Riklis, Eran - Il giardino di limoni (Lemon Tree)

estersable88

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Israel Navon, egoista e borioso ministro della difesa israeliano, decide di abitare in una casa super blindata proprio sul confine Cisgiordano. Nel predisporre la sicurezza sua e dello Stato d'Israele, i servizi segreti individuano una minaccia nel limoneto di fronte alla casa, appartenente alla vedova palestinese Salma Zidane, e decretano che deve essere sradicato. La donna, per la quale quel frutteto è l'unica fonte di sostentamento nonché l'unico bene di famiglia con un valore storico, affettivo ed economico, si oppone intentando una causa legale il cui esito appare già scontato.
La tenacia di Salma e del suo giovane avvocato, il continuo muro dei soldati e l'insensibilità del ministro portano la vicenda all'attenzione dei media finché la storia non diventa una questione internazionale che mette in pericolo la sicurezza del ministro e la sua immagine pubblica. In aggiunta ad una situazione già surriscaldata, Mira, la moglie del ministro, profondamente scossa dall'assurdità della situazione e dall'arroganza del marito e di coloro che rappresenta, fa la sua parte a sostegno della causa di Salma.
Un film profondo, delicato, quasi crepuscolare; non un capolavoro, ma sicuramente una buona prova, con un plauso a Mira e alla sua amica giornalista per le migliori interpretazioni. Colonna sonora delicata ed appropriata. Qualche dubbio sul finale che avrei preferito più esplicito, o forse più forte, o più pacificatore... ma, come dice l'avvocato verso la fine del film "Il lieto fine c'è solo nei film americani".
Di sicuro questa storia ci insegna che la guerra non è poi un fatto tanto lontano da noi: se ci pensiamo, qui, la sicurezza di uno Stato passa per un limoneto. Per qualcuno può essere fucina di attentati e utile nascondiglio per i terroristi; per qualcun altro può essere l'unica cosa rimasta in una vita di perdite.
Aggiungo solo che la sceneggiatura prende spunto da una vicenda realmente accaduta.
 
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