Smith, Wilbur - Il dio del deserto

Roberto89

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Taita il mago. Il medico. Il poeta, il consigliere intimo del faraone Mamose e poi del figlio, Tamose. Taita, l'uomo che regge nell'ombra le sorti dell'Egitto. Non c'è pace per lui, tanto più ora che ha avuto anche l'arduo compito di occuparsi, come tutore e mentore, delle due vivaci figlie dell'amata regina Lostris. Tehuti e Bakatha, così intelligenti, passionali e così uguali alla madre, di cui Taita è stato amante spirituale e di cui ha raccolto le ultime parole sul letto di morte. A complicare la non facile situazione si aggiungono gli affari di stato e la minaccia degli Hyksos. Che hanno ormai invaso il delta del Nilo. Costringendo il faraone a ritirarsi nel sud del paese. Per tentare di scacciarli Taita dovrà chiedere l'appoggio del re di Creta, il potente Minosse. Ma ogni alleanza vuole un pegno in cambio. E il pegno è un sacrificio estremo per Taita. A malincuore parte su una flotta diretta a Creta, che porta in dono a Minosse due vergini, Tehuti e Bakatha. Ma le due giovani, più inclini alle regole del cuore che alla ragion di stato, si innamorano del luogotenente di Taita e di un soldato della flotta e il sacerdote teme che le trattative con Minosse possano saltare. Tra mille peripezie, avventure e visite a luoghi esotici e pieni di meraviglie, come Babilonia e Sidone, Taita riesce finalmente a sbarcare a Creta. Ma minacce ancora più imponenti incombono sul suo destino...
 

Roberto89

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Deludente

Era tanto che sentivo parlare del maestro dell'avventura, del grande Wilbur Smith... decido finalmente di buttarmi fra le sue braccia (anche se l'avventura non è un genere che leggo spesso) ma il risultato è piuttosto scadente. Le prime pagine mi hanno preso subito, un ambiente nuovo e personaggi niente male, ma poi cominciano i primi problemi. L'autore è molto prolisso, oltre ogni limite, e sebbene in alcuni punti non si noti molto, in altri ci si stanca davvero tanto. E questo non può succedere quando ancora hai letto una 60ina di pagine e te ne mancano 400... Ho deciso di abbandonare la lettura per il momento, anche perché la trama comincia a diventare abbastanza debole e scontata, e il personaggio principale non vale lo sforzo di continuare la lettura. In altre parole, sento di sapere già dove finirà la storia, anche se non conosco il percorso, e i personaggi non mi hanno preso abbastanza da volerli seguire.

Credo che alla fine il romanzo potrebbe essere la metà di quello che è, ma necessiterebbe comunque di diverse migliorie a mio avviso, primo fra tutti la prolissità dell'autore ma anche la profondità dei personaggi, troppo bianco o nero per i miei gusti (ammetto però che l'ambientazione richieda in una certa misura questo tipo di espediente).
Riguardo al tema avventura di certo le peripezie non sembrano mancare; non posso giudicare tutto il romanzo non avendolo letto ma sembra che di avventura ce ne sia, il problema è che, almeno per me, non basta a trattenermi fra le pagine del libro se i protagonisti di quest'avventura sono deludenti.

Sicuramente darò un'altra occasione a questo autore, magari scegliendo qualche romanzo ancora meno recente di questo.
 
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