229° MG - La passeggiata di Robert Walser

Minerva6

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Da ieri io e Trillo abbiamo iniziato a passeggiare insieme a Walser :MUCCA.
In realtà io oggi ancora non sono riuscita a proseguire però ci tengo a postare i riferimenti alle mie reali passeggiate che ho incontrato durante le prime pagine di lettura.
E soprattutto ci tengo a condividerli con lui e con chiunque abbia la curiosità di leggerli.
Da diversi anni infatti ho preso la quasi quotidiana abitudine di camminare per il mio paese, senza però inoltrarmi nelle strade di campagna perché ho paura dei cani che spesso chi frequenta tali strade mi ha detto di aver incontrato, perciò preferisco non correre rischi e mantenermi nel centro abitato.

Per me questa lettura è subito successiva a Le passeggiate del sognatore di Rousseau, è stata una piacevole coincidenza restare sullo stesso argomento soprattutto perché ormai avrò sempre meno la possibilità di passeggiare davvero perciò devo fare la scorta per l'inverno, anche in versione virtuale :wink:.
 
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Minerva6

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Intanto inizio a copiare le citazioni che ho segnato sul lettore, poi più tardi con calma spiegherò perché le ho segnate (abbi pazienza!)
Edit: l'ho appena fatto nella parte sottolineata

lo farò anzi già domattina, così che il rinvio non degeneri in oblio.

Purtroppo per me il rinvio rischia quasi sempre di degenerare in oblio. Ho i foglietti dove appunto quello che devo fare o comprare, poi chiedo al mio compagno di ricordarmi le cose e infine le segno anche sul cellulare, ma a volte basta che nel momento in cui leggo il memorandum non posso farle e subito me ne dimentico e mi arrabbio per la mia mancanza di memoria :W.

Orgoglioso e lieto lo fanno solo gli sforzi superati con coraggio nell’intimo dell’anima, le rinunce pazientemente sopportate. Ma sprecar parole su questo non è affatto piacevole.

Mi ha colpito in particolare la parte sulle rinunce sopportate... io però non la penso così, forse non sono abbastanza coraggiosa perché lieta non sono affatto e di rinunce ne sopporto parecchie purtroppo.

provo sincera vergogna di andarmene così a spasso, mentre tanti altri lavorano e sgobbano.

Non avendo un'occupazione da qualche anno, succede anche a me. Però non è che sto senza fare niente, cose da fare ne ho comunque.

che gusto ci sia a passare velocissimi davanti a tutte le immagini e gli oggetti che la nostra bella terra ci offre, come se si fosse impazziti e si dovesse correre per non disperare.
In realtà io amo la calma e ciò che è calmo, la parsimonia e la moderazione, e rifuggo nel modo più assoluto da ogni fretta e precipitazione.


Anche io non sopporto le auto che corrono, figuriamoci che oggi non vanno mica come ad inizio secolo, ma molto più veloci e soprattutto non sopporto quelli che fanno sorpassi azzardati oppure hanno le auto modificate che fanno un rumore assurdo. La calma la amo pure io, anche se spesso devo andare di fretta per motivi non dipendenti da me, altrimenti davvero me la prenderei con lentezza.


A me sembra meraviglioso che ogni tanto due persone che non si conoscono parlino fra loro in piena libertà e confidenza: è a questo fine, dopotutto, che a noi abitanti di questo errante ed enigmatico pianeta sono state date una bocca, una lingua, la facoltà di parlare, cosa quest’ultima, in particolare, tanto singolare e bella.

Stupendo pensiero che condivido in pieno :ad:.

Ero come morto; adesso mi sembra quasi che qualcuno mi abbia rialzato e rincorato, o di essere appena risorto dalla tomba e ritornato a vivere. Dove credevo di conoscere solo bruttezza, difficoltà e inquietudine incontro invece grazia e benevolenza e non trovo che cose tranquille, consolanti, edificanti e buone.

