Lagerkvist, Par Fabian - Pellegrino sul mare

bouvard

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E’ il secondo libro di Lagerkvist che leggo e devo ammettere che mi è piaciuto meno di Barabba. O meglio l’ho capito meno. Per carità la storia in sé l’ho capita, è talmente semplice e scritta in modo così scorrevole che non si ha alcuna difficoltà a leggerla e capirla. Il problema è piuttosto il significato che si nasconde dietro questa storia.
Un uomo - Tobias - vuol fare un pellegrinaggio in Terra Santa, le ragioni di questo suo viaggio però non le sapremo mai. Invece di imbarcarsi sulla nave che porta i pellegrini però finisce con l’imbarcarsi su una nave di pirati e così conosce Giovanni. Tra i due nasce uno strano legame e Giovanni finisce con il raccontargli la storia della sua vita, di come sia finito da prete a pirata per colpa di una donna…
Belle le considerazioni di Giovanni sul mare, io l’ho visto come una metafora della vita, ma questa è una mia interpretazione e non so se corrisponde a quanto Lagerkvist aveva in mente. Mi ha lasciato più perplessa invece la storia d’amore di Giovanni, confesso che talvolta l’ho trovata assurda e non poche volte ho pensato che la donna fosse in effetti una pazza. La scoperta del medaglione vuoto senza alcuna immagine d’altronde ha avvalorato questi miei dubbi.
Ma ovviamente il racconto di Giovanni è una metafora e la ricerca “del vero amore” è la ricerca di Dio. E qui le mie capacità di capire a fondo questo libro si sono arenate, d’altronde la brevità stessa del libro e la scrittura stringata di Lagerkvist non aiutano.
Conclusione pur non essendo un Capolavoro questo libro è interessante…anche se meno di Barabba!
 
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