Desiati, Mario - Il paese delle spose infelici

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Puglia anni Ottanta, Domenico e Francesco, chiamati da tutti Zazà e Veleno, sono due ragazzini che giocano tra gravine e trulli con una banda di personaggi memorabili insieme a cui cresceranno. I due vengono da famiglie molto diverse: Zazà vive in un quartiere popolare, Veleno è un figlio di papà. Negli anni si imbatteranno in Annalisa, una ragazza dalla vita poco ordinaria e dalla bellezza fuori dal comune. Annalisa frequenta i matti del paese, si veste fuori moda, chiacchiera soltanto con uomini molto anziani e si porta addosso terribili dicerie che gli eventi paiono confermare drammaticamente con il passare del tempo. Eppure il suo fascino unico sembra perseguitare come una maledizione i due amici, cui la vita serba disavventure e svolte clamorose.

E' la seconda volta che ho modo di confrontarmi con la scrittura di Mario Desiati e per la seconda volta non so dire se un suo romanzo mi sia piaciuto o no. In quest'occasione siamo a Martinafranca, a due passi da Taranto, nel periodo che va dagli anni 80 al 2006. Con la sicurezza di chi conosce il territorio, la sua cultura e la sua gente, Mario Desiati qui ci descrive la vita di due ragazzi di estrazione sociale diversa, le cui strade si congiungono nelle campagne del "paese delle spose infelici", tra il racconto di prodezze sessuali mandate in Tv a scopo propagandistico e di "aggregazione sociale" e una scorreria sui binari in cerca di approvazione e potere. Il racconto è affidato ad uno di loro, Veleno, il benestante, colui che in quella marmaglia di cani spiantati ci è andato volontariamente, attirato dalla forza della loro spregiudicatezza e dall'avvenenza di colei che è stata croce e delizia di generazioni, la regina delle bestie, la senatrice, la regina dei segreti, l'amore agoniato ma mai veramente conosciuto: Annalisa Defebo. Una storia reale e terrena, di istinti e passioni, di antiche sventure e nuove sconfitte. Un libro sanguigno e torbido che racconta l'evoluzione di mondi difficili e fra loro compenetrati più di quanto si oserebbe immaginare dal difuori.
Lettura che, al di là del mio gusto personale, consiglio, in ogni caso, perché descrive in modo preciso ed impietoso una realtà che è esistita e che è parte della storia e della vita di un territorio.
 
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