Io invece non sono ancora risorta, invidio Walser per la sua condizione di serenità raggiunta e vorrei tanto trovare qualcuno che mi rialzi (anche se da un po' ho trovato un "raggio di sole" che riesce ad aiutarmi a sopportare meglio la mia inutile vita :HIPP).

Una curiosità: ma tu hai capito di che libro si tratta :? ? Mi riferisco a quando entra in libreria e chiede di quello più letto e poi esce senza comprarlo...
 
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ayuthaya

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Mi fa sorridere un minigruppo su questo libriccino... Lo finirete in non più di due/tre giorni!!!
PS in effetti mi accorgo adesso che lo state già leggendo da un paio di giorni!!! :mrgreen:
 
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Minerva6

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Mi fa sorridere un minigruppo su questo libriccino... Lo finirete in non più di due/tre giorni!!!
PS in effetti mi accorgo adesso che lo state già leggendo da un paio di giorni!!! :mrgreen:

Io ho letto solo ieri e solo 15 pagine, me lo voglio gustare piano piano (in realtà è che per un motivo o un altro c'è il rischio di non riuscire a trovare il tempo e la condizione mentale giusta per leggere perciò mi durerà di più :W).
E poi, come ho già detto, mi sono resa conto che ci sono tante affinità e anche differenze con le mie passeggiate che mi piacerebbe condividere qui, perciò l'ho aperto.
La lettura non sarà fine a se stessa :wink:.
 

Minerva6

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Purtroppo io durante le mie passeggiate non vedo tutte le botteghe che incontra Walser perché mi mantengo nella parte meno sviluppata commercialmente del paese (almeno attualmente perché fino a diversi anni fa non era così, c'era anche il mio negozietto :SISI), ma quando decido di attraversare il ponte per passare dall'altra parte inizio a trovare diversi negozi con insegne più o meno belle. Concordo con la critica della scelta esagerata per la panetteria... se il pane è buono non serve ostentare troppo, si tratta di un alimento semplice e quotidiano che non ha bisogno di troppa pubblicità, ancor meno poi negli anni in cui scriveva lui.
Da quando ho scoperto di essere capace a leggere e camminare insieme però mi perdo gran parte di quello che accade intorno a me, tanto sono presa dalla lettura.
Quando però decido di lasciare il libro a casa (o meglio, il lettore ebook) posso incontrare dei conoscenti e scambiare quattro chiacchiere con loro oppure posso gustarmi meglio il piacere del sole addosso, del canto degli uccelli, del verde della vegetazione, del profumo dei tigli e delle acacie durante la primavera/inizio estate...
A livello architettonico c'è uno stupendo castello dell'anno 1000 che è stato ristrutturato di recente e che pur non avendo ancora l'arredamento dell'epoca ricreato al suo interno, mi fa comunque sognare ad occhi aperti sulla vita che veniva vissuta allora.
Ci sono però anche delle cose che preferirei non vedere, tipo gli escrementi dei cani i cui proprietari non hanno educazione e permettono loro di farla in strada senza poi raccoglierla oppure le cartacce che vengono gettate in terra, così come i mozziconi di sigarette. Purtroppo la gente non ha rispetto per gli altri e per la pulizia del proprio paese :W.
Ora vado a commentare le citazioni del precedente post sennò me ne dimentico :wink:.
 

Trillo

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Che bei pensieri, Minerva6, potresti averlo scritto tu questo racconto :) Io sono arrivato al punto in cui Walser si congeda dalla cantante.

Una curiosità: ma tu hai capito di che libro si tratta :? ? Mi riferisco a quando entra in libreria e chiede di quello più letto e poi esce senza comprarlo...

Non l'ho capito, e non credo che a lui importasse...penso che non avesse la minima intenzione di acquistare davvero ciò che aveva chiesto, perché mi è sembrato un po' troppo ironico, secondo me semplicemente non credeva che potesse esistere davvero un libro che soddisfacesse tutte le qualità che aveva chiesto...chissà, forse se il libraio lo avesse spiazzato con qualche risposta insolita e sorprendente, forse si sarebbe lasciato andare all'acquisto.

