Doisneau, uno dei più grandi fotografi del Novecento, amava riprendere la vita di strada di Parigi, le sue fotografie in bianco e nero ci regalano uno spaccato di vita vera, rappresentando tutti gli strati della società, dai clochard agli artigiani ai bambini, con uno sguardo sempre umoristico e benevolo.
"Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che avrei sperato di ricevere. Le mie foto erano una prova che questo mondo può esistere."
Mi piace molto questa foto, mi avevano regalato anche una cartolina con questa immagine. Soprattutto mi fa ridere l'ombrellino striminzito con cui l'uomo con l'impermeabile bianco cerca di proteggere il suo strumento musicale, preferendo bagnare se stesso piuttosto che il suo violoncello. Inutilmente direi, date le dimensioni del suddetto ombrellino, che è ridicolarmente piccino.
C'è una storia dietro questa foto, l'uomo ritratto è un suo amico di lunga data, Maurice Baquet, attore, sciatore, violoncellista, con cui condivide lo stesso senso dell'umorismo e lo stesso sguardo ironico sulla vita. E' il complice ideale con cui Doisneau ha messo in scena più di cinquanta foto nell'arco di trent'anni, protagonista il violoncello grazie al quale Baquet sarà trascinato nelle situazioni più improbabili e negli ambienti più vari. Con un pizzico di umorismo, rappresentano gli aspetti più insoliti e stupefacenti della vita, sulla neve, nell'acqua, sulla vetta di una montagna. Leggerezza e poesia in queste piccole storie lievi come un battito di ciglia.