Sceneggiato televisivo trasmesso in quattro puntate trasmesso dalla Rai nel 1973 e tratto dal libro autobiografico di Albino Bernardini Un anno a Pietralata.
Ho visto la Prima puntata dove il maestro è interpretato dall'attore teatrale Bruno Cirino, che ha una fisicità pasoliniana. Tratta proprio di un maestro in una scuola dei sobborghi Roma, tra baracche e casermoni, dove si trova ad insegnare ad un gruppo di ragazzi ripetenti, problematici, assenti perché lavorano. Sono ragazzi abbandonati a se stessi dalle famiglie e dalle istituzioni, comprese quelle scolastiche, considerati irrecuperabili, tanto che la classe del maestro è una classe di "risulta" ossia formata solo dai più turbolenti e dai ripetenti delle altre classi. Ma il maestro non ci sta e inventa nuovi metodi per coinvolgerli, li va a cercare a casa e parla con i loro famigliari, passa del tempo con loro nelle borgate.
Capolavoro del genere documentario italiano di Vittorio De Seta è il maestro indiscusso. Solo gli insegnati sono attori protagonisti, i ragazzi e gli altri interpreti sono dei "borgatari". Opera che andrebbe vista per capire da dove partiamo e quanta strada abbiamo fatta e per prendere anche consapevolezza che probabilmente ancora tanta ce ne sarà da fare.
Ho visto la Prima puntata dove il maestro è interpretato dall'attore teatrale Bruno Cirino, che ha una fisicità pasoliniana. Tratta proprio di un maestro in una scuola dei sobborghi Roma, tra baracche e casermoni, dove si trova ad insegnare ad un gruppo di ragazzi ripetenti, problematici, assenti perché lavorano. Sono ragazzi abbandonati a se stessi dalle famiglie e dalle istituzioni, comprese quelle scolastiche, considerati irrecuperabili, tanto che la classe del maestro è una classe di "risulta" ossia formata solo dai più turbolenti e dai ripetenti delle altre classi. Ma il maestro non ci sta e inventa nuovi metodi per coinvolgerli, li va a cercare a casa e parla con i loro famigliari, passa del tempo con loro nelle borgate.
Capolavoro del genere documentario italiano di Vittorio De Seta è il maestro indiscusso. Solo gli insegnati sono attori protagonisti, i ragazzi e gli altri interpreti sono dei "borgatari". Opera che andrebbe vista per capire da dove partiamo e quanta strada abbiamo fatta e per prendere anche consapevolezza che probabilmente ancora tanta ce ne sarà da fare.