Comunque, dalle prime pagine che ho letto, mi sembra che Walser, seppur forse ormai disilluso, covi in sé il desiderio profondo che si possano preservare la bellezza e la purezza del mondo nelle loro varie espressioni, che si tratti del paesaggio, dell’uomo o di un talento, contro la naturale tendenza al degrado a cui vanno incontro. Ne sono un esempio la sua amara constatazione della celestialità e libertà dei bambini che poi virano in età adulta verso un’esistenza egoistica e arida; oppure il suo scagliarsi contro la panetteria la cui insegna dorata non si confaceva al bene prodotto, imprimendo al luogo un marchio "di miserabile abbruttimento spirituale" che ne deturpava anche il panorama circostante; oppure ancora il modo accorato e sincero con cui si premura di spronare la giovane cantante a fare di tutto per non far appassire il suo talento, ma di far fiorire quel dono prezioso che "si sublima in qualcosa di più alto, in un ideale."

L'altro pensiero che mi è venuto in mente è che per fare una passeggiata come quella di Walser occorre essere ben predisposti ad aprirsi al mondo, a lasciarsi andare al libero vagare del corpo e dei pensieri comandati solo dall’istinto, buttandosi alle spalle ogni preoccupazione o situazione personale, lasciandosi inondare l’anima dalla luminosità del giorno, dalla purezza e dalla freschezza dell’aria, dai colori e dai suoni della natura, facendosi liberamente ispirare da luoghi, persone, animali e dando libero sfogo ai propri istinti come quello di gridare o di rivolgere la parola ad uno sconosciuto. Tutto ciò non è affatto facile, non è per niente una "passeggiata", ma penso che dovremmo imparare ad accogliere l’invito di questo racconto e a farlo più spesso, anche solo per renderci conto che noi non siamo al centro di tutto, e recuperare quel senso di incanto, di leggerezza, di pienezza, di gratitudine, necessari per custodire e tramandare la bellezza che è nell'uomo e nella natura, oltre che per una vita migliore.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Mi rendo conto che avrei voluto scrivere meglio e di più ma ho questo problema... mi perdo nel flusso dei miei pensieri, sembra che tutto sia più bello e poetico, poi quando vado a metterlo giù non è come avevo pensato :W. Dovresti essere nella mia mente per leggere quello che provo durante le mie passeggiate, i miei stupori, le mie curiosità, ma anche le mie paure. Ho appena proseguito di qualche pagina nella lettura e ho trovato un'altra assonanza nell'incontro col gigante... succede pure a me a volte di incorrere in brutti ceffi che stranamente (visto il piccolo paese) non conosco e mi spaventano soprattutto se è già buio. Poi per fortuna ognuno va per la sua strada...
La bellezza degli alberi da frutto e degli orti posso vederla anche io, anzi fino ad un paio di anni fa mi dedicavo io stessa all'orto. E perciò ne gustavo pure le bontà. Ora ho solo la frutta, ma molta meno del solito a causa del clima impazzito che ormai abbiamo.

Un'altra cosa che mi ero dimenticata di scrivere è che mi fermano sempre dalle auto per chiedere informazioni ma io, non guidando, non riesco mai a darle esatte, non so bene quanto sia la distanza per raggiungere un luogo oppure mi chiedono indicazioni per paesi limitrofi che possono essere raggiunti da più punti e non so mai decidermi per quello più facile e veloce da consigliare proprio perché io non guido.
 

ayuthaya

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Io ho letto solo ieri e solo 15 pagine, me lo voglio gustare piano piano (in realtà è che per un motivo o un altro c'è il rischio di non riuscire a trovare il tempo e la condizione mentale giusta per leggere perciò mi durerà di più :W).
E poi, come ho già detto, mi sono resa conto che ci sono tante affinità e anche differenze con le mie passeggiate che mi piacerebbe condividere qui, perciò l'ho aperto.
La lettura non sarà fine a se stessa :wink:.

