SaraDisperata è lo pseudonimo di Serena Basetti, una ragazza tra i 20 e i 30 anni, romana, lavoratrice precaria, autrice, per disperazione e provocazione, di questo blog di grande successo.
Nel blog propone una notte d'amore in cambio di un lavoro serio; si tratta chiaramente di una provocazione, ma non da tutti viene letta in questo modo.
Il libro è il racconto delle vicissitudini lavorative e sentimentali di questa ragazza poco più che ventenne, fino all'idea del blog e al suo successo.
Questa la quarta di copertina
"Cosa c'entra il mio fidanzato con il lavoro? Non ci potremmo concentrare su particolari più attinenti alla mia esperienza?", risposi incuriosita alla sua domanda.
"Sarò sincero, bambolina, questo lavoro ha orari molto particolari, a volte si lavora di notte, si viaggia molto e si sta via per intere settimane. E poi lei dovrebbe essere molto disponibile con me, la presenza di un fidanzato renderebbe le cose troppo complicate...."
Il libro non ha nulla di nuovo dal punto di vista stilistico, è scritto con un linguaggio colloquiale e, a tratti, volgare, ma si tratta di uno spaccato dell'Italia di oggi, dove c'è davvero chi è costretto a prostituirsi (e non solo nel senso più comune del termine) per vivere.:sad:
Nel blog propone una notte d'amore in cambio di un lavoro serio; si tratta chiaramente di una provocazione, ma non da tutti viene letta in questo modo.
Il libro è il racconto delle vicissitudini lavorative e sentimentali di questa ragazza poco più che ventenne, fino all'idea del blog e al suo successo.
Questa la quarta di copertina
"Cosa c'entra il mio fidanzato con il lavoro? Non ci potremmo concentrare su particolari più attinenti alla mia esperienza?", risposi incuriosita alla sua domanda.
"Sarò sincero, bambolina, questo lavoro ha orari molto particolari, a volte si lavora di notte, si viaggia molto e si sta via per intere settimane. E poi lei dovrebbe essere molto disponibile con me, la presenza di un fidanzato renderebbe le cose troppo complicate...."
Il libro non ha nulla di nuovo dal punto di vista stilistico, è scritto con un linguaggio colloquiale e, a tratti, volgare, ma si tratta di uno spaccato dell'Italia di oggi, dove c'è davvero chi è costretto a prostituirsi (e non solo nel senso più comune del termine) per vivere.:sad:
). Sicuramente lo terrò a mente