Howard, Elizabeth Jane - Allontanarsi - La saga dei Cazalet 4

qweedy

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È il 1945 e la guerra è finita. Il momento tanto atteso e sognato dai Cazalet per anni è finalmente arrivato, possono allontanarsi dalla sicurezza di Home Place per ritornare in una Londra devastata e ancora paralizzata nella morsa della privazione. Per ognuno è giunto il momento di prendere la propria strada, e inevitabilmente ciò porterà i membri della famiglia ad allontanarsi l’uno dall’altro. In questo riassetto difficoltoso, gli amori faticano più di tutti: le coppie che erano state divise dalla guerra stanno lottando per rimettere insieme i pezzi, mentre per quelle che la guerra aveva tenuto insieme forse è ora di ammettere il proprio fallimento."

Mi è piaciuto molto questo quarto libro della saga dei Cazalet, con protagoniste soprattutto le giovani figure femminili di Louise, Polly e Clary, diventate donne e alle prese con i problemi amorosi. La tragedia della guerra che aveva fatto da collante per la famiglia è finita, ognuno segue la sua strada, affrontando le sue personali tragedie e gli eventi felici memorabili.
Questa saga inizia presentando una famiglia unita e amorevole, ma procedendo nella lettura dei vari libri tutto si disgrega e si distrugge: è una metafora della vita?

"È il modo in cui va il mondo, credo. Insomma, non vedevamo l'ora che finisse la guerra, perché allora la vita sarebbe stata meravigliosa e tutta nuova, ma invece non lo è. Volevamo tanto la pace, ma a quanto pare la pace non ha reso felice nessuno."

"Si soffermò alcuni istanti nell’atrio: era strana, la casa, senza nessuno dentro. L’aveva sempre vista piena dei vari membri della famiglia. Vi avevano passato tutta la durata della guerra..."

"E' colpa mia, non riesco a farlo star bene... Noi non ci siamo persi insieme, ci siamo persi ognuno per proprio conto!"




Voto 4
 
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Jessamine

Well-known member
"Tutto conta, tesoro mio, anche se niente è tutto."

Sono giunta al quarto volume della saga dei Cazalet. L'ultimo, secondo il piano originale della Howard, dato che "Tutto cambia" venne scritto a circa vent'anni dalla pubblicazione di "Allontanarsi".
Si sente, quel sapore di qualcosa di grande che sta per finire. Quella voglia di non voler lasciare andare i personaggi e le situazioni, non davvero.
La narrazione ha un po' l'ampio respiro dei tasselli da rimettere al loro posto prima che sia troppo tardi, quello dei fili da tendere per dare un senso narrativo compiuto ai fatti, e non solo alle vite dei personaggi.

La guerra è finita, ma non è cambiato quasi niente, ed è cambiato quasi tutto.
La famiglia si allontana nelle piccole e anguste case sparse per i quartieri di Londra, e i personaggi sembrano trovarsi su tante piccole zattere alla deriva: qualcuno in compagnia, qualcuno solo, ma ogni ciocco di legno ha la sua strada, la sua corrente nascosta, il suo destino da cui correre in una nuova era.

Tornare a immergersi nella placida narrazione della Howard è un po' come tornare a casa, come ritrovare i sapori familiari e confortanti dell'infanzia. Non è detto che siano i sapori migliori al mondo, ma di certo hanno un potere rassicurante che nient'altro potrebbe avere.
Mi sono beata dei piccoli drammi quotidiani dei Cazalet, felice come una bambina che torna sui giochi abituali e rasserenanti, eppure mi rendo conto che questo, forse, è uno dei volumi più deboli della saga. Perché tutto finisce per concentrarsi solo su dinamiche di coppia, appiattendo moltissimo l'ampiezza con cui la Howard aveva saputo presentarci i suoi personaggi. I matrimoni scoppiano, l'amore fiorisce, la passione si spegne, la tenerezza ritorna. Si perde un po' il fuoco su alcuni personaggi molto interessanti (gli uomini, soprattutto) in favore di infinite descrizioni di abiti e cibo. Peccato, perché la coralità di questa saga era stato il suo tratto vincente, quello che mi aveva stregato.

In ogni caso, la scrittura della Howard è sempre qualcosa di estremamente piacevole e immersivo: mi sono tuffata in queste pagine assetata, e ne sono riemersa molto soddisfatta.
Leggerò sicuramente con tanta curiosità anche il quinto e ultimo volume.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La mia sensazione nel riprendere questa saga è stata simile a quella di Jessamine: è stato come ritrovare un gruppo di miei parenti, qualcuno più simpatico, qualcuno meno, a cui sono comunque affezionata. Di bello e azzeccato secondo me c'è soprattutto la struttura, il fatto che l'autrice si appoggi ora all'uno ora all'altro personaggio rendendoci partecipi dei pensieri e del punto di vista di ciascuno. La vita dei Cazalet cambia perché la guerra è finita e non vivono più tutti insieme; alcuni personaggi hanno subito un'evoluzione notevole o comunque un cambiamento, altri sono rimasti un po' più uguali a se stessi, i rapporti tra loro sono cambiati, ci sono tensioni, amori, simpatie e antipatie che non sono più le stesse rispetto all'inizio, come accade nella vita. Mi fermo qui perché ho letto di seguito e tutti d'un fiato questo volume e il successivo, perciò scriverò un commento un po' più generale e articolato nello spazio dedicato all'ultimo volume. Nonostante l'eccessiva descrittività in alcuni punti, nel complesso leggere questa saga è stato un grande piacere.
 
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