Chazelle, Damien - First Man (Il primo uomo)

Trillo

Active member
Dopo avermi colpito con "Whiplash" e incantato con "La la land", Chazelle torna sul grande schermo con un film diverso dai precedenti, mettendosi questa alla prova con un biopic, quello su Neil Armstrong, il primo uomo sulla Luna. Quando tempo fa ho saputo che avrebbe girato questo film sono rimasto deluso, perché avrei voluto che ci affascinasse ancora con altre storie originali sullo stesso filone delle precedenti, con la musica al centro di tutto. Ero scettico, e invece al termine della visione di questo film mi sento di dire che ancora una volta Chazelle mi ha convinto, anzi, sono contento che abbia potuto dimostrare le sue capacità anche in un tipo di film totalmente diverso.

"First man" mette in scena la vita di Armstrong mostrandoci come la sua vita privata si intreccia con quella lavorativa, all'interno di una più ampia cornice nazionale che vede gli USA impegnati in un confronto con la potenza sovietica per il dominio dello spazio, passando per i dubbi e il malcontento del popolo americano per i finanziamenti che sembravano bruciarsi nei tentativi falliti e inconcepibili di mettere piede sulla Luna, il tutto chiuso con il discorso finale di Kennedy sull'importanza di ambire a traguardi sempre più elevati.

È particolare la scena con cui si apre il film: siamo all'interno di un aereo sperimentale americano ad altissima quota e veniamo subito proiettati nel punto di vista di Armstrong pilota che deve riuscire a portare a termine una delle sue missioni non priva di difficoltà, in una cabina claustrofobica e turbolenta. Già da questa prima scena capiamo le abilità di Armstrong, esaltate ancora di più nella missione Gemini 8 in cui, durante un problema sulla navicella, l'astronauta combatte con tutte le sue forze contro se stesso per non perdere i sensi e fare di tutto per far rientrare la situazione nella normalità, quando tutto sembra far temere per il peggio durante quei momenti in cui anche noi spettatori subiamo il vortice di sconvolgimenti che sembrano traghettare la navicella e suoi piloti verso una tragica fine. In questa situazione mi ha colpito non solo l'estrema forza con cui Armstrong non si arrende mai, ma anche il modo in cui fra tutti gli sballottamenti a velocità impressionanti si sforzi di rimanere lucido e operativo. Assolutamente epica invece la partenza verso la Luna, e il successivo allunaggio, il tutto accompagnato da una splendida colonna sonora che celebra all'ennesima potenza questo avvenimento, seguito da un improvviso silenzio nel momento in cui si apre la navicella, in coerenza con l'assenza di suoni in un ambiente privo di atmosfera. Toccante poi come, dopo aver passato dei lunghi anni senza parlare della figlia morta per via di un tumore, Armstrong una volta allunato dedichi questo risultato storico proprio a sua figlia. Non saprei dire però se questo episodio mostrato sulla Luna sia realmente accaduto o sia stata una licenza del film. Incredibili secondo me le successioni di riprese che tentano di farci vivere la potenza di ciò che succede dentro e fuori le navicelle.

In generale il film è piuttosto lungo, e può risultare pesante, soprattutto dopo essere stati provati dalle particolari sensazioni della missione Gemini 8. Scene come questa o come quella iniziale però non si ripetono più, neanche con l'Apollo 11 che invece è l'apoteosi del successo, dopo i fallimenti e gli esperimenti degli Apollo precedenti. Il film invece, secondo me, riesce bene nel coinvolgerci e renderci partecipi degli avvenimenti. L'unica cosa che mi ha lasciato un po' insoddisfatto è che non viene per niente accennato il viaggio di ritorno dalla Luna verso la Terra, quasi non fosse altrettanto importante. Ma alla fine questa è solo un'inezia, e devo dire invece che in queste sere, dopo aver visto questo film, alzando lo sguardo verso la Luna non posso fare a meno di guardarla con occhi diversi e ancor più pieni di meraviglia per ciò che l'uomo è stato in grado di fare.
 

Meri

Viôt di viodi
La scena che mi è piaciuta di più è stata quella riguardante la discesa di Amstrong sulla luna, quando nel totale silenzio si apre il portellone dell'Aquila e l'astronauta scende. Veramente emozionante.
Ciò che mi ha lasciata perplessa è l'attore: sempre la stessa espressione sul viso che si trattasse di un funerale o di mettere piede sulla luna. Veramente è un grande attore come dicono?
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Il mio compagno l'ha visto da solo, qualche giorno fa, perché non è il mio genere, però sono riuscita a vedere alcune scene mentre passavo nella stanza.
Per rispondere a Meri, anche io ho sempre trovato monoespressione l'attore, invece il mio compagno dice che secondo lui è bravo e che si esprime bene con lo sguardo :boh:.
 
Alto