Ozpetek, Ferzan - Napoli velata

estersable88

dreamer member
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"Napoli velata" è un film del 2017 con Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi, Anna Bonaiuto, Mariapia Calzone, Isabella Ferrari, Luisa Ranieri, Loredana Cannata.
E' la storia di una città e dei suoi segreti, raccontata per mezzo di Adriana, medico legale che ad una festa conosce Andrea, un giovane con cui passa una bruciante notte d'amore. I due si accordano per rivedersi il pomeriggio seguente al museo, ma Andrea non ci arriverà mai. Il giorno dopo Adriana viene a conoscenza - peraltro in modo alquanto brutale - che Andrea è morto. Dapprima è convinta di vederne il fantasma, ma ben presto capisce che non è così. Tra indagini ufficiali e segrete il mistero si fa sempre più profondo, soverchiante, e capiamo che è insito nella città stessa, vela tutto e nasconde parzialmente la verità.
Il film mi è piaciuto, lo definirei visionario, ma anche suggestivo e controverso. Ho apprezzato particolarmente l'interpretazione di Giovanna Mezzogiorno, di Peppe Barra e delle tante donne che rappresentano bene una società variopinta, ma solo all'apparenza giocosa e limpida.
Ottima, come sempre quando si parla di Ozpetek, la colonna sonora.
Voto 7,5/10.
 

isola74

Lonely member
copio dal cineforum

Si tratta di un film il cui titolo dice molto: protagonista, oltre alla città, è il velo che c'è davanti alle cose e che spesso, secondo il regista, è necessario.

C'è una frase che mi ha colpito molto all'inizio del film che dice :
La gente non sopporta troppa verità.
Per cui la verità va "velata", dosata, spesso immaginata.

Diciamo che il film ruota intorno al mistero, c'è un omicidio al centro di tutto, ma si scoprirà che il vero mistero non è questo, il mistero circonda tutto ed è nella città stessa.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
A me non è piaciuto, pensavo ad un thriller in piena regola invece mi sono ritrovata immersa in un fantasy.
Non ha nulla di originale, anzi mi è sembrato pieno di citazioni cinematografiche, tra tutte Hitchcock (La donna che visse due volte) e Sorrentino (La grande bellezza), come se il regista avesse perso l'ispirazione e cercasse appigli da ogni dove.
Qui siamo lontani anni luce dallo splendido "La finestra di fronte", ambientato a Roma, dove la città faceva da sfondo alla storia, in sordina, la sua bellezza non aveva bisogno di essere pubblicizzata in un modo "spudorato" come avviene in questo film dove la bellezza di Napoli viene "venduta", troppo facile affidarsi agli splendidi monumenti e strade della città partenopea per colmare un vuoto cioè l'inconsistenza della sceneggiatura.
Estetizzante, sembra un documentario turistico, ma la storia è debole e non basta affidarsi a bravi attori, alle tradizioni popolari, a figure folkloristiche, che anzi la appesantiscono, tutto troppo caricaturale, troppo retorico e già visto.
L'idea di base è buona, l'idea di una donna che rivive un trauma infantile attraverso il mistero intorno ad un uomo che fa riaffiorare in lei una passione fino ad allora sopita ma è il modo in cui viene narrata poi la storia che è davvero surreale.
Non è decisamente il mio genere.
 
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