XCVI GdL - L'opera al nero di Marguerite Yourcenar

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Dalla proposta di Spilla è nato questo gruppo di lettura che partirà domani 15 ottobre ed avrà come partecipanti:
elisa
francesca
Minerva6
Spilla
Trillo
e chiunque altro vorrà aggiungersi

Si tratta di un romanzo storico del 1968, le cui vicende ruotano attorno alla figura di Zenone, un filosofo, scienziato e alchimista che l'autrice immagina essere nato in Belgio nel XVI secolo.

Io ho l'edizione Feltrinelli e il protagonista è chiamato Zenon. E voi?
 

Trillo

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Anch'io ho l'edizione Feltrinelli, ma il nome del protagonista è italianizzato in "Zenone".
 

Spilla

Well-known member
Anche il mio è Feltrinelli, copertina nera con drago giallo. Il personaggio è chiamato Zenone, il suo compagno Enrico-Massimiliano.

Il libro è stato scritto nel mio anno di nascita :)
 

francesca

Well-known member
Codice:
Anche il mio è Feltrinelli, copertina nera con drago giallo. Il personaggio è chiamato Zenone, il suo compagno Enrico-Massimiliano.

Il libro è stato scritto nel mio anno di nascita :)

Identica edizione!!!

Intanto butto là la prima domanda:
ma questo titolo:
L'OPERA AL NERO

che vorrà dire?

Francesca
 

Spilla

Well-known member
Codice:

Identica edizione!!!

Intanto butto là la prima domanda:
ma questo titolo:
L'OPERA AL NERO

che vorrà dire?

Francesca

Me lo sto chiedendo anche io :mrgreen:

Mi dite quante sono le pagine nella versione cartacea? Io ho scaricato l'ebook dal sito della biblioteca :)

Ho letto 10/15 pagine. Mi pare scorrevole, per ora non ho trovato difficoltà (lo immaginavo più "cerebrale"), sta delineando due diverse personalità, il soldato e l'uomo di studi.

Cap.2 (piccoli spoiler)
In un improvviso flash back incontriamo il padre di uno dei due ragazzi (quale? Mi sa che devo rileggere :?), un perfetto "gentiluomo" rinascimentale, dedito alla politica, agli affari, al piacere. Bella la descrizione della giovane fiamminga.

Edit: si tratta dei genitori di Zenone :wink:
 
Ultima modifica:

elisa

Motherator
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La mia è un'dizione Feltrinelli di gennaio 1983, copertina rigida, traduzione di Marcello Mongardo

Sono già arrivata a pagina 46, prima del capitolo "La partenza da Bruges", lettura scorrevole e interessante, i nomi sono italianizzati, il mio è Zenone.

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Trillo

Active member
Mi dite quante sono le pagine nella versione cartacea? Io ho scaricato l'ebook dal sito della biblioteca :)
Nella mia sono 299 pagine compresa la nota dell'autore che sta alla fine. Senza la nota invece finisce a pag. 283, mentre il primo capitolo ("La strada maestra") inizia a pag. 9. Anche a me il libro è con copertina nera e drago giallo/verde, con traduzione di Mongardo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Io invece ho l'edizione universale economica della Feltrinelli versione ebook, sicuramente più recente perché i nomi sono in lingua originale. La mia traduzione (non riporta il nome del traduttore) però ha diverse parole "arcaiche"... per fortuna sul lettore ho anche il dizionario e così posso cercare il loro significato :wink:. Comunque la storia scorre piacevolmente.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 71

Prima del capitolo "I Fugger di Colonia" tanto per intenderci.

Mi piace moltissimo e mi piace anche questo arruffarsi tra le storie e tra la Storia e la storia personale dei personaggi, principali e collaterali. Lo trovo rispondente all'epoca in qui è inserito, un'epoca di caos ma anche di grandissimi sommovimenti. Interessante poi la ricostruzione dei fatti di Munster legati all'anabattismo, che ho approfondito immediatamente.
 

Trillo

Active member
Io purtroppo mi sento una voce fuori dal coro. Sto finendo di leggere il capitolo "La conversazione a Innsbruck", e arrivato fin qui devi dire che mi aspettavo un libro diverso. Sicuramente non ho una conoscenza così approfondita del periodo storico in questione per poter apprezzare a pieno questo romanzo, per cui mi sto rendendo conto che forse non sono all'altezza di questa lettura.

