasce un bambino, Apu. Suo padre, poeta e sacerdote, non ha un lavoro e non riesce a mantenere la famiglia in modo dignitoso e la piccola Durga, una bambina di sei anni, è costretta a rubare i manghi dagli alberi dei vicini per nutrire se stessa e il fratellino. Dopo numerosi tentativi, il padre trova lavoro presso la Tesoreria di Stato, ma la loro vita non cambia. A sei anni, Apu viene mandato alla scuola del villaggio. Una mattina, però, un vicino di casa accusa Durga del furto di una collana preziosa. La bambina nega e, benché il monile non venga ritrovato, la madre la caccia di casa. Appena Apu torna da scuola, però, la madre lo manda a cercare la sorella per riportarla a casa. La famiglia di Apu è in piena crisi. La zia Indir, che vive con loro, litiga in continuazione con la madre e un giorno le viene chiesto di andarsene. Più tardi Apu e Durga la ritrovano morta in un frutteto. Quando durante un violento monsone la piccola Durga si ammala e muore, il padre capisce che è arrivato il momento di spostarsi e cercare altrove, forse a Benares, la tranquillità. (ComingSoon.it)

Un esordio che è un capolavoro questo film del regista indiano che si dimostra già da subito maturo e capace di raccontare una storia che ispirandosi al neorealismo italiano di Ladri di biciclette ci regala sia la realtà che lo sguardo poetico su una povertà dignitosa che non perde la speranza. Sicuramente è un film impossibile da pensare ai giorni nostri ma proprio per questo ancor più prezioso e da guardare. Da segnalare le musiche di Ravi Shankar.
 
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