Iles, Greg - L'affare Cage

qweedy

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"A volte, ci aspettiamo troppo dai nostri padri".
Mississipi, 1964. Albert Norris è il proprietario di un negozio di musica, quando una notte viene brutalmente ucciso da un gruppo del Klu Klux Klan. E’ uno dei tanti omicidi a sfondo razziale che scuoteranno il paese.
Quarant’anni dopo, il medico Tom Cage viene accusato dell’omicidio di Viola Turner, ex infermiera di colore con cui aveva lavorato. L'ex avvocato Penn Cage, ora sindaco della città, convinto dell'innocenza del padre inizia a indagare dentro i segreti della propria famiglia e della propria comunità, riportando alla luce vecchi casi sepolti e mai risolti.

Coinvolgente l'inizio, con la descrizione di un Sud degli Stati Uniti profondamente razzista, con crimini d'odio e relazioni interrazziali. Poi tutto si perde nella noia e nella ripetitività (quattrocento pagine in meno avrebbero giovato!), una manciata di storie diverse viene gettata alla rinfusa nel libro e dopo ben 920 pagine di vicende improbabili e assurde non si arriva a nessuna conclusione.
Per quanto L'affare Cage sia il primo volume di una trilogia, cui segue L'albero delle ossa e Mississipi Blood, ritengo che la storia un po' troppo rocambolesca tirata in lungo oltre ogni sopportabilità e con tante ripetizioni e la mancanza di un finale seppur provvisorio non invogli alla lettura dei volumi successivi.

Un romanzo che per i temi trattati avrebbe potuto piacermi tantissimo, ma che invece è stato deludente oltre che noioso.
Voto tra 2 e 3.
 
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