Damiani, Damiano - Alex l'Ariete

Masetto

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Originariamente nato come episodio pilota di una serie di telefilm, “Alex L’Ariete”, prima pellicola interpretata dall’ex Re Degli Sci (ed ex carabiniere) Alberto Tomba, si è dimostrato un flop al 10° grado della scala Mercalli. Alcuni dati per comprendere meglio la voragine che ha inghiottito il lavoro di Damiano Damiani, regista di questo pasticciaccio brutto che passerà alla storia come uno dei più grandi e involontari film comici degli ultimi anni: 9 giorni di programmazione, 5 le sale dove è stato proiettato, 5.000.000 l’incasso totale prima di essere ritirato (a Milano è durato un giorno solo), 547 gli spettatori che hanno avuto la fortuna di vederlo. Ebbene sì, dico fortuna perché un film così, girato con i piedi e con un cappuccio in testa dal regista, nato con velleità poliziottesche in stile ispettore Callaghan, non va assolutamente perso (anche se i soliti illustri di un paio di quotidiani, barando malamente, alla sua uscita ne hanno decantato le lodi…). Quindi mettetevi comodi, versatevi una birra e mettete mano ai popcorn, lo spettacolo sta per cominciare. Alberto Tomba interpreta Alessandro Corso, un carabiniere dei GIS, anzi il migliore del suo reparto, soprannominato Ariete perché durante le irruzioni è il fortunello incaricato di sfondare le porte. E’ bello (!?), esuberante, gran donnaiolo, ma soprattutto, e noi spettatori gliene siamo grati, imbranato come uno dei nerd dell’omonima serie cinematografica. Durante un’operazione notturna mirata a sgominare una banda di trafficanti di armi, lo vediamo vestito di nero e incappucciato pronto ad entrare in azione insieme a Robbi, il suo migliore amico. Il loro compito è quello di irrompere in un casolare, che si presume abitato dai criminali, e creare un diversivo non meglio specificato per permettere al resto del commando di cogliere di sorpresa i banditi. Qualcosa però va storto. Una carrozzina con infante a bordo scivola lungo un sentiero andando a posizionarsi proprio sulla linea di fuoco di Albertone nostro. Evidente l’ispirazione alla ben più famosa carrozzina della Corazzata Potemkin, già ripresa a sua volta nella scena finale de “Gli Intoccabili” di De Palma. Fatto sta che pochi attimi prima di fare irruzione, Alex si accorge della carrozzina e abbandona il proprio posto per mettere al sicuro il pargolo, trasgredendo agli ordini di un incazzatissimo colonnello che continua a urlare “Luce verde! Luce verde!”. L’operazione rischia di fallire, Robbi sfonda la porta e si becca una sventagliata di proiettili che lo lascia stecchito. Alex si fionda imbufalito nel casolare e con una recitazione da far paura (ma sarà così per tutto il film!) e una dizione altrettanto terrificante, sfoga la sua rabbia sui criminali sforacchiandoli con la mitraglietta. “Robbi! Robbi! Nooo!! Arghh!!” Ta-ta-ta-ta! “Maledetti! Robbi, noooo!!!” Ta-ta-ta! “Robbi è morto. Mi mancherà” dice alla fine del cazziatone ricevuto dal colonnello del GIS in persona. Ormai ha perso la fiducia dei compagni e di sé stesso. E’ un uomo distrutto e per di più viene trasferito per punizione in uno sperduto paesino sugli Appennini (da notare che nell’intera pellicola non c’è traccia di degrado o ambienti malsani da mafia movie, neppure dei più innocui prodotti televisivi: è tutto una sorta di depliant patinato). Appena giunto alla sua nuova destinazione si becca una multa per non aver rispettato uno stop e aver guidato senza le cinture. A nulla serve dichiarare “Sono un collega” al carabiniere che gli contesta le infrazioni, tanto è vero che alla fine scuote mestamente il capoccione mormorando “Ma qui sono tutti matti”. Quando mette piede nella stazione locale dei carabinieri, ecco un’altra lavata di capo dal comandante, che in quel momento sta apparecchiando la tavola per il pranzo. Alex rimane ad ascoltare l’intera tiritera e alla fine declama “A me piace il risotto con le erbette”. Le giornate scorrono lente, non succede mai nulla. L’unico passatempo rimane quello di rimorchiare le donne del paese, cosa che Alex cerca di fare sfoggiando la sua notoria espressione da cinghialone innamorato, ma finalmente viene richiamato dal comando centrale per una importante missione: scortare dall’ospedale al tribunale una ragazza di nome Leva (Michelle Hunziker), accusata dell’omicidio di una prostituta sua amica. In realtà Leva, oltre a essere innocente, è l’unica testimone in grado di incastrare un pezzo grosso della politica amante dei festini sadomaso dal delicato soprannominato di “Grande Maiale” (noi lo avremmo dato più volentieri al protagonista di questo film…). I killer dell’organizzazione hanno già tentato di eliminare la scomoda testimone facendone finire l’auto fuori strada e sono già sulle sue tracce per terminare il lavoro. L’arrivo di Alex all’ospedale è paragonabile a un disastro nucleare… Leva lo scambia per uno dei killer e ingaggia una colluttazione sferrandogli un calcio nelle “zone basse”, sicché il nostro eroe è costretto a sfoderare la pistola e, reggendosi i gioielli di famiglia con l’altra mano, esclama “Sono un carabiniere. Mi hai colpito nelle parti delicate” (!!!). E’ impossibile determinare chi dei due reciti peggio, anche perché, proseguendo nella visione del film, ben presto ci si rende conto che al peggio non c’è mai fine. L’inespressività dei protagonisti è totale, dialoghi sempre urlati, la sceneggiatura ha dei buchi che fanno invidia a quello dell’ozono. Eppure si ride, come quando Alex ammanetta Leva al volante dell’auto per andare a sollazzarsi con una tipa appena conosciuta (l’altrettanto grande interprete Ramona Badescu). Leva comincia a strombazzare il clacson nel tentativo di mandare a monte l’appuntamento amoroso ad Alex che, inviperito, scende in strada e strappa i fili del clacson. L’indomabile Leva, però, ne combina un’altra delle sue e, messa in moto inavvertitamente l’auto, si va a schiantare contro un palo della luce. Nel frattempo arrivano i killer e i nostri fantozziani protagonisti sono costretti a fuggire a piedi. Ah, dimenticavo un particolare... Nel frattempo Alex ha optato per ammanettarsi a Leva per impedirle di fuggire nuovamente, ma nel susseguirsi degli eventi ha perso le chiavi. Una recitazione esilarante: “Le chiavi, nooo! Le ho perse insieme al telefonino!” “Ma io devo fare la pipì, come faccio?” replica Leva. Rimasti appiedati, ma finalmente liberi dalle manette che sono riusciti a forzare, i due proseguono in treno. Leva continua a proclamare la propria innocenza e a cercare di fuggire (entrambi voleranno giù dal treno dopo che l’impavido Alex ha minacciato con la pistola una suora, scambiandola per uno dei killer), ma inizia anche a innamorarsi (e te pareva) del Tortellone il quale, ormai in preda a un vero e proprio delirio da recitazione, comincia a declamare frasi filosofiche del tipo “Tutti gli innocenti che vanno in galera sono colpevoli ma è peggio portare in galera un colpevole che invece è innocente”. Giunge il momento in cui i nostri eroi entrano in contatto con Barra, il capo dell’organizzazione (Orso Maria Guerrini, l’unico che abbia un parvenza di recitazione), avvezzo ad organizzare festini privati sul suo natante per soddisfare le voglie del Grande Maiale. Il cattivone è pronto ad offrire parecchi soldi ad Alex in cambio della ragazza, e il carabiniere finge di stare al gioco. Il giorno dello scambio, un tonico Alex, scortato dalla sua bella, guida il motoscafo che lo porterà verso il natante di Barra, quand’ecco che saltano fuori i killer. Con un doppio salto carpiato, il nostro spericolato cinghiale cade in acqua sotto la gragnuola di colpi degli assassini, mentre Leva urla disperata “Alex, noo! Alex, noo! Alex, noo!” Tranquilli, almeno in questa occasione Alex ha fatto sfoggio di furbizia, indossando un giubbotto antiproiettile e, sebbene ferito a un braccio, eccolo che nuota faticosamente e sgraziatamente all’inseguimento del natante. Nel frattempo Leva finalmente si trova al cospetto del Grande Maiale e deve scegliere se mostrarsi accondiscendente e salvare la pelle, oppure ribellarsi e fare la fine della sua amica... Ovvio che si ribella! E al culmine di una sequenza altamente drammatica dove la Hunziker dimostra ancora una volta la sua pochezza recitativa, getta lo spumante in faccia al vizioso onorevole sibilando “Avete ucciso la mia amica. Assassini!” Al politico girano naturalmente le “bilie” e, sfoderato un frustino, è pronto a dare sfogo ai suoi istinti più bassi, ma ecco che si ode un colpo di pistola. E’ lui, Alex! E’ il momento della riscossa. L’azione si risolve con due colpi di pistola e tre cazzotti tirati dal pannocchione che vaga per le cabine urlando a squarciagola “Leva, Leva...! Dove sei?” mentre un elicottero dei carabinieri, finalmente avvisati, volteggia sopra il natante. Barra e il Maiale vengono arrestati e si giunge alla fine di questa odissea cinematografica, il tanto agognato happy end. Alex viene reintegrato nel reparto, i suoi colleghi lo accolgono come un eroe e può finalmente dedicarsi completamente a Leva, che lo attende fuori dalla caserma. Mostrando il cercapersone, le dice “Se vuoi stare con me devi sapere che posso essere chiamato in qualunque momento del giorno e della notte”, ma lei, commettendo il più grande errore della sua vita, accetta entusiasta e i due si allontanano insieme. The end. Questo film probabilmente non verrà mai più proiettato in una sala cinematografica, ma se avrete l’occasione di reperirlo in videocassetta dovete assolutamente noleggiarlo. La faccia da sveglione che Tomba esibisce davanti alla macchina da presa e il tono monocorde nell’esclamare le battute, trasformando i momenti drammatici in gag comiche, non hanno prezzo.
Scena Culto: Presenza di Tony Kendall a parte, verrebbe da dire l’intero film. Dovendo scegliere una sequenza, però, vale la pena ricordare quella che si svolge all’interno di un bar, dove Leva, attorniata da un gruppetto di arrapati avventori, rifiuta di seguire Alex: “Io non ci vengo con te perché sei moscio!” gli urla con disprezzo tra le risate dei presenti. Lui, per nulla turbato, chiede un tovagliolo di carta e, con assoluta indifferenza, comincia a lucidare la pistola sotto gli occhi della sbalordita fanciulla. Rinfoderata l’arma, dice “Andiamo, adesso?”. Poi si allontana nel silenzio generale. Roberto Beccalli
 
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risus

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ma come... tutto sto po po di recensione, e poi non sei riuscito nemmeno a dargli un voto?!?
su su, coraggio... ce l'ho fatta persino io...
(a dare un voto, intendevo... non a vedere il film!)
 

risus

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Ah, ma è copiata la recensione :mrgreen: . Ma se non l'hai visto perchè hai votato? :)
lo so lo so che la recensione è copiata... è del signor Roberto Beccalli... davvero molto divertente:mrgreen:
In quanto al voto, ho votato perchè l'ho visto il film (ahimè)... forse mi sono espresso male nel mio ultimo intervento e non sono stato molto chiaro... sorry...:wink:
Però noto che c'è disparità tra commenti lasciati ad un film o libro recensito e numero di voti... quindi non tutti votano quanto hanno visto, letto e commentato... e questo un po' mi dispiace perchè potrebbe essere uno strumento utile per i fruitori del forum, iscritti e visitatori...
ma immagino che ognuno abbia le sue buone ragioni per assegnare o meno un voto ad un'opera artistica...
spero solo tu non mi abbia frainteso, mi dispiacerebbe... non volevo fare alcuna polemica ma solo una battuta mal riuscita:wink:
buona giornata:)
 

Masetto

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l'ho visto il film (ahimè)
Ma nooo, perchè ahimè, è da morir dal ridere sto film :mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen::mrgreen:



c'è disparità tra commenti lasciati ad un film o libro recensito e numero di voti... quindi non tutti votano quanto hanno visto, letto e commentato...
ma immagino che ognuno abbia le sue buone ragioni per assegnare o meno un voto ad un'opera artistica...
Vero. In effetti io sono tra quelli che non votano, perchè il voto secondo me dice poco; trovo più interessanti le recensioni, specie quando scendono nei dettagli :)



Ciao :)
 
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risus

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Ma nooo, perchè ahimè, è da morir dal ridere sto film :mrgreen::mrgreen::mrgreen:
vero!!! visto da questa prospettiva è un capolavoro!!!
:mrgreen::mrgreen:
una commedia esilarante carica di humor sopraffino!!!:YY
guarda, mi sto già pentendo di avergli dato quel votaccio... purtroppo non posso rimediare:boh:

:mrgreen::mrgreen:
buona giornata
 
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