Targhetta, Francesco - Le vite potenziali

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Al centro di questo romanzo ci sono tre vite, tre visioni del mondo, tre modi diversi e complementari di sopravvivere alla contemporaneità. Il loro spazio è la Albecom, azienda informatica che sorge alla periferia di Marghera; l’ha fondata, ancora giovanissimo, Alberto, “trentaquattro anni, apprezzata abilità nell’assemblare mobili Ikea, una passione per la buona tavola e il culto della chiarezza”. Tra i programmatori che lavorano per lui c’è Luciano, con cui Alberto condivide l’amore per internet fin dai tempi del liceo. Ma, a differenza dell’amico, Luciano si trova a suo agio dietro le quinte: schivo e paralizzato dalla propria scarsa avvenenza, si rifugia nel lavoro e nel rifocillamento dei gatti randagi di Marghera, tormentato solo, di tanto in tanto, dal desiderio di avere qualcuno da rendere felice. A completare il triangolo c’è Giorgio, il pre-salesdell’azienda, procacciatore di nuovi clienti: “percorso da un brivido di elettricità sempre”, tiene nel cruscotto della macchina L’arte della guerra di Sun Tzu, che consulta come un oracolo.
E così, mentre Luciano allaccia con Matilde, barista della tavola calda di fronte alla Albecom, un’amicizia presto caricata di nuove speranze e Giorgio riceve una proposta sottobanco da un vecchio collega, le giornate dei tre amici si intrecciano in un groviglio di segreti e tradimenti che si dipana tra la provincia veneta e le città di mezza Europa e che li costringerà, infine, a compiere scelte sofferte e decisive.

Cosa succederebbe se, in uno dei meandri della vita, decidessimo di scegliere una strada piuttosto che un'altra? Cos'accadrebbe a noi, ai nostri legami col mondo, alle nostre scarse certezze, se decidessimo di non fermarci a ciò che abbiamo conquistato, ma di osare, di fare quel passo verso l'ignoto, di accettare quella proposta rischiosa? Sono questi gli interrogativi a cui sono sottoposti, più o meno volontariamente, Alberto, Giorgio e Luciano. Sono tutti e tre giovani della provincia veneta, capaci nel loro lavoro, chi nel campo dell'informatica, chi nel dirigere un'azienda, chi nel procacciare clienti. Ma il loro atteggiamento nei confronti della vita non potrebbe essere più diverso. Eppure tutti e tre, nella desolazione di una provincia operosa ma spoglia, dovranno fare i conti con le loro fragilità, con le insicurezze ataviche che ciascuno si porta dentro. E anche in questo caso, il loro modo di affrontarle e di reagire sarà diverso. Tutti e tre, però, troveranno il modo di farcela.
Un libro che parla del mondo di oggi, della fatica che i giovani fanno ogni giorno per emergere, per affermarsi, della voglia di non accontentarsi, delle difficoltà del vivere quotidiano.
Con taglio a tratti struggente e con stile elegante nel quale si evince tutta la sua familiarità con la poesia, Francesco Targhetta ci traccia un ritratto della società attuale interessante e molto realistico che si legge con piacere, malgrado la tematica trattata sia tutt'altro che piacevole, specie per chi si ritrova a viverla.
Una buona lettura che consiglio.
 
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