Comunque, leggendo la trama, avevo immaginato Zenone in modo diverso, un po' come Siddharta, giusto per rendervi l'idea, mi aspettavo cioè che la sua figura prendesse forma e si evolvesse pian piano sulla spinta delle sue passioni, dei suoi desideri, attraverso un viaggio di conoscenza del mondo e di se stesso... E forse è così, ma a me non è apparso in modo così vivido e coinvolgente. Si dice infatti che Zenone sia un "medico, alchimista, filosofo" e che il racconto “lo segue nei viaggi attraverso l’Europa e il Levante”. Invece la sensazione che mi accompagna durante la lettura è che sappiamo di un Zenone così erudito e che abbia viaggiato così tanto solo perché ci venga detto. Fino al punto in cui sono arrivato, infatti, non siamo stati al suo fianco durante i suoi viaggi, non abbiamo potuto immergerci davvero nel profondo dei suoi desideri, dei suoi studi, delle sue ricerche, delle sue passioni, cioè di ogni cosa che ne causa le sue decisioni e azioni, che a volte sembrano emergere di punto in bianco. Forse perché almeno per ora il protagonista non è lui, ma il contesto storico in cui vive. Questo, però, è pieno di riferimenti e un continuo spuntare di situazioni e di nuovi personaggi spesso solo accennati. Tutto mi sembra un po’ come se fosse una sequenza e giustapposizione di fatti e di situazioni, che sono tanti, ma di cui spesso si dà molto per scontato e che non mi consentono di immedesimarmi. Anche nel passo di Münster che è più sviluppato, tutto inizia così all'improvviso, senza una vera preparazione all’azione che gli anabattisti stanno per intraprendere, né un successivo particolare approfondimento sul piano dei personaggi o sul profilo storico.

Tutto ciò mi fa restare sempre ad una certa distanza dal libro, anche se, ripeto, indubbiamente la mia conoscenza limitata di questo periodo contribuisce a farmi sembrare tutto un po' appannato e confuso.
La mia opinione a riguardo, quindi, vale poco.

In ogni caso, spero di riuscire ad apprezzarlo di più nel prosieguo della lettura o grazie ai vostri commenti.
 

Spilla

Well-known member
Sono a pagina 50 circa, Zenone sta vagando per l'Europa.
A me sta piacendo anche se lo stile, che sembra mettere a fuoco frammenti di situazioni, personaggi, eventi storici e curarsi poco di legarli tra loro, mi frastorna un po'.
Mi piace ritrovarmi nel periodo della Riforma luterana (che però non è affatto in primo piano... anzi!) E sono curiosa di capire dove si andrà a parare.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Trillo, non ti preoccupare, ci sono anche io a pensarla come te... sono al tuo stesso punto e se rallenti mi sa che riesco a starti dietro, così commentiamo insieme :wink:. Ho avuto le tue stesse impressioni sul protagonista però io le ho vissute in maniera differente, nel senso che mi sono lasciata prendere dalla storia di Martha (che poi sarebbe la sorellastra se non mi sono persa nelle parentele :??) e di sua madre pima (il nome esatto ora mi sfugge) tanto da dimenticare quasi Zenon :oops:. Anche io ho poca conoscenza o memoria del periodo storico, soprattutto dal punto di vista religioso, ma sto cercando di non farci troppo caso altrimenti mi sento troppo ignorante :mrgreen:. Quindi mi sto dedicando di più alle varie storie personali dei personaggi che man mano incontro, aspettando che prima o poi verrà approfondita la sua figura. Credo che da sola non avrei mai letto questo libro, secondo me insieme ce la possiamo fare, come era già successo per La chimera di Vassalli. Di certo non posso identificarmi più di tanto con nessuno, almeno per ora.
Quello che però continuo a trovare fastidioso è la forte presenza di parole antiche nella mia traduzione di cui non conosco il significato e se non avessi avuto la versione ebook molte me le sarei perse. Appena riesco magari posto qualche parte più ostica così capite anche voi e mi dite se la vostra traduzione è più scorrevole.
 

Trillo

Active member
Spilla ha scritto:
lo stile, che sembra mettere a fuoco frammenti di situazioni, personaggi, eventi storici e curarsi poco di legarli tra loro, mi frastorna un po'.
Stessa sensazione.

Minerva6 ha scritto:
Trillo, non ti preoccupare, ci sono anche io a pensarla come te... sono al tuo stesso punto e se rallenti mi sa che riesco a starti dietro, così commentiamo insieme :wink:.
Volentieri :) Grazie, sapere che non sono l'unico a pensarla così mi fa sentire in un certo senso meno solo nella lettura.

Minerva6 ha scritto:
Martha (che poi sarebbe la sorellastra se non mi sono persa nelle parentele :??) e di sua madre pima (il nome esatto ora mi sfugge) tanto da dimenticare quasi Zenon :oops:.
Mi perdo anch'io tra i vari nomi e parentele, e Zenone almeno per ora non sembra essere al centro della storia.

Minerva6 ha scritto:
Credo che da sola non avrei mai letto questo libro, secondo me insieme ce la possiamo fare, come era già successo per La chimera di Vassalli. Di certo non posso identificarmi più di tanto con nessuno, almeno per ora.
Anche qui, la penso allo stesso modo.

