Ionesco, Eugene - La cantatrice calva

elisa

Motherator
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Opera teatrale rappresentativa del teatro dell'assurdo, che è una parodia della realtà, insensata e incomunicabile. In scena troviamo due coppie inglesi benestanti e borghesi, gli Smith e i Martin, accompagnati e interrotti dalle intemperanze della domestica della prima coppia e dalla visita del capitano dei pompieri. Nello svolgersi dell’azione, il dialogo è costante, quasi serrato, ma completamente sterile, incomprensibile, vieppiù degradato, fino a una situazione paradossale in cui i protagonisti si esprimono solo tramite parole assonanti e versi.

Commedia a me molto cara perché l'ho rappresentata nei panni della Signora Smith quando avevo 19 anni e facevo parte di una compagnia di attori dilettanti.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Era da tempo che quest'opera mi incuriosiva per il suo titolo, citato tra l'altro, in una canzone di Vecchioni.
Ho così deciso di leggerla all'interno della sfida europea, essendo Ionesco nato in Romania.
È davvero strampalata, sono convinta che leggerla soltanto non fa minimamente lo stesso effetto che può fare il vederla rappresentata a teatro.
Il trio Marchesini, Lopez e Solenghi si era di certo ispirato a questo tipo di commedia dell'assurdo perché mentre leggevo mi sono subito venuti in mente alcune loro indimenticabili scenette.
Per darvi un'idea dei dialoghi tra i 6 personaggi (il numero è come quelli di Pirandello... Coincidenza?) riporto qualche frase fatta che l'autore usa nel finale e che mi ha colpito particolarmente:
Prendete un circolo, coccolatelo, diventerà vizioso!
Quando si dice sì, si fa per dire.
Ci si può sedere sulla sedia, quando la sedia non ne ha.
Il maestro alletta i fanciulli, ma la gatta allatta i piccoli quando sono piccoli.
Preferisco un uccello in un campo, che una viola su una carriola.
Meglio il latte a cose fatte, che un pazzo in un palazzo.
Preferisco fare un uovo che parlarti di nuovo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Mi ero dimenticata quella legata al titolo:
«A proposito, e la cantatrice calva?»
«Si pettina sempre allo stesso modo!» :mrgreen:
 

qweedy

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Dialoghi davvero strani e assurdi, nonsense pazzeschi con un crescendo nel finale, manifesto perfetto dell'incomunicabilità.
Ho letto, ma non so se è vero, che a Ionesco il soggetto venne in mente mentre imparava l'inglese su uno di quei manuali che fanno studiare a memoria le conversazioni e, ripetendole, si accorse che quelle frasi mancavano di logica e comunicazione.

Consigliatissimo!
 
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