Ma infatti la mia era una battuta, mi fa tanto piacere leggere i vostri commenti! Sai bene che io sono la fan numero 1 di Walser in questo forum!!!! :mrgreen:
 

Minerva6

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Ma infatti la mia era una battuta, mi fa tanto piacere leggere i vostri commenti! Sai bene che io sono la fan numero 1 di Walser in questo forum!!!! :mrgreen:

Certo che lo so :wink:.
E ti chiedo scusa se sto prendendo in prestito una sua opera (la prima che io leggo) per parlare di me :BLABLA.
 

Trillo

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Orgoglioso e lieto lo fanno solo gli sforzi superati con coraggio nell’intimo dell’anima, le rinunce pazientemente sopportate. Ma sprecar parole su questo non è affatto piacevole.

Mi ha colpito in particolare la parte sulle rinunce sopportate... io però non la penso così, forse non sono abbastanza coraggiosa perché lieta non sono affatto e di rinunce ne sopporto parecchie purtroppo.

Non dire così...Secondo me questa frase di Walser si riferisce a quando si riesce a raggiungere qualcosa che si è fortemente desiderato...penso cioè che le sensazioni di orgoglio e di gioia a cui lui accenna sono conseguenti al raggiungimento di un obiettivo e derivano quindi dal realizzare che tutte le rinunce e tutti gli sforzi fatti non sono stati vani proprio perchè hanno fruttato il risultato tanto atteso. I tuoi sacrifici prima o poi ti ripagheranno...Forse non ti porteranno ciò che avevi sperato, ma si può rimanere piacevolmente sorpresi anche da ciò che di diverso può offrire il percorso intrapreso, l'importante è rimanere sempre aperti e predisposti per riconoscerne il buono che si cela dietro. A proposito di questo, mi viene in mente una cosa: la penicillina, i raggi X e tante altre scoperte scientifiche sono avvenute proprio così...si cercava qualcosa, non si trovava, ma si presentava qualcos'altro e chi ha saputo riconoscerne il valore ha portato alla scoperta di qualcosa di importante, anche se era inizialmente orientato verso un'altra direzione. :)

provo sincera vergogna di andarmene così a spasso, mentre tanti altri lavorano e sgobbano.

che gusto ci sia a passare velocissimi davanti a tutte le immagini e gli oggetti che la nostra bella terra ci offre, come se si fosse impazziti e si dovesse correre per non disperare.
In realtà io amo la calma e ciò che è calmo, la parsimonia e la moderazione, e rifuggo nel modo più assoluto da ogni fretta e precipitazione.


Anche io non sopporto le auto che corrono, figuriamoci che oggi non vanno mica come ad inizio secolo, ma molto più veloci e soprattutto non sopporto quelli che fanno sorpassi azzardati oppure hanno le auto modificate che fanno un rumore assurdo. La calma la amo pure io, anche se spesso devo andare di fretta per motivi non dipendenti da me, altrimenti davvero me la prenderei con lentezza.

La calma sì, ma non troppo :p

A me sembra meraviglioso che ogni tanto due persone che non si conoscono parlino fra loro in piena libertà e confidenza: è a questo fine, dopotutto, che a noi abitanti di questo errante ed enigmatico pianeta sono state date una bocca, una lingua, la facoltà di parlare, cosa quest’ultima, in particolare, tanto singolare e bella.

Stupendo pensiero che condivido in pieno :ad:.
Condivido anch'io :)

Ero come morto; adesso mi sembra quasi che qualcuno mi abbia rialzato e rincorato, o di essere appena risorto dalla tomba e ritornato a vivere. Dove credevo di conoscere solo bruttezza, difficoltà e inquietudine incontro invece grazia e benevolenza e non trovo che cose tranquille, consolanti, edificanti e buone.

