Sciascia, Leonardo - Il teatro della memoria

isola74

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Il 6 febbraio 1927 la «Domenica del Corriere» pubblica, con il titolo Chi lo conosce?, la foto segnaletica di un uomo ricoverato nel manicomio di Torino e senz’altra identità che il numero 44170. Inaspettatamente, di identità ne affiorano addirittura due, opposte e inconciliabili. Chi è veramente lo sconosciuto? Il colto e raffinato professor Giulio Canella, provvisto di una moglie fervida e piacente, di un rispettabile milieu e di una cospicua agiatezza? O il randagio e miserabile Mario Bruneri, ex tipografo ricercato per truffa e provvisto solo di un’interminabile sfilza di guai? La commozione dilaga e l’Italia intorpidita dal regime si scuote, si agita, si divide, lasciandosi travolgere da un vortice di agnizioni, perizie e sentenze che si placherà solo quattro anni più tardi. Il caso dello «smemorato di Collegno», nato sotto il segno «dell’ambiguità, dell’ambivalenza, dello sdoppiamento o dimezzamento» e già in sé pirandelliano, non poteva non attirare l’attenzione di Sciascia, che nel Teatro della memoria lo ripercorre con l’accanimento del detective e l’urgenza di verità del filosofo, mostrandocene le più segrete implicazioni.





In questo libricino emerge tutta la bravura di Sciascia nel vivisezionare un accadimento reale, ponendosi le domande giuste e facendo emergere scenari che spesso toccano il paradossale, fin nelle aule giudiziarie.
Con espliciti richiami a Pirandello trova il modo di riflettere e far riflettere su un evento di per sè banale, all'apparenza già risolto eppure pieno di sfaccettature incomprensibili, spesso al di fuori di ogni logica, come a volte è l'animo umano.
La lettura è piacevole. Consigliato.
 
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