Poirot
b
Penso/spero che abbiate quasi tutti visto questo splendido capolavoro. Purtroppo la storia di Peppino Impastato la conoscono in pochi, ma grazie al bravissimo M.T. Giordana è stato possibile diffonderla nazionalmente. Voto 10/10!
Trama
Peppino è un ragazzo di Cinisi, un piccolo paesino in provincia di Palermo dove a comandare è il boss mafioso Tano Badalamenti. Il padre dello stesso Peppino è un picciotto di Tano, e crescendo in un clima del genere, verso i 18 anni Peppino si ribella al regime mafioso, e intraprende una propaganda anti-mafia che lo metterà addirittura contro il padre. Purtroppo, come capirà presto, la mafia non è un sistema così facile da abbattere, e lo stesso padre cadrà vittima del suo stesso boss per le idee del figlio. Ciò non fermerà comunque la campagna di Peppino, che nel frattempo si è convertito a ideali profondamente comunisti. E' in occasione delle elezioni amministrative che il peggio si rivelerà: Peppino promette di epurare Cinisi dalla mafia e da Tano Badalamenti...ma ha sottovalutato nuovamente la crudeltà e la potenza di Cosa Nostra...
Commento
Il titolo del film è spiegato dallo stesso Peppino (Luigi Lo Cascio nel film) in un dialogo appassionante e acceso col fratello: cento passi sono esattamente quelli che dividono la casa della famiglia Impastato e la casa del boss Tano. E' un film che insegna molto, soprattutto ai giovani, e che mi ha colpito già la prima volta che lo vidi (2001, avevo 11 anni). E' struggente, drammatico, affascinante, ammaliante, emozionante, disillusorio e ribelle: fa capire molte cose anche sulle colpe dello Stato italiano per quanto riguarda la mafia, verso cui c'è omertà più totale. La sfortuna vuole che Peppino Impastato fu assassinato la sera del 9 maggio 1978, lo stesso giorno in cui fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro, e quindi questo caso passò inosservato per molto tempo. Inoltre, solo nel 1991 (13 anni dopo), venne riconosciuto da un giudice che Peppino non morì suicida (difficile legarsi del tritolo alla cintura, sbattere la testa contro un sasso fino a stordirsi e poi farsi saltare in aria) e solo nel 2002 Tano Badalamenti venne condannato all'ergastolo.
E' un'altra delle tante piccole storie italiane che gettano molta luce sullo Stato italiano e le sue "tare" ereditarie: trasformismo, doppio-giochismo, servilismo, clientelismo e opportunismo.
Citazioni
"Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!"
Trama
Peppino è un ragazzo di Cinisi, un piccolo paesino in provincia di Palermo dove a comandare è il boss mafioso Tano Badalamenti. Il padre dello stesso Peppino è un picciotto di Tano, e crescendo in un clima del genere, verso i 18 anni Peppino si ribella al regime mafioso, e intraprende una propaganda anti-mafia che lo metterà addirittura contro il padre. Purtroppo, come capirà presto, la mafia non è un sistema così facile da abbattere, e lo stesso padre cadrà vittima del suo stesso boss per le idee del figlio. Ciò non fermerà comunque la campagna di Peppino, che nel frattempo si è convertito a ideali profondamente comunisti. E' in occasione delle elezioni amministrative che il peggio si rivelerà: Peppino promette di epurare Cinisi dalla mafia e da Tano Badalamenti...ma ha sottovalutato nuovamente la crudeltà e la potenza di Cosa Nostra...
Commento
Il titolo del film è spiegato dallo stesso Peppino (Luigi Lo Cascio nel film) in un dialogo appassionante e acceso col fratello: cento passi sono esattamente quelli che dividono la casa della famiglia Impastato e la casa del boss Tano. E' un film che insegna molto, soprattutto ai giovani, e che mi ha colpito già la prima volta che lo vidi (2001, avevo 11 anni). E' struggente, drammatico, affascinante, ammaliante, emozionante, disillusorio e ribelle: fa capire molte cose anche sulle colpe dello Stato italiano per quanto riguarda la mafia, verso cui c'è omertà più totale. La sfortuna vuole che Peppino Impastato fu assassinato la sera del 9 maggio 1978, lo stesso giorno in cui fu ritrovato il cadavere di Aldo Moro, e quindi questo caso passò inosservato per molto tempo. Inoltre, solo nel 1991 (13 anni dopo), venne riconosciuto da un giudice che Peppino non morì suicida (difficile legarsi del tritolo alla cintura, sbattere la testa contro un sasso fino a stordirsi e poi farsi saltare in aria) e solo nel 2002 Tano Badalamenti venne condannato all'ergastolo.
E' un'altra delle tante piccole storie italiane che gettano molta luce sullo Stato italiano e le sue "tare" ereditarie: trasformismo, doppio-giochismo, servilismo, clientelismo e opportunismo.
Citazioni
"Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!"
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