Io invece non sono ancora risorta, invidio Walser per la sua condizione di serenità raggiunta e vorrei tanto trovare qualcuno che mi rialzi (anche se da un po' ho trovato un "raggio di sole" che riesce ad aiutarmi a sopportare meglio la mia inutile vita :HIPP).
Secondo me Walser non ha raggiunto la serenità come condizione di vita generale, ma piuttosto come una sensazione momentanea per il tempo della sua passeggiata. Mi sembra che lui affronti questa sua camminata mettendosi tutto da parte per cercare di lasciare spazio solo a ciò che di bello può trasmettergli ciò che gli sta incontro. E' questa secondo me la sua conquista, che può sembrare piccola se si pensa che risulta in un benessere pieno soltanto in quel breve periodo tempo, ma che in realtà ha una portata più ampia perché consente in un momento successivo di relativizzare un po' ogni cosa, di vedere tutto da una prospettiva diversa, più ampia, e di vivere quindi con un maggior respiro. Credo che dovremmo provarci un po' tutti, anche se ovviamente non è facile. Sarebbe un buon modo per cercare di trattenere e far risplendere ancora di più quel raggio di sole...dobbiamo cercare di essere fosforescenti :)
 

Trillo

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Proseguendo nella lettura, mi ha spiazzato il modo duro e offensivo con cui Walser si rivolge al sarto, facendosi travolgere dalla collera e dal malumore. A parte che non avrei immaginato che lui potesse mai essere così brutale contro una persona, ma pensavo anche che avrebbe continuato nella sua condotta decisa a non lasciare intaccare il suo stato di serenità e di gioia conquistato con la passeggiata intrapresa. È come se si fosse risintonizzato su un canale "umano", ed infatti per quanto la sua passeggiata continui verso la prossima faccenda da sbrigare, idealmente si interrompe perché, uscito dal sarto, non ha più voglia di guardare altro nel suo cammino, e ha addirittura fretta di raggiungere l'ufficio comunale.
Questa passeggiata è tutto fuorché monotona :mrgreen:
 

Minerva6

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Con serietà stupita la giovinetta ascoltò le mie parole; in verità, io le pronunziai più per mio piacere che non aspettandomi da lei quell’apprezzamento e quella comprensione per i quali le mancava la necessaria maturità.

Succede anche a me a volte di pronunciare delle parole più per me stessa che per ricevere davvero una risposta :BLABLA.

Vedo già da lontano un passaggio a livello che dovrò superare; ma per il momento non ci sono ancora arrivato.

Anche nel mio paese c'è il passaggio a livello, ce l'ho proprio vicino casa, vedo i treni passare, ma lo supero raramente perché se chiude c'è parecchio da aspettare.

La lettera da imbucare alla posta invece io non ce l'ho, ormai chi ne scrive più in questo modo... anche se era bella l'attesa della risposta, mentre adesso è tutto più immediato. Per me che sono molto curiosa però ricevere subito la risposta è meglio :mrgreen:.

I capelli ultimamente li taglio spesso anche io :wink:.

Questo passo è da postare tutto :ad: :
«A spasso» risposi «ci devo assolutamente andare, per ravvivarmi e per mantenere il contatto col mondo; se mi mancasse il sentimento del mondo, non potrei più scrivere
nemmeno mezza lettera dell’alfabeto, né comporre alcunché in versi o in prosa. Senza passeggiate sarei morto e da tempo avrei dovuto rinunciare alla mia professione, che amo appassionatamente.
Senza passeggiate, senza andare a caccia di notizie, non sarei in grado di stendere il minimo rapporto, e tanto meno un articolo, non parliamo poi di scrivere un racconto. Senza passeggiate non potrei collezionare appunti né osservazioni. Uno spirito giudizioso e aperto come il suo se ne capaciterà subito.
«Le prolisse passeggiate mi ispirano mille pensieri fruttuosi, mentre rinchiuso in casa avvizzirei e inaridirei miseramente. L’andare a spasso non è per me solo salutare, ma anche profittevole, non è solo bello ma anche utile. Una passeggiata mi stimola professionalmente, ma al contempo mi procura anche uno svago personale; mi consola, allieta e ristora, mi dà godimento, ma ha anche il vantaggio di spronarmi a nuove creazioni, perché mi offre numerose occasioni concrete, più o meno significative, che, tornato a casa, posso elaborare con impegno. Ogni passeggiata è piena di incontri, di cose che meritano d’esser viste, sentite. Di figure, di poesie viventi, di oggetti attraenti, di bellezze naturali brulica letteralmente, per solito, ogni piacevole passeggiata, sia pur breve. La conoscenza della natura e del paese si schiude piena di deliziose lusinghe ai sensi e agli sguardi dell’attento passeggiatore, che beninteso deve andare in giro ad occhi non già abbassati, ma al contrario ben aperti e limpidi, se desidera che sorga in lui il bel sentimento, l’idea alta e nobile del passeggiare.

