Galiano, Enrico - Tutta la vita che vuoi

alessandra

Lunatic Mod
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Nelle prime pagine l'autore ci presenta Giorgio, uno dei tre protagonisti il quale, mentre si prepara per il funerale dell'amato fratello morto all'improvviso, rincorre pensieri di ogni tipo, senza riuscire a piangere o a cogliere in pieno il proprio dolore. Quasi non esistesse, questo dolore. E già da qui ho capito che questa seconda prova di Galiano non mi avrebbe deluso. Che mi avrebbe raccontato una bella storia di adolescenti o, in generale, di persone, in modo mai banale.
Giorgio, agli occhi di suo padre, è la pecora nera della famiglia. Non come suo fratello, bravo a scuola e all'università, attento agli altri, socialmente brillante. E un pensiero tremendo si affaccia alla mente dell'uomo, un pensiero che egli scaccia immediatamente senza dargli forma: perché non è successo a...?
Giorgio, Filippo Maria e Claudia-Clo, tre protagonisti in lotta col mondo e con la vita, ciascuno con i suoi demoni (l'uno balbuziente, l'altro dislessico, la ragazza cleptomane, tutti e tre alle prese con una più o meno sottile emarginazione e con un passato e un presente difficili), proprio in quella giornata si ritrovano quasi casualmente insieme - Giorgio e Filippo amici da sempre, Clo incontrata per caso - in una macchina (quasi) rubata che li aiuterà a compiere una rocambolesca fuga non congegnata ma perfettamente riuscita, fuga che sarà determinante nella loro crescita e nel loro acquistare consapevolezza di sé. Certo, la trama è eccessiva e un po' cinematografica in alcuni punti, seppur avvincente e spesso divertente, ma credo che sia un vivace pretesto per raccontare una storia di solitudine, di amore, di amicizia, di verità, di dolore, di speranza, dei sentimenti degli adolescenti e anche degli adulti, che non sempre si sentono a proprio agio nel mondo.
E così assistiamo a furti, rapine, figuracce, leggiamo i 215 motivi per cui vale la pena vivere, scritti in foglietti sparsi che Clo tiene nello zaino, ma soprattutto, grazie all'apparentemente spavalda protagonista femminile, assistiamo a grandi prove di coraggio che mai ci saremmo aspettati da Giorgio e Filippo Maria. E forse neanche da Clo. E in ognuno di essi, seppure un po' stereotipati, possiamo ritrovare un pezzettino di noi.
Bello, lo consiglio a chi si sente ancora un po' ragazzino, e anche a chi ha a che fare con i ragazzi (cioè, praticamente a tutti).
 
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