Minerva6 ha scritto:
Quello che però continuo a trovare fastidioso è la forte presenza di parole antiche nella mia traduzione di cui non conosco il significato
Ce ne sono anche nella mia...
 

francesca

Well-known member
Come Trillo e Minerva per ora sono molto disorientata.
Come al solito procedo molto a rilento, e sono al capitolo prima di Fuga da Bruges.

Però non riesco ad entrare nella storia. Innanzitutto non sto trovando lo stile molto scorrevole. E non so se è proprio per come l'autrice costruisce la narrazione o perché il racconto è talmente infarcito di nomi e eventi dati per scontato che mi sembra di non trovare il filo.

Leggendo i vostri commenti mi sembra di capire che un po' tutti siamo disorientati e c'è chi trova un senso nel mettere in evidenza il racconto del periodo storico e chi invece si aggrappa alle vicende personali dei protagonisti.
Io per ora non riesco a districarmi fra i due piani narrativi, perché mi sembra tutto molto caotico.
Forse non ho abbastanza conoscenza per apprezzare veramente i riferimenti storici, e nello stesso tempo mi perdo nella folla di nomi e personaggi che ruotano intorno a Zenone, non riesco a discriminare quelli storici da quelli inventati, non riesco ad immedesimarmi o provare interesse per nessuno di loro fino in fondo. Le loro vicende mi sembrano stranissime, come se mi mancasse la chiave per capirle fino in fondo.
Per esempio nel capitolo La festa a Danoutre è raccontata questa sommossa dei tessitori che chiedono grazia per un certo Tommaso. Non ho capito chi è questo Tommaso, non ho capito perché Zenone tratta così male il suo compagno Colas Gheel e in generale ha una reazione così dura nei confronti dei tessitori, né la figura di Donna Margherita in tutto ciò.
Non riesco nemmeno a farmi un'idea di come sia veramente Zenone, che carattere abbia che aspirazioni...
Sono proprio confusa.

Francesca
 

Trillo

Active member
Mi ritrovo in tutto quello che hai detto, francesca. L'unica cosa che posso aggiungere è che per quanto riguarda Colas Gheel, credo che Zenone gli si scagli contro perché non riesce ad apprezzare il progresso. Infatti dice:

"Ti credevo un uomo, Colas, e scopro che sei cieco come una talpa! Bruti tutti quanti che non avreste né fuoco né candela, né un mestolo se qualcuno non ci avesse pensato per voi; una bobina vi farebbe paura a ve la mostrassero la prima volta! Tornate nei vostri dormitori a marcire in cinque o in sei sotto la stessa coperta, e poi crepate sulle spighette e sui velluti di lana come han fatto i vostri padri!".

Questa reazione così violenta però sembra anche a me troppo eccessiva, più che altro perché la figura di Zenone non è molto approfondita da farci capire a fondo i suoi pensieri e le sue evoluzioni. Ma questo aspetto mi è sembra una caratteristica generale del romanzo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Concordo con la risposta di Trillo, anche io ho inteso così.
Sul progresso ci sarebbe tanto da discutere... È di certo un bene, però forse non completamente in tutti i campi, perché se da un lato ha alleggerito il lavoro umano, d'altronde è pure vero che in parte l'ha diminuito facendo perdere diversi posti di lavoro nel tempo. La produzione con le macchine è maggiore ma a discapito delle persone che a volte non servono più e quindi vengono licenziate.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Donna Margherita invece ora non la rammento... Vado a ricercarla :wink:
Edit : trovata, da me è Madama Margherita... Se ho riletto bene (l'ho fatto in fretta) sarebbe la reggente dei Paesi Bassi che viene ospitata da Henri-Juste, (il padre di Henri-Max) che aspetta un altro figlio, Philibert, ed è proprio Margherita a consigliargli questo nome visto che era quello del suo defunto marito. In pratica serve solo per questo :mrgreen:.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Comunque credo che questo libro, aldilà della sua trama confusa e piuttosto impegnativa, ci farà fare diverse riflessioni e discussioni e poi mi sono resa conto che alla fine l'ho capito molto più di quanto credessi, infatti poco fa ho fatto una specie di riassunto al mio compagno (lo faccio spesso, lui non è un lettore ma gli piace conoscere le storie che leggo; invece io, pur amando i film, a volte non ho voglia o tempo di vederli e me li faccio raccontare da lui) e sono riuscita a mettere insieme parecchie parti che credevo di aver già dimenticato :wink:.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 90

a me piace proprio questo aspetto scordinato, come di fatto è la vita e la storia percepita nel momento in cui la vivi. C'è la peste e questo ci permette di ritrovare il vecchio Zenone, che fino a poco prima era giovane, però non ho verificato gli anni che sono passati.
 
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