Intelligenza e dedizione gli procurano letizia, lo innalzano molto al di sopra del suo personaggio di passeggiatore, tenuto sovente in sospetto d’inutile e scioperata vagabondaggine.

Peccato però che a me le passeggiate non portino frutto e che io non sappia trasformarle in parole da scrivere :W
 
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Minerva6

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Proseguendo nella lettura, mi ha spiazzato il modo duro e offensivo con cui Walser si rivolge al sarto, facendosi travolgere dalla collera e dal malumore. A parte che non avrei immaginato che lui potesse mai essere così brutale contro una persona, ma pensavo anche che avrebbe continuato nella sua condotta decisa a non lasciare intaccare il suo stato di serenità e di gioia conquistato con la passeggiata intrapresa. È come se si fosse risintonizzato su un canale "umano", ed infatti per quanto la sua passeggiata continui verso la prossima faccenda da sbrigare, idealmente si interrompe perché, uscito dal sarto, non ha più voglia di guardare altro nel suo cammino, e ha addirittura fretta di raggiungere l'ufficio comunale.
Questa passeggiata è tutto fuorché monotona :mrgreen:

Io non l'ho trovato così brutale, forse perché da qualche anno ho molta rabbia repressa che mi piacerebbe sfogare, ma non ne sono capace, perciò se leggo di qualcuno che sa farlo mi viene solo invidia :twisted:.
Però ora non dirmi che sono cattiva :mrgreen:...

Io comunque oggi non ho letto, ieri ero arrivata al discorso nell'ufficio postale fatto per pagare meno tasse :wink:.
 

Trillo

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Minerva6 ha scritto:
Per me che sono molto curiosa però ricevere subito la risposta è meglio :mrgreen: .

Allora non ti faccio aspettare oggi :mrgreen:

Minerva6 ha scritto:
Io non l'ho trovato così brutale, forse perché da qualche anno ho molta rabbia repressa che mi piacerebbe sfogare, ma non ne sono capace, perciò se leggo di qualcuno che sa farlo mi viene solo invidia .
Però ora non dirmi che sono cattiva :mrgreen: ...

Che cattivona :mrgreen: Scherzo, non so, forse mi è sembrato così per contrasto rispetto alla pacatezza che aveva mostrato prima, o anche perché non ci vengono mostrati i retroscena del loro rapporto, per cui anche se non lo sappiamo, in realtà doveva avere di sicuro un buon motivo per parlargli in quel modo che mi è sembrato apparentemente esagerato e fuori luogo.

Minerva6 ha scritto:
Peccato però che a me le passeggiate non portino frutto e che io non sappia trasformarle in parole da scrivere :W

Prova a vederla da una prospettiva diversa. Lui essendo uno scrittore deve far fruttare concretamente le sue passeggiate raccogliendo e rielaborando tutto ciò che gli si presenta e i pensieri che ne scaturiscono. Ma chi l'ha detto che il frutto debba essere per forza un qualcosa di materiale? Anche il solo il provare piacere nel passeggiare, e tutte le altre sensazioni di cui hai parlato, significa che le tue passeggiate portano frutto. Un frutto esotico, che non ha una forma tangibile, ma di cui puoi comunque assaporarne e sorbirne il succo benefico che nel suo piccolo ti porta ristoro.

Minerva6 ha scritto:
Io comunque oggi non ho letto, ieri ero arrivata al discorso nell'ufficio postale fatto per pagare meno tasse .

