Maraini, Dacia - La bambina e il sognatore

qweedy

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"Ci sono sogni capaci di metterci a nudo. Lo capisce appena apre gli occhi, il maestro Nani Sapienza: la bambina che lo ha visitato nel sonno non gli è apparsa per caso. Camminava nella nebbia con un’andatura da papera, come la sua Martina. Poi si è girata a mostrargli il viso ed è svanita, un cappottino rosso inghiottito da un vortice di uccelli bianchi. Ma non era, ne è certo, sua figlia, portata via anni prima da una malattia crudele. E quando quella mattina la radio annuncia la scomparsa della piccola Lucia, uscita di casa con un cappotto rosso e mai più rientrata, Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei. È così che Nani contagia l’intera cittadina di S., immobile provincia italiana, con la sua ossessione per Lucia. Nani sa essere insieme maestro e padre, e la ricerca di Lucia diventa presto una ricerca di sé, che lo costringerà a ridisegnare un passato impossibile da dimenticare."

Non è un romanzo, è una favola. Il protagonista è un maestro quasi da libro Cuore, il suo primo obiettivo è quello di far riflettere i suoi alunni e per farlo si avvale di favole, di racconti, di miti greci, e si, perfino della cronaca nera. Dialoga con gli alunni e dialoga con se stesso per affrontare il tema della violenza sui bambini, della pedofilia, del turismo sessuale, del fanatismo religioso. Dacia Maraini racconta con linguaggio semplice e delicato e con citazioni classiche e filosofiche questa favola riflessiva sul bene e sul male, con sguardo aperto alla speranza.

«Spero solo che tu ci rifletta sopra, Ahmed, devi capire da te dove il ragionamento fila e dove diventa ingarbugliato.. me lo fai questo favore? Ci provi a ragionare con la tua testa? Io non ti dico di scegliere fra le cose che dice tuo padre e quelle che ti dico io, ti prego solo di pensare con il tuo cervello, perché tu, come me, come tutti gli altri qui dentro, sei dotato di un motore che funziona perfettamente, e questo motore si chiama mente. E sono sicuro che, come me, come noi, la tua mente conosca il senso della giustizia. Ora ti chiedo: è giusto considerare inferiore un bambino solo perché di pelle nera e di religione diversa, quando sappiamo che quella pelle deriva dalla melanina e non da una cultura inferiore e quella religione ha lo stesso diritto della tua di essere praticata?»

“La storia, ogni storia, nasce quando ci sono un corpo e una mente che si preparano all’ascolto. Il corpo non è meno teso e attento del pensiero che assorbirà, attraverso le parole, un racconto, con il suo eroe, le sue gesta e la sua conclusione. E io sono già saltato dentro, con tutti e due i piedi, in questo rito fatato. Mi sono impaesato assieme a loro e godo nel raccontare, come loro godono nell’ascoltare. Niente ci può fermare in questa impresa comune, antichissima e meravigliosa della narrazione e dell’ascolto collettivo.”

«Non so quanto resisterò in questo paesino di montagna, mangiando pesce di lago e di fiume, ascoltando i discorsi amari di mia madre, guardandola muoversi come una leonessa in gabbia. Ma pure so che non me ne andrò fino alla fine della vacanza, perché la tenerezza mi prende alla gola; assieme a una pietà rabbiosa, alla voglia di scappare, e anche di abbracciarla e di baciarla su quel collo di tartaruga. Perché so che, come dice lei, questa è l’ultima occasione per starle vicino. E dopo ci perderemo per sempre»
 
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