qweedy
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«Questa è la storia di uno sterminio di massa conosciuto come Aktion T4. T4 sta per Tiergartenstraße numero 4, un indirizzo di Berlino. Durante Aktion T4 sono stati uccisi e passati per il camino circa trecentomila esseri umani classificati come "vite indegne di essere vissute"...
Cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito».
Dopo lo spettacolo Ausmerzen e il suo successo, anche per rispondere alle domande che lo spettacolo stesso aveva creato, Marco Paolini si è immerso per un anno nella scrittura, rielaborando e tessendo in narrazione una mole enorme di dati, alcuni dei quali - tra i piú sconvolgenti - quasi sconosciuti.
L'interrogazione su eugenetica, scienza ed etica, e sulle politiche del potere si fonde nel racconto. Un narratore appassionato, pieno di sdegno e pudore, e non privo di humour, ci consegna cosí un libro di feroce potenza, destinato a diventare necessario. Per tutti.
Paolini non perde l'occasione per evidenziare come diversi atteggiamenti o passaggi logici che portarono a quelle crudeltà, si manifestano anche oggi. Ci dimostra come molti attori di quelle atrocità (incluse delle suore!) non si rendevano realmente conto della gravità di ciò che facevano. Vivevano in un contesto che approvava le loro azioni e quindi anche loro le ritenevano normali. La forza del racconto sta nel farci capire come, da idee ammantate di scientificità e di buoni propositi, si sia arrivati ad una vera e propria epurazione di persone con qualche minorazione o semplicemente poco accette nella società.
Molto interessante, ed estremamente scorrevole e ben documentato. Consigliato.
Cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito».
Dopo lo spettacolo Ausmerzen e il suo successo, anche per rispondere alle domande che lo spettacolo stesso aveva creato, Marco Paolini si è immerso per un anno nella scrittura, rielaborando e tessendo in narrazione una mole enorme di dati, alcuni dei quali - tra i piú sconvolgenti - quasi sconosciuti.
L'interrogazione su eugenetica, scienza ed etica, e sulle politiche del potere si fonde nel racconto. Un narratore appassionato, pieno di sdegno e pudore, e non privo di humour, ci consegna cosí un libro di feroce potenza, destinato a diventare necessario. Per tutti.
Paolini non perde l'occasione per evidenziare come diversi atteggiamenti o passaggi logici che portarono a quelle crudeltà, si manifestano anche oggi. Ci dimostra come molti attori di quelle atrocità (incluse delle suore!) non si rendevano realmente conto della gravità di ciò che facevano. Vivevano in un contesto che approvava le loro azioni e quindi anche loro le ritenevano normali. La forza del racconto sta nel farci capire come, da idee ammantate di scientificità e di buoni propositi, si sia arrivati ad una vera e propria epurazione di persone con qualche minorazione o semplicemente poco accette nella società.
Molto interessante, ed estremamente scorrevole e ben documentato. Consigliato.