Io sono immediatamente dopo, alla tappa successiva, che è il passaggio al livello ;)
 

Grantenca

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L'ho letto questo libro, anche se un po' di tempo fa. Condivido tutte le vostre osservazioni. Mi ricordo anche di un bel finale, molto particolare, è proprio così ?
 

Minerva6

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Sono arrivata al passaggio a livello e mi sono fermata, questa passeggiata non voglio più farla finire :mrgreen:.
Mi era venuta in mente una teoria sul libro più letto che all'inizio chiede in libreria... e se Walser si aspettava che fosse proprio uno dei suoi perciò se ne va via stizzito :?? ?
Siccome sono curiosa vorrei sapere se è davvero successo o è solo un fatto inventato.
Se ayu passa di qui magari può darmi la risposta :wink:.
 

Trillo

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Minerva6 ha scritto:
Mi era venuta in mente una teoria sul libro più letto che all'inizio chiede in libreria... e se Walser si aspettava che fosse proprio uno dei suoi perciò se ne va via stizzito :?? ?
Siccome sono curiosa vorrei sapere se è davvero successo o è solo un fatto inventato.

E' venuto anche a me questo pensiero, però non l'ho ritenuto plausibile anche perchè, come poi il passeggiatore ha modo di dire in un'altra occasione, i suoi libri non hanno avuto successo, mentre lui al libraio aveva richiesto esplicitamente un libro che avesse avuto successo sia fra la critica che fra il pubblico. Non saprei dirti invece se si tratta di un episodio realmente accaduto e se i suoi libri hanno realmente avuto o no il successo che meritavano.

Grantenca ha scritto:
L'ho letto questo libro, anche se un po' di tempo fa. Condivido tutte le vostre osservazioni. Mi ricordo anche di un bel finale, molto particolare, è proprio così ?

Ce la stiamo prendendo comoda, procedendo con la calma che tanto piace a Walser :mrgreen: Comunque a me manca poco per finirlo, e sono combattuto tra l'ultimare la lettura oggi o conservare le ultime pagine per domani. Nel frattempo, spendo un po' di tempo per commentare.

Al contrario di quello che pensavo, questa non si sta rivelando una semplice passeggiata di uno scrittore che non sa cosa scrivere e cerca quindi di usare la sua arte per rendere idilliaca ogni cosa in cui si imbatte durante una normalissima camminata all'aperto. Al contrario, in questo racconto si stanno alternando scene e momenti di normale vita quotidiana a pensieri e visioni sublimi che pur nella loro elevatezza non appaiono una forzatura. Solo i dialoghi a dire la verità mi sono sembrati un po' inverosimili, ma comunque è bello leggerli perché Walser è sempre molto attento nello scegliere le parole da dire e nell'esprimerle in modo raffinato e ricercato. E più vado avanti, più avverto il pensiero che mi ha accompagnato fin dall'inizio, che questa sua passeggiata insieme reale e letteraria non sia fine a se stessa, ma si ponga davvero come sentita missione quella di scuotere la nostra sensibilità, esortandoci a fare nostro il senso del bello e del puro, a disprezzare e combattere con forza i "demolitori del bello" che, per usare le parole proferite in un'altra occasione all'inizio della passeggiata, "impongono a tutto ciò che esiste una deprecanda maschera di cattiveria, di egoismo abominevole" , e "diffondono sul mondo pericoli di guerra, morte, miseria, odio e vilipendio". E tutto ciò, insieme alla scrittura sempre molto poetica, mi sta facendo sentire tanto caro questo breve racconto che, come Minerva6, vorrei potesse continuare ancora, ma che invece mi appresto a terminare.
 

Trillo

Active member
Ho appena finito di leggerlo, più tardi cerco di scrivere qualcosa di più. Grantenca ti ricordi bene, il finale è molto particolare, ha un'improvvisa e inaspettata virata al termine della passeggiata. Bello sì, ma molto toccante e di una tristezza infinita. La frase finale chiude il tutto come un pesante macigno, con quel buio della sera che, quasi come un sistema di vasi comunicanti, trasmette il suo fluido lugubre e tenebroso nel cuore del passeggiatore così come nel nostro.
 
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