Bunuel, Luis - Salita al cielo

elisa

Motherator
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[FONT=&quot]Proprio nel giorno delle nozze, nel suo paesino privo di chiese e di scuole, Oliveiro è costretto ad abbandonare la sposa per correre al capezzale della madre morente che lo prega di recarsi subito in città per cercare un legale che tuteli il prediletto nipotino, a cui la donna vuole lasciare le sue sostanze, difendendolo dalle rapaci mani dei fratelli di Oliveiro. Oliveiro prende dunque uno sconquassato autobus che, dopo mille avventure con personaggi strani e donne affascinanti, lo porterà a destinazione permettendogli così di esaudire le ultime volontà della madre.

Il viaggio rocambolesco in corriera mi ricorda quello di Quattro passi fra le nuvole girato nel 1942 da Alessandro Blasetti. Sicuramente Bunuel lo ha visto e qualcosa lo ha ispirato. In questo film del periodo messicano pur nella sua "classicità" ci sono tanti temi cari al regista spagnolo emigrato dopo l'avvento di Franco. Alcuni temi legati al surrealismo come la scena del cagnolino di cui non si sa se finito sotto il bus o meno, il sogno con le tre donne, la madre, l'amante, la moglie. Altri ai continui intoppi che si sovrappongono e che rimandano sempre di più l'obiettivo principale così come accadrà anche ne Il fascino discreto della borghesia. La sensualità e la seduttività della ragazza che vuole ottenere a tutti i costi l'attenzione del protagonista. Un film minore ma che a me è piaciuto molto. Da brividi la strada che unisce le due cittadine e che ha il suo culmine proprio nella "Salita al cielo". [/